Un amico sta cercando di
portare all’ esterno la mia vicenda su qualche social forum
politico. Purtroppo, gli inevitabili mastini del potere gli abbaiano contro i soliti luoghi comuni giustizialisti. Sono
indifferentemente di destra come di sinistra. C’è di tutto in questa penosa
compagnia : la fanatica suffragetta comunistoide per la quale le manette alla Salis sono un orrore
, mentre quelle ai miei polsi un simpatico
ciondolo offerto dalla repubblica resistenziale ad un criminale incallito
che nulla ha a che fare con la politica. Fra i tanti , c’è l’ immancabile avvocatucolo delle cause perse che trovi in ogni social in cerca affannata di clienti e che trova
pure giusti gli orrori delle carceri italiane perché conseguenti a condanne penali - in
particolare della mia che gli fa particolare piacere - , che
non conosce il concetto di malagiustizia e che, ragionando così, non trova di certo nessuno che sia così suicida da farsi difendere da lui, neanche per un divieto
di sosta… : tutti omini del sistema che non conoscono neanche i problemi su cui
pontificano dalla tastiera e che dividono il mondo come manichei in due categorie : i buoni ( a sinistra)
a cui tutto è dovuto, e i cattivi ( tutti gli altri) che non hanno alcun
diritto e sui cui è lecitissimo accanirsi.
E, a corto di argomenti, tacciano il mio buon amico di nazista per togliergli la parola e chiudere le sue
argomentazioni. Gente vigliacca che non
osa neanche firmarsi col proprio nome, ma con ridicoli e pomposi nicknames. L’
ultimo livello dell’ umanità.
Caro Mirko, fatica sprecata
cercare di dialogare con questi che Pirandello chiamerebbe personaggi in
cerca d’ autore e che appartengono alla goldoniana ( nel
senso di Carlo Goldoni, commediografo veneziano, per intenderci ) commedia
dell’ arte come Arlechin Batocio , “ servitor di due
padroni”, o il saccente dottor Balanzone o la servetta sciocca Colombina .
Non sporcarti con essi. Sono proprio
zucche vuote, non di Halloween magari,
ma di Holo-ween ,
vista la loro olo-devozione accucciata alla vulgata sionista. Anzi ! Chiamiamoli
con il loro nome effettivo : shabbat-gojim, che in ebraico qualifica questi devoti ascari dei
circoncisi. La parola significa “ gojim che servono il sabato”. L’ ebreo,
si sa, il sabato fa solo giaculatorie talmudiche e nessuna attività considerata “ impura
“ o servile”. Insomma si fa lustrare le pantofole. Nel Vangelo i giudei
rimproverarono Gesù perché guariva i malati anche il sabato e fu in quella
circostanza che si presero meritatamente l’ epitteto di figli
di satana.
Gli shabbat-gojim
fanno i lavori “ impuri “ per gli ebrei il giorno del sabato e sono
felici ed onorati di servirli. Per traslato
la parola significa “ esseri servili di
poco conio” ( in materia di conio gli ebrei sì che se ne
intendono) . Per inciso, l’ espressione significa anche che gli ebrei “ sono
essi stessi il sabato”, cioè esseri sacri e superiori, perché i loro ascari servono il sabato, cioè gli ebrei stessi, perché l’
espressione significa di più che servire il giorno del sabato.
Lasciali servire e guadagnare così i
loro spiccioli, questo è il loro destino. Magari togliete loro il fiasco del
vino, questo si può fare. Magari da sobri “servono” anche meglio… Ad
majora !
Un caro saluto,
Edoardo
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