mercoledì 8 gennaio 2025

IGOR PERDE IL PELO , MA NON IL VIZIO

 


Selfie con avvocata  immigrata  per il capo  forzaitaliota degli avvocati pordenonesi :
essere del Burundi non è di ostacolo per fare l' avvocato a Pordenone,
ma lo è  se sei pordenonese con 41 anni di esperienza professionale....

Pordenone, 29.12.2024

Al

CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI

Palazzo di giustizia – 33170 PORDENONE

RACCOMANDATA RR

per Conoscenza :

 

Ch.mo Sig.

DOTT. PIETRO MONTRONE

Procuratore della Repubblica

Palazzo di giustizia – 33170 PORDENONE

RACCOMANDATA RR

per Conoscenza :

AL

CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE  

via Arenula , 71  - ROMA 00186

 

DIFFIDA AL CONSIGLIO DELL’ ORDINE FORENSE

DI PORDENONE

Il sottoscritto AVV. EDOARDO LONGO di Pordenone, già iscritto all’ albo professionale forense di Pordenone per QUARANTUNO ANNI  sporge la presente diffida nei confronti del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati della città di Pordenone e per tale effetto preliminarmente

ESPONE :

1)      In data 29.12.2022 il sottoscritto veniva cancellato in via amministrativa ( non disciplinare ) dal COA di Pordenone in quanto posto dal 19.07.2022 in stato di detenzione muraria a seguito passaggio in giudicato di condanne penali ,

2)      In detto decreto di cancellazione si sottolineava come l’ assenza – provvisoria del requisito F per l’ iscrizione al’ albo ( stato di libertà personale) imponeva la cancellazione amministrativa, salvo il diritto alla reiscrizione quando detto requisito – la libertà personale – fosse stato riacquistato. Lo stesso decreto stabiliva il diritto del sottoscritto alla immediata reiscrizione una volt avvenuto meno lo status detentivo e detto decreto è orami passato in giudicato dal marzo 2024 e vi è quindi l’ obbligo del  COA a porlo in esecuzione totalmente , non solo in punto cancellazione amministrativa, ma anche in punto immediata reiscrizione.

3)      Si riporta di seguito il dispositivo di detto decreto ASSOLUTAMENTE rispettoso della legge che il COA intestatario ritiene invece di violare persistentemente  :

4)      La liberazione del sottoscritto avveniva  il successivo 1.3.2023 , data in cui la magistratura di Sorveglianza di Venezia/Padova rimetteva in libertà il sottoscritto con la concessione della misura dell’ affidamento in prova, non ostativa all’ esercizio della professione forense, come lo stato di detenzione.

5)      Autorizzato dalla stessa magistratura di Sorveglianza, il sottoscritto riprendeva subito il suo lavoro fino alla data del 21.3.2024 , quando passava in giudicato la sentenza del CNF a seguito impugnazione, la quale confermava la cancellazione amministrativa pronunciata per la situazione detentiva, ma imponeva anche la immediata reiscrizione, cosa che invece il COA di Pordenone, violando la legge e il suo stesso decreto del 29.12.2022 si ostina a negare, nella arrogante convinzione di non doverne rispondere un giorno davanti alla legge.

6)      Successivamente, in data 27.3.2024 il sottoscritto proponeva istanza di reiscrizione all’ albo degli avvocati di Pordenone, avendone diritto ai sensi dell’ art 17 c.15 LP che stabilisce anche l’ obbligo in capo al COA di una “ immediata” reiscrizione una volta venuto meno il fatto ostativo alla iscrizione all’ albo, id est esecuzione penale detentiva. Detta istanza veniva illegalmente respinta ed ora trovasi in impugnazione di secondo grado avanti al CNF:

7)      L’ 8 novembre scorso il sottoscritto inoltrava nuova domanda di reiscrizione che per legge deve essere decisa entro 30 giorni dalla presentazione.

8)      Nonostante siano passati già cinquanta giorni  dalla nuova istanza di reiscrizione e quasi DUE ANNI  dalla cessazione della detenzione, il COA di Pordenone, avendo anche sforato il termine di 30 giorni entro cui ha obbligo giuridico di decidere sulla nuova istanza , ancora non si è pronunciato, ripetendo un suo vetusto copione di ostinazione nel non rispettare la legge e i diritti altrui.

9)      Che tale ritardo è doloso, illegale ed inaccettabile ed è solo un atto emulativo volto a procrastinare la decisione al fine di danneggiare il più possibile il sottoscritto rallentando il più possibile il ritorno al proprio lavoro del sottoscritto richiedente, rallentando anche l’ iter successivo di impugnazione , poiché il sottoscritto è convinto che il citato COA di Pordenone non rispetterà la legge neanche questa volta  e respingerà ancora illegalmente ed illegittimamente la istanza di reiscrizione del sottoscritto. Tutto ciò avverrà fintantochè le Corti Superiori ( CNF e Corte di Cassazione) non si saranno pronunciato e/o fintantochè il sottoscritto non si sarà volto alla giustizia penale e civile per il risarcimento dei gravosi danni che sta subendo dal 1.3.2023, data della scarcerazione e dell’ obbligo successivo di re-iscrizione immediata. 

Tutto  ciò premesso, il sottoscritto, avendo già pazientato anche troppo nell’ attesa di una deliberazione che tarda per motivazioni illegali ,

DIFFIDA

Il consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone e il suo attuale presidente pro tempore  Visentin Igor , dal persistere nel presente comportamento omissivo della decisione – e della dovuta decisione di accoglimento -  , comportamento omissivo che non merita alcun apprezzamento né  giuridico, né  ed è inqualificabile, a 2 mesi dalla proposizione della nuova  istanza e a quasi DUE ANNI  dalla fine dell’ impedimento de quo che imponeva la re-iscrizione senza tergiversazioni di sorta.

SI RISERVA

Ogni tutela legale nei confronti del COA di Pordenone e del suo attuale presidente, nessuna esclusa, e in particolare tutela risarcitoria per il danno professionale derivante da 10  mesi di illecito mantenimento in stato di cancellazione amministrativa.  Oltre, chiaramente,  alla impugnazione della futura decisione del citato COA, con amarezza non confidando il sottoscritto che il citato ente rispetterà la legge che garantisce il diritto del sottoscritto alla reiscrizione all’ albo e non darà corso alla sua stessa delibera del dicembre 2022, passata in giudicato dal marzo 2024.

COMUNICA

Copia della presente diffida al Ch.mo Sig. procuratore della repubblica dott. Pietro Montrone  per doverosa conoscenza, in quanto figura istituzionale  con incarico di garantire  che la legge venga rispettata dagli uffici ospitati nel palazzo di giustizia, fra cui anche il locale COA. Copia viene anche trasmessa al Consiglio Nazionale Forense per le medesime ragioni .

Ci si riserva ogni ulteriore istanza e azione legale.

Con osservanza.

Avv. Edoardo Longo

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