giovedì 18 settembre 2025

TOGHE SOVRANE



Pordenone, 17.09.2025 

Giudice di Pace dirigente

Via Riviera del Pordenone   - PORDENONE

Presidente del tribunale

Piazza Giustiniano – PORDENONE

SOLLECITO E MESSA IN MORA

Il sottoscritto avv. Edoardo Longo di Pordenone,

PREMESSO :

1)      Che il sottoscritto è creditore nei confronti degli uffici del Giudice di pace e del Tribunale di Pordenone per crediti maturati ( NB . circa 80mila euro - Nota del Monitore ) come difensore di persone ammesse al beneficio del gratuito patrocinio per non abbienti, nonché come difensore d’ ufficio di imputati impossidenti e/o irreperibili,

2)      Che da vari anni il sottoscritto  ha svolto istanza a questi uffici per essere pagato, ma per una parte significativa di questi crediti a distanza di anni non è stato ancora pagato,

3)      Di aver trasmesso più volte agli intestati uffici elenco dettagliato dei crediti ancora in sofferenza , elenco che potrebbe anche non essere aggiornato , ragion per cui, nel trasmetterlo nella scorsa primavera ( mica pochi giorni fa) chiedevo riscontro per poter incrociare i dati in mio possesso con le risultanze dei vostri uffici,

4)      Che, nonostante, ripetuti solleciti, trasmessi tutti nelle vie formali e documentati, non vi è stato riscontro alcuno da parte vostra,

5)      Che anche altri uffici giudiziari sia in Regione che nel vicino Veneto, si trovano nella medesima posizione di miei creditori, ma questi uffici, in un modo o nell’ altro, in maniera esaustiva e collaborativa o in maniera incompleta, hanno tutti dato riscontro , come è corretto che sia , trattandosi di richieste di pagamento di un lavoratore che chiede solo di essere pagato per il lavoro svolto, e lo chiede pure dopo molto tempo ( anni) da quando ha maturato il credito.

6)      Desta quindi francamente sconcerto il comportamento degli uffici destinatari di questa mia, unici nel Friuli e in Veneto a non aver degnato di una risposta un lavoratore che ha operato per QUARANTUNO  ANNI nelle aule giudiziarie da voi presiedute,

7)      Desta ancora più amarezza  se si considera che il sottoscritto è stato illegalmente estromesso dalla possibilità di lavorare a fronte di un blitz illegale dell’ attuale direzione dell’ ordine forense che nega dal marzo 2024 la reiscrizione all’ albo degli  avvocati del  sottoscritto , in spudorata violazione sia della legge , che del decreto del 29.12.2022 dove , altro Consiglio, ben più rispettoso della legge e dei diritti altrui, sanciva in ossequio alla legge dello  Stato , il mio diritto alla reiscrizione fin dal momento in cui il sottoscritto usciva da uno stato di deportazione carceraria ( del resto, illegittimo  anch’ esso e figlio di un accanimento  che fa a pugni con la legge e la giustizia) e quindi fin dal 1.3.2023 , data in cui il tribunale di Sorveglianza di Venezia scarcerava  il sottoscritto riconoscendogli anche il diritto immediato allo svolgimento della professione,

8)      Che detta circostanza è a voi ben nota, avendo il sottoscritto a voi notificato proprio il decreto del 29.12.2022 che sancisce il mio diritto al lavoro, passato in giudicato il 21.3.2024,  e di cui qui vi ricordo il dispositivo :


9)      Sono quindi ben 18 mesi che io non posso lavorare a cagione dell’ atto di illegalità corporativa che mi nega il diritto a riprendere la mia professione, un abuso che grida vendetta al cospetto di Dio,  sono 18 mesi che sono impossibilitato a mantenere la mia famiglia e voi lo sapete benissimo : io non pretendo che voi  esercitiate la vostra indiscutibile  moral suasion nei confronti dell’ attuale presidente forense, ma penso che sarebbe corretto e dovuto che , in considerazione di quanto sopra esposto, diate disposizione ai vostri sottoposti affinchè provvedano ad onorare i debiti che il tribunale e il giudice di pace di Pordenone hanno da anni nei miei confronti.

10Posso sperare in un riscontro positivo rapido  o sarò costretto  a organizzare dei pacifici sit in di protesta avanti al tribunale ?

Rispettosamente.

Avv. Edoardo Longo

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