lunedì 18 novembre 2024

SENZA ONORE

 

LETTERA APERTA AL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE

ROMA

Decreto del 29.12.2022 passato in giudicato ed esecutivo

Di cui si chiede la integrale applicazione

con la reiscrizione del sottoscritto.

 

 

Spettabile Consiglio,

qui sopra ho riportato il decreto di cancellazione, tanto evocato dalla attuale dirigenza del COA di Pordenone, ma che non è stato applicato integralmente, pur essendo esecutivo e passato in giudicato.

Detto decreto infatti, stabilisce che al verificarsi della sola condizione del mio ritorno in libertà, avvenuto in data 1.3.2023, quaranta giorni dopo detto decreto, il sottoscritto aveva ed ha diritto alla reiscrizione, come per legge, al solo verificarsi di detta condizione.

Il decreto è conforme alla legge dello Stato che impone la reiscrizione dopo la  cancellazione amministrativa e al venir meno dalle ragione ostativa all’ iscrizione addotta nel procedimento. Circostanza verificatasi da quasi DUE ANNI e mai rispettata dall’ attuale dirigenza COA, benchè la legge in questi casi imponga pure la rapida reiscrizione.

Questo decreto è esecutivo e definitivo dal 21,.3.2024 e se lo si è applicato, deve essere rispettato fino in fondo, come vuole la legge  e ogni principio morale. Non si possono inventare scuse o opinazioni letteralmente il/legali  per applicare solo ciò che comoda a qualcuno e non altro. O tutto o niente.

Venir meno al rispetto della legge, delle proprie decisioni definitive sul punto e al diritto riconosciuto e dichiarato alla immediata reiscrizione è illegale. Non è legittimo applicare una parte di un giudizio irrevocabile e non altra parte sgradita. Siamo di fronte ad un comportamento illegale gravissimo , che esonda anche nell’ ambito penale. Trattasi di forma di abuso non conciliabile con un ordinamento di legalità, foriera di danni civili e priva di legittimità soggettiva alcuna. Quando non si applica integralmente una decisione riconosciuta , conforme alla legge, e opera dello stesso ente, non si possono invocare esimenti e/o legittimazioni soggettive nella scelta dolosa, reiterata e voluta di un abuso, ricercato e perseguito al solo fine di cagionare più danni possibili alla propria vittima. Nessuna persona che viva in uno stato civile può accettare un simile comportamento che, oltre ad essere antigiuridico in vario modo, è anche immorale e contro la buonafede, anche se praticato, in tutta evidenza, da persone aduse rimangiarsi la parola data e per le quali non esiste parola d’ onore. E tanto meno i diritti degli altri.



La volontà dell’ attuale presidenza COA è stata non quella di rispettare/applicare  una legge (che dice ben altro) , ma di approfittare di una situazione  disgraziata di un collega iscritto PER QUARANTUNO ANNI agli albi professionali per cercare di fargli più male possibile, con crudeltà, efferatezza , dolo attualmente ancora impuniti ,  e con motivazioni sotterranee indicibili ed illegali. Il comportamento è gravato da una carica di dolo che non trova spiegazione  alcuna, se non quella dell’ abuso voluto  e dell’ incanaglimento ad oltranza su una persona in  difficoltà e ritenuta facilmente attaccabile . Il Poeta direbbe, rivolto a chi ha negato la iscrizione al sottoscritto : “ Maramaldo, tu uccidi un uomo morto”. Per un soffio di giorni di condanna in più il sottoscritto, per inciso innocente, ha subito il carcere. Diversamente, avrebbe avuto la misura dell’affidamento senza questo passaggio e nessuno gli avrebbe tolto la sua professione, cui aveva ed ha diritto, come ha sancito anche il medesimo COA del dicembre 2022. Già questo dovrebbe far riflettere sulla oscena ingiustizia subita.

Non è intenzione del sottoscritto accettare un simile e protervo  atto  illegale, perpetrato anche da persone che mancano pure con soddisfazione e compiacimento al principio dell’ Onore di rispettare la parola data nel decreto 29.12.2022 . Almeno quella avrebbero dovuto rispettare, per un elementare principio di dignità ed onore ! Finchè non avrò giustizia questa vicenda non sarà mai chiusa.

Pordenone, 18.11.2024.

Avv. Edoardo Longo

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