Ch.mo
Magistrato di Sorveglianza
v. Della
Prefettura 15 – 33100 UDINE
Ch.mo
Sig. Ministro della Giustizia
Dott.
CARLO NORDIO
ISTANZA
PER SOSTITUZIONE DI FUNZIONARIO UEPE DELEGATO ALLA GESTIONE DELLA MISURA DI
AFFIDAMENTO IN PROVA A CARICO DEL SOTTOSCRITTO
Ch.mo Magistrato,
noi
non ci conosciamo personalmente , ma Ella ha ricevuto varie istanze e note dal
sottoscritto e certamente ha contezza della mia situazione. Dopo molte
titubanze e anche paura ho deciso di formularLe la presente istanza con la
quale Le chiedo, alla luce di quanto esporrò ed allegherò , di sostituire l’
attuale funzionario UEPE che gestisce la mia pratica di affidamento in
prova , La dott.ssa XY, con altro funzionario. Le motivazioni di questa
mia istanza sono di seguito esposte e documentate. In due parole : tutto si
incentra in particolare sul colloquio che di seguito richiamerò a seguito del
quale io sono stato male per diversi giorni a causa dei toni e delle
espressioni minacciose ingiustificate che mi sono state profferite. Ho 67 anni
, vengo da una pesante esperienza carceraria (ingiusta), ho perso il lavoro nel
2024 con modalità illecite, dal momento che sia la legge , sia un decreto COA
del 29.12.2022 mi danno diritto a svolgere la professione di avvocato che ho
svolto brillantemente e spesso in difficili condizioni di ostilità ambientale
per 41 anni, ho due figlie in età scolare da mantenere e soffro di gravi
problemi di vista e il colloquio subito mi ha fatto stare molto male, per vari
giorni, tanto più che, come Ella sa, io ho rispettato fino alla virgola ogni
prescrizione che mi è stata data nel corso della misura di affidamento , come
del resto aveva ben intuito il Giudice di Padova che me la ha concessa e che ha
scritto “ visto il carattere e l’ esperienza professionale dell’ avvocato
Longo, siamo certi che rispetterà rigorosamente le prescrizioni stabilite”.
Questa situazione patita francamente e obiettivamente non la meritavo e in ogni
caso non sarebbe né giusta , né accettabile da chicchessia in un ordinamento
democratico. Poiché , anche se condannato,
sono un cittadino di un paese democratico e non ho perso i diritti civili,
ritengo sia mio diritto svolgere questa istanza.
I motivi che la supportano sono essenzialmente i seguenti :
1) Tentativo
di impormi limitazioni al lavoro e ai movimenti non imposte dall’ autorità
giudiziaria.
Sono
stato rimesso in libertà nel marzo 2023 ad opera della magistratura di
sorveglianza di Padova/Venezia con l’ autorizzazione a svolgere la mia
professione di avvocato. Un tanto ha un grande significato perché ciò significa
che non vi è nesso di causalità fra i
fatti ( ingiustamente e/o con modalità punitive esagerate) addebitatimi nelle
condanne e la mia professione di avvocato. Del resto, neppure nelle condanne mi
è stata mai applicata una misura, anche provvisoria, interdittiva all’
esercizio della professione forense.
