Pordenone, 17.09.2025
Giudice
di Pace dirigente
Via Riviera del Pordenone - PORDENONE
Presidente
del tribunale
Piazza Giustiniano – PORDENONE
SOLLECITO E MESSA IN MORA
Il sottoscritto avv. Edoardo Longo di Pordenone,
PREMESSO
:
1)
Che il sottoscritto è creditore nei
confronti degli uffici del Giudice di pace e del Tribunale di Pordenone per
crediti maturati ( NB . circa 80mila euro - Nota del Monitore ) come difensore di persone ammesse al beneficio del gratuito
patrocinio per non abbienti, nonché come difensore d’ ufficio di imputati
impossidenti e/o irreperibili,
2)
Che da vari anni il sottoscritto ha svolto istanza a
questi uffici per essere pagato, ma per una parte significativa di questi
crediti a distanza di anni non è stato ancora pagato,
3)
Di aver trasmesso più volte agli intestati
uffici elenco dettagliato dei crediti ancora in sofferenza ,
elenco che potrebbe anche non essere aggiornato , ragion per cui, nel
trasmetterlo nella scorsa primavera ( mica pochi giorni fa) chiedevo riscontro
per poter incrociare i dati in mio possesso con le risultanze dei vostri
uffici,
4)
Che, nonostante, ripetuti solleciti,
trasmessi tutti nelle vie formali e documentati, non vi è stato riscontro
alcuno da parte vostra,
5)
Che anche altri uffici giudiziari sia in
Regione che nel vicino Veneto, si trovano nella medesima posizione di miei
creditori, ma questi uffici, in un modo o nell’ altro, in maniera esaustiva e
collaborativa o in maniera incompleta, hanno tutti dato riscontro
, come è corretto che sia , trattandosi di richieste di pagamento di un
lavoratore che chiede solo di essere pagato per il lavoro svolto, e lo chiede
pure dopo molto tempo ( anni) da quando ha maturato il credito.
6)
Desta quindi francamente sconcerto il
comportamento degli uffici destinatari di questa mia, unici nel Friuli e in
Veneto a non aver degnato di una risposta un lavoratore che ha operato per QUARANTUNO ANNI nelle aule giudiziarie da voi presiedute,
7)
Desta ancora più amarezza se si considera che il sottoscritto è stato
illegalmente estromesso dalla possibilità di lavorare a fronte di un blitz
illegale dell’ attuale direzione dell’ ordine forense che nega dal marzo 2024
la reiscrizione all’ albo degli avvocati
del sottoscritto , in spudorata
violazione sia della legge , che del decreto del 29.12.2022 dove , altro
Consiglio, ben più rispettoso della legge e dei diritti altrui, sanciva in
ossequio alla legge dello Stato , il mio
diritto alla reiscrizione fin dal momento in cui il sottoscritto usciva da uno
stato di deportazione carceraria ( del resto, illegittimo anch’ esso e figlio di un accanimento che fa a pugni con la legge e la giustizia) e
quindi fin dal 1.3.2023 , data in cui il tribunale di Sorveglianza di Venezia
scarcerava il sottoscritto riconoscendogli
anche il diritto immediato allo svolgimento della professione,
8) Che detta circostanza è a voi ben nota, avendo il sottoscritto a voi notificato proprio il decreto del 29.12.2022 che sancisce il mio diritto al lavoro, passato in giudicato il 21.3.2024, e di cui qui vi ricordo il dispositivo :
9)
Sono quindi ben 18 mesi che
io non posso lavorare a cagione dell’ atto di illegalità corporativa che mi
nega il diritto a riprendere la mia professione, un abuso che grida vendetta al
cospetto di Dio, sono 18 mesi
che sono impossibilitato a mantenere la mia famiglia e voi lo sapete benissimo
: io non pretendo che voi esercitiate la
vostra indiscutibile moral suasion
nei confronti dell’ attuale presidente forense, ma penso che sarebbe corretto e
dovuto che , in considerazione di quanto sopra esposto, diate disposizione ai
vostri sottoposti affinchè provvedano ad onorare i debiti che il tribunale e il
giudice di pace di Pordenone hanno da anni nei miei confronti.
10Posso sperare in un riscontro positivo
rapido o sarò costretto a organizzare dei pacifici sit in
di protesta avanti al tribunale ?
Rispettosamente.
Avv. Edoardo Longo
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