martedì 21 ottobre 2025

STRANI RETROSCENA

 


Ch.mo Magistrato di Sorveglianza

v. Della Prefettura 15 – 33100 UDINE

 

Ch.mo Sig. Ministro della Giustizia

Dott. CARLO NORDIO

 

ISTANZA PER SOSTITUZIONE DI FUNZIONARIO UEPE DELEGATO ALLA GESTIONE DELLA MISURA DI AFFIDAMENTO IN PROVA A CARICO DEL SOTTOSCRITTO

Ch.mo Magistrato,

noi non ci conosciamo personalmente , ma Ella ha ricevuto varie istanze e note dal sottoscritto e certamente ha contezza della mia situazione. Dopo molte titubanze e anche paura ho deciso di formularLe la presente istanza con la quale Le chiedo, alla luce di quanto esporrò ed allegherò , di sostituire l’ attuale funzionario UEPE che gestisce la mia pratica di affidamento in prova , La dott.ssa XY, con altro funzionario. Le motivazioni di questa mia istanza sono di seguito esposte e documentate. In due parole : tutto si incentra in particolare sul colloquio che di seguito richiamerò a seguito del quale io sono stato male per diversi giorni a causa dei toni e delle espressioni minacciose ingiustificate che mi sono state profferite. Ho 67 anni , vengo da una pesante esperienza carceraria (ingiusta), ho perso il lavoro nel 2024 con modalità illecite, dal momento che sia la legge , sia un decreto COA del 29.12.2022 mi danno diritto a svolgere la professione di avvocato che ho svolto brillantemente e spesso in difficili condizioni di ostilità ambientale per 41 anni, ho due figlie in età scolare da mantenere e soffro di gravi problemi di vista e il colloquio subito mi ha fatto stare molto male, per vari giorni, tanto più che, come Ella sa, io ho rispettato fino alla virgola ogni prescrizione che mi è stata data nel corso della misura di affidamento , come del resto aveva ben intuito il Giudice di Padova che me la ha concessa e che ha scritto “ visto il carattere e l’ esperienza professionale dell’ avvocato Longo, siamo certi che rispetterà rigorosamente le prescrizioni stabilite”. Questa situazione patita francamente e obiettivamente non la meritavo e in ogni caso non sarebbe né giusta , né accettabile da chicchessia in un ordinamento democratico.  Poiché , anche se condannato, sono un cittadino di un paese democratico e non ho perso i diritti civili, ritengo sia mio diritto svolgere questa istanza.

I motivi che la supportano sono essenzialmente i seguenti :

1)      Tentativo di impormi limitazioni al lavoro e ai movimenti non imposte dall’ autorità giudiziaria.

Sono stato rimesso in libertà nel marzo 2023 ad opera della magistratura di sorveglianza di Padova/Venezia con l’ autorizzazione a svolgere la mia professione di avvocato. Un tanto ha un grande significato perché ciò significa che non vi è nesso di causalità  fra i fatti ( ingiustamente e/o con modalità punitive esagerate) addebitatimi nelle condanne e la mia professione di avvocato. Del resto, neppure nelle condanne mi è stata mai applicata una misura, anche provvisoria, interdittiva all’ esercizio della professione forense.

Ciò nonostante, nel primo colloquio avuto con la dott. XY nel marzo 2023, appena liberato, costei ebbe a chiedermi di “ evitare” di svolgere attività professionale avanti al tribunale di Pordenone. Ovviamente, con molto garbo ho rifiutato questo “ invito” , perché non esisteva alcun divieto a mio carico sul punto. Ho trovato anche abbastanza sgradevole chiedere a una persona nella mia difficile situazione economica di “ rinunciare” al lavoro, probabilmente per compiacere qualcuno. Anche successivamente, nei colloqui, anche quando ero stato ingiustamente cancellato dall’ albo, quando indicavo che mi dovevo recare presso l’ ordine degli avvocati per la mia pratica di pensione  mi si suggeriva l’ utilizzo di colloqui via computer  e notavo un certo disappunto e ansia  sul fatto tanto che sentii il dovere di ribadire , con tutta la calma del caso che, “ non avevo alcun problema o disagio nel recarmi presso detto consiglio e in tribunale”. Volevo rassicurarla, ma evidentemente il suo imbarazzo non era dovuto ai timore che io soffrissi in dette situazioni…

2)      Il colloquio del 29.1.2025 ,

Mi richiamo  integralmente a quanto descritto nella mia “ relazione” del 14.3.2025 qui allegata. ( vedi :  https://monitore1980.blogspot.com/2025/10/attacco-alla-liberta-e-lla-democrazia.html  )

3)      L’ illecito diniego di rilascio di atti a me dovuti.

Mi richiamo integralmente a quanto minuziosamente argomentato nelle mie istanze di rilascio copie del 19 febbraio e 9 aprile. Non mi è mai capitato in 41 anni di professione forense e 6 di magistratura onoraria di veder rifiutare gli atti di un procedimento posti a carico di un poveraccio per limitare la sua libertà personale. E’ un gravissimo vulnus al diritto di difesa che non può essere né accettato, né tollerato.

In conclusione, io ritengo che non sussistano più gli estremi di terzietà ed imparzialità che giustifichino l’ assegnazione della pratica della mia sfortunata persona alla dott.ssa XY. Ho sempre rispettato ogni prescrizione e buona condotta, non era moralmente accettabile chiedermi di rinunciare al mio lavoro ( debitamente autorizzato dalla magistratura di Venezia/Padova). Rifiutarmi gli atti – id est segnalazione del COA di Pordenone – su cui veniva svolta contestazione nei miei confronti e minacciarmi di ritorsioni sulla misura di affidamento se non avessi impedito a una libera organizzazione politica la sua attività , lecita e legittima, perché risultava sgradita a certi soggetti che già si erano accaniti illegalmente nei miei confronti togliendomi il lavoro cui ho diritto, sono comportamenti , a mio avviso,  che non hanno solo rilievo in ambito amministrativo in quanto indici di un evidente venir meno della idoneità di detto funzionario a gestire la mia pena e la mia libertà personale. Sono fatti molto gravi, mi dispiace doverlo sottolineare, se non altro perché possono aprire la strada a possibili ritorsioni.

Io temo, infatti, che a  causa del comportamento tenuto  dalla dott.ssa XY e qui documentato, ella possa farmi negare la liberazione anticipata di cui ho ancora diritto : lo ha già fatto, sostenendo che essa non mi dovrebbe essere riconosciuta perché la utilizzerei “ contro” il COA di Pordenone e cioè al fine di essere reiscritto al mio albo professionale. Ho impugnato un simile diniego .

Aggiungo che sono stato molto male, moralmente e fisicamente, dopo il colloquio del 29 gennaio e non ho intenzione di ripetere detta esperienza in futuro. Ho già anticipato alla dott.ssa XY che presenzierò solo alla presenza di un osservatore giuridico internazionale che ho già incaricato di seguire la mia posizione.

Ritengo pertanto che le condizioni per sostituire l’ assegnatario della mia pratica ci siano tutte e chiedo che la dott.ssa XY venga sostituita con altro funzionario che dia garanzia che quanto qui esposto non abbia più a verificarsi.

La presente istanza viene trasmessa all’ ecc.mo Sig. Ministro per quanto di sua competenza

Con osservanza.

Pordenone, 20 maggio, 2025.

Avv. Edoardo Longo

1 commento:

  1. Richiesta più che legittima per qualunque persona soggetta e sottomessa, privata di ogni legittima difesa che non si nega nemmeno a un delinquente incallito

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