Ciò
nonostante, nel primo colloquio avuto con la dott. XY nel marzo 2023, appena
liberato, costei ebbe a chiedermi di “ evitare” di svolgere attività
professionale avanti al tribunale di Pordenone. Ovviamente, con molto garbo ho
rifiutato questo “ invito” , perché non esisteva alcun divieto a mio carico sul
punto. Ho trovato anche abbastanza sgradevole chiedere a una persona nella mia
difficile situazione economica di “ rinunciare” al lavoro, probabilmente per
compiacere qualcuno. Anche successivamente, nei colloqui, anche quando ero
stato ingiustamente cancellato dall’ albo, quando indicavo che mi dovevo recare
presso l’ ordine degli avvocati per la mia pratica di pensione mi si suggeriva l’ utilizzo di colloqui via
computer e notavo un certo disappunto e
ansia sul fatto tanto che sentii il
dovere di ribadire , con tutta la calma del caso che, “ non avevo alcun
problema o disagio nel recarmi presso detto consiglio e in tribunale”. Volevo
rassicurarla, ma evidentemente il suo imbarazzo non era dovuto ai timore che io
soffrissi in dette situazioni…
2) Il
colloquio del 29.1.2025 ,
Mi
richiamo integralmente a quanto
descritto nella mia “ relazione” del 14.3.2025 qui allegata. ( vedi : https://monitore1980.blogspot.com/2025/10/attacco-alla-liberta-e-lla-democrazia.html )
3) L’
illecito diniego di rilascio di atti a me dovuti.
Mi richiamo integralmente a quanto minuziosamente argomentato nelle mie istanze di rilascio copie del 19 febbraio e 9 aprile. Non mi è mai capitato in 41 anni di professione forense e 6 di magistratura onoraria di veder rifiutare gli atti di un procedimento posti a carico di un poveraccio per limitare la sua libertà personale. E’ un gravissimo vulnus al diritto di difesa che non può essere né accettato, né tollerato.
In
conclusione, io ritengo che non sussistano più gli estremi di terzietà ed
imparzialità che giustifichino l’ assegnazione della pratica della mia
sfortunata persona alla dott.ssa XY. Ho sempre
rispettato ogni prescrizione e buona condotta, non era moralmente accettabile
chiedermi di rinunciare al mio lavoro ( debitamente autorizzato dalla
magistratura di Venezia/Padova). Rifiutarmi gli atti – id est
segnalazione del COA di Pordenone – su cui veniva svolta contestazione nei miei
confronti e minacciarmi di ritorsioni sulla misura di affidamento se non avessi
impedito a una libera organizzazione politica la sua attività , lecita e
legittima, perché risultava sgradita a certi soggetti che già si erano accaniti
illegalmente nei miei confronti togliendomi il lavoro cui ho diritto, sono
comportamenti , a mio avviso, che non
hanno solo rilievo in ambito amministrativo in quanto indici di un evidente
venir meno della idoneità di detto funzionario a gestire la mia pena e la mia
libertà personale. Sono fatti molto gravi, mi dispiace doverlo sottolineare, se
non altro perché possono aprire la strada a possibili ritorsioni.
Io
temo, infatti, che a causa del
comportamento tenuto dalla dott.ssa XY e
qui documentato, ella possa farmi negare la liberazione anticipata di cui ho
ancora diritto : lo ha già fatto, sostenendo che essa non mi dovrebbe essere
riconosciuta perché la utilizzerei “ contro” il COA di Pordenone e cioè al fine
di essere reiscritto al mio albo professionale. Ho impugnato un simile diniego
.
Aggiungo
che sono stato molto male, moralmente e fisicamente, dopo il colloquio del 29
gennaio e non ho intenzione di ripetere detta esperienza in futuro. Ho già
anticipato alla dott.ssa XY che presenzierò solo alla presenza di un
osservatore giuridico internazionale che ho già incaricato di seguire la mia
posizione.
Ritengo
pertanto che le condizioni per sostituire l’ assegnatario della mia pratica ci
siano tutte e chiedo che la dott.ssa XY venga sostituita con altro funzionario
che dia garanzia che quanto qui esposto non abbia più a verificarsi.
La
presente istanza viene trasmessa all’ ecc.mo Sig. Ministro per quanto di sua
competenza
Con
osservanza.
Pordenone,
20 maggio, 2025.
Avv. Edoardo Longo
Richiesta più che legittima per qualunque persona soggetta e sottomessa, privata di ogni legittima difesa che non si nega nemmeno a un delinquente incallito
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