mercoledì 22 ottobre 2025

UN MURO DI GOMMA E DI ABUSI

DOTT.SSA XY

UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA

Viale Trento, 67 – UDINE

DOTT. CARLO NORDIO

Ministro della giustizia – via Arenula, 70 – 00186 ROMA

SECONDO SOLLECITO A

RICHIESTA DI RILASCIO

DI COPIE DI ATTI

Il sottoscritto avv. Edoardo Longo, sottoposto alla misura in oggetto,

ESPONE :

1)      In data 19 febbraio us inoltrava motivata richiesta di copie di documenti inerenti la mia posizione in oggetto, ma detta istanza rimaneva da Ella assolutamente senza riscontro alcuno.

2)      Dato il tempo decorso, mi trovo a dover sollecitare il rilascio di detta documentazione. La mancanza del rilascio di detta documentazione mi danneggia seriamente nel mio diritto al lavoro che si esplica  attraverso la reiscrizione all’ albo professionale forense che, come ho più volte sottolineato, mi è dovuta per legge e in virtù dello stesso decreto COA del 29.12.2022 che ribadiva il mio pieno diritto alla reiscrizione una volta rimesso in libertà e quindi già dal 1.3.2.023 (!!!), oltre due anni fa.

3)      Come già anticipatoLe, replico alla Sua missiva senza data ma trasmessa qualche settimana fa con la quale mi negava l’ accesso agli atti presenti nel mio fascicolo acceso presso il Suo ufficio e oggetto di contestazione pesante nei miei riguardi ( peraltro per attività lecite di diritti civili posti in essere da una organizzazione politica  e a me non addebitabili),

4)      Ella persiste in un diniego che ha i contrassegni della illegittimità asserendo che dovrei richiedere dette copie ai “ soggetti terzi che li hanno prodotti”. Le sottolineo con molto garbo sia la illogicità che la illegittimità di detta pretestuoso motivazione :

a)       il giudice di sorveglianza , già investito da due mesi di detta mia richiesta, ha replicato di non avere  detti atti nel fascicolo SIUS a cui mi ha dato accesso  e di rivolgermi per la richiesta “ presso l’ ente che li ha nelle sue disponibilità”. Detto ente è UEPE perché è presso di lei che li ho visti ed è lei che ne ha estratto dei fogli ( volantini diffusi da associazione veneta e articolo de Il Gazzettino o de il Messaggero Veneto) per svolgermi contestazioni ed altro  sotto comminatoria di “ conseguenze” sul mio status di affidato in prova, benchè né il volantinaggio, né l’ articolo di giornale mi vedesse in alcun modo coinvolto ). Non intendo entrare nel merito dello sgradevolissimo colloquio in oggetto, perchè su di esso mi intratterrò separatamente : ribadisco che è Ella che mi deve rilasciare copia di detti documenti .

b)     La produzione di un documento non è un argomento giuridicamente e logicamente spendibile per negarne l’ accesso al sottoscritto : la produzione di detti atti diffamatori e/o minatori  è stata effettuata dal COA di Pordenone, ma al fine di trasmetterli al suo ufficio, pertanto gli originali di detti atti non sono quelli eventualmente tenuti in copia al COA ma esattamente quelli trasmessi ad Ella [ Come del resto espressamente disposto dal giudice : vedi punto a della presente istanza – NDR ]  di cui alle contestazioni effettuatemi ingiustamente e con modalità e toni assolutamente non accettabili da nessuno : l’ originale di detti atti è per logica fattuale esattamente quello in Suo possesso presso gli uffici UEPE.

c)      La circostanza che detti atti siano stati oggetti di pesanti e sgradevoli contestazioni al sottoscritto  rende evidente che il sottoscritto ha il diritto assoluto di averne copia per esercitare il proprio diritto alla difesa nell’ ambito stesso della misura di “ affidamento in prova” per la quale sono stato minacciato di “ricadute e revoche ”. Ella avrebbe anche dovuto farmeli leggere personalmente per consentirmi un adeguata e corretta replica già nella sede della frettolosa convocazione che mi ha imposto. Non esiste da nessuna parte in uno stato di diritto che si possa negare l’ accesso agli atti oggetto di una contestazione sgradevolissima che può andare a colpire, come da Ella stessa dichiarato, lo status libertatis di un cittadino di uno stato democratico. Non si può contestare alcunchè ad una persona, in ambito giudiziario, senza consentirgli di accedere agli atti che sono oggetto di accuse potenzialmente lesive del suo diritto e  del suo status libertatis. Non ritengo che Ella possa giuridicamente sostenere in alcun modo il suo diniego di rilascio di detti atti, perché francamente illegittimo e che vedo frapporre per la prima volta in 41 anni che ho frequentato i tribunali come avvocato e come giudice onorario . Il fatto di essere in affidamento in prova non significa che io abbia perso i diritti civili e giuridici di tutti i cittadini della repubblica, condannati compresi. E qui solo accenno, per inciso, alla illegittimità delle mie condanne essendo da dette accuse innocente come risultava già per tabulas. Hi sopportato in silenzio detta malagiustizia , ingurgitando le relative condanne con pazienza come Socrate, ma esse non di meno non cessano di essere ingiuste ed illegittime. Questo solo per esplicarLe che il limite della mia sopportazione delle ingiustizie è stato raggiunto e non è mia intenzione accettare altre forme di illegittimità , riservandomi – come sempre ho fatto in 67 anni di vita - la tutela nell’ ambito della legalità e dei diritti che lo stato mi consente. Non intendo pertanto recedere né dalla volontà di riavere il mio lavoro, né – nello specifico di questa istanza – di avere copie dei documenti trasmessi a mio danno al Suo ufficio e da Ella detenuti .

d)     Soggiungo che Ella così mi nega tutela in ambito della misura in oggetto e mi impedisce il mio diritto costituzionale alla difesa attraverso la lettura di atti d’accusa ( che ritengo diffamatori e minatori) e nega tutela anche al mio diritto al lavoro, atteso che tali atti dimostrano la non legittimità e terzietà del consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone che già mi nega illegittimamente di riaccedere alla  mia professione : mi lascia nelle mani un organismo in stato di evidente ricusabilità e mi frappone ostacoli in tal modo alla ripresa del mio lavoro, circostanza che collide gravemente con i doveri di un ufficio di sorveglianza che questa ripresa lavorativa dovrebbe invece sostenere e favorire. Aggiungo, ed Ella lo sa benissimo, che la magistratura di Sorveglianza di Venezia – Padova mi ha restituito alla libertà ancora nel marzo 2023 proprio perché disponevo della MIA attività lavorativa e autorizzandomi pienamente ad essa. Ogni ostacolo frapposto in tal senso è chiaramente illegittimo.

In conclusione :

Insisto nella richiesta di copie di cui alla istanza del 19.2.2025 da rilasciarsi nel temine massimo di giorni 15 dal ricevimento della presente.

In difetto, sarò costretto a provvedere alla tutela legale del mio diritto.

La presente viene trasmessa all ‘ Ecc.mo Sig. Ministro per quanto di sua competenza.

Con osservanza.

Pordenone, 9.4.2025. 

Avv. Edoardo Longo

1 commento:

  1. Incredibile il mancato riscontro. Davvero inaccettabile.

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