Pordenone, 10.09.2024
Al
CONSIGLIO
DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI
Al
PRESIDENTE
DEL TRIBUNALE DI PORDENONE
Ch.mo Sig.
DOTT.
PIETRO MONTRONE
Procuratore
della Repubblica di Pordenone
AL
CONSIGLIO
DISTRETTUALE DI DISCIPLINA DI TRIESTE
Ecc.mo
Sig.
DOTT.
CARLO NORDIO
Ministro della Giustizia
DIFFIDA
AL CONSIGLIO DELL’ ORDINE FORENSE
DI
PORDENONE
Il sottoscritto AVV. EDOARDO LONGO di Pordenone sporge la presente diffida nei confronti del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati della città di Pordenone e per tale effetto preliminarmente
ESPONE :
1)
In data 29.06.2024 trasmettevo alle intestate Autorità ( qualche
giorno prima all’ Ecc.mo Sig. Ministro della giustizia) copia per conoscenza
della allegata “ diffida al consiglio dell’ ordine forense di Pordenone”),
copia che riallego ex novo alla presente per praticità di consultazione, e alla
quale faccio integrale richiamo,
2)
Tale diffida rimaneva assolutamente
lettera morta, in quanto il destinatario COA disponeva un burlesco rinvio per
la decisione, ammantato di pretesti speciosi e francamente ridicoli, un goffo tentativo di auto-giustificazione
per un comportamento che ha intuibili profili penali di omissione degli atti dovuti
d’ ufficio, aggravati da un
comportamento mobbizzante nei confronti del ricorrente.
3)
Nonostante siano passati quasi SEI mesi dalla istanza di
reiscrizione e quasi 20 mesi dalla cessazione della detenzione, il COA di
Pordenone, avendo anche sforato BEN SEI VOLTE il termine di 30 giorni entro
cui ha obbligo giuridico di decidere sulla istanza del 27 marzo us, ancora non
si è pronunciato.
4)
Sono peraltro passati anche due mesi
e mezzo dalla mia diffida stessa e dal mio appello alle autorità
istituzionali in oggetto, come extrema ratio.
5) Che tale ritardo è doloso, illegale ed inaccettabile ed è solo un atto emulativo volto a procrastinare la decisione al fine di danneggiare il più possibile il sottoscritto rallentando il più possibile il ritorno al proprio lavoro del sottoscritto richiedente, rallentando anche l’ iter di impugnazione , poiché il sottoscritto è convinto che il citato COA di Pordenone non rispetterà la legge e respingerà illegalmente ed illegittimamente la istanza di reiscrizione del sottoscritto.
§
Tutto ciò premesso, il sottoscritto, avendo già pazientato anche troppo nell’ attesa di una deliberazione che tarda per motivazioni illegali ,
DIFFIDA ULTERIORMENTE
Il consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone e il suo attuale presidente Visentin Igor , dal persistere nel presente comportamento omissivo della decisione , che non merita alcun apprezzamento giuridico ed è inqualificabile, a 6 mesi dalla proposizione della istanza e a 20 mesi dalla fine dell’ impedimento de quo.
SI RISERVA
Ogni tutela legale nei confronti del COA di Pordenone e del suo attuale presidente, nessuna esclusa, e in particolare tutela risarcitoria per il danno professionale derivante da 6 mesi di illecito mantenimento in stato di cancellazione amministrativa, con la conseguente perdita del lavoro e dell’ integrale avviamento del mio studio professionale, ormai chiuso da sei mesi . Mi riservo , chiaramente, la impugnazione della futura decisione del citato COA, con amarezza non confidando il sottoscritto che il citato ente rispetterà la legge che garantisce il diritto del sottoscritto alla reiscrizione all’ albo e non darà corso alla sua stessa delibera del dicembre 2022, passata in giudicato dal marzo 2024.
RICORDA
Al suddetto COA che già nell’ anno 2001 , di fronte ad comportamenti illegali anche meno gravi dello stesso ente, ebbe già a richiedere il commissariamento dell’ ente al Ministro della Giustizia e non si esclude di procedere ex novo in tal senso anche ora.
COMUNICA
-
Copia della presente diffida ( la terza
spiccata) al Ch.mo Sig. procuratore della repubblica dott. Pietro Montrone e al
Ch.mo Sig. presidente del tribunale di Pordenone per doverosa conoscenza, in
quanto figure istituzionali con incarico di garanzia che la legge venga
rispettata dagli uffici ospitati nel palazzo di giustizia, fra cui anche il
locale COA.
-
Copia viene anche trasmessa al Consiglio
Distrettuale di Disciplina presso l’ ordine degli avvocati di Trieste come prima
segnalazione di condotte scorrette anche sotto il profilo deontologico
poste in essere dal locale COA e - in primis - dal suo legale rappresentante pro tempore
Visentin Igor, il quale dovrebbe sentire
l’ obbligo morale e giuridico di dimettersi immediatamente dalla
ambita carica di presidente del consiglio dell’ ordine degli avvocati di
Pordenone , in quanto con questa vicenda ha dimostrato di non essere
minimamente all’ altezza dell’ incarico di presiedere un ordine forense di una città . Lo sottolineo in quanto oltre 40
anni di iscrizione all’ albo professionale di Pordenone e di esercizio dell’ Avvocatura in questa
città , mi danno ampiamente il diritto di affermarlo.
- Ribadisco la mia pregressa istanza di ispezione ministeriale rivolta all’ Ecc.mo Sig. Ministro nei confronti del COA di Pordenone.
§
Rimango sorpreso di come l’ ente COA ritenga di poter violare la legge in modo così spudorato, invitando ulteriormente le figure istituzionali del Presidente del Tribunale e del Procuratore Capo a vigilare perché questa condotta abbia a cessare immediatamente e senza sotterfugi ulteriori .
Ci
si riserva ogni ulteriore istanza e azione legale.
Con osservanza e con fiducia verso le istituzioni destinatarie del presente atto.
Si allega copia della pregressa diffida.
Avv. Edoardo Longo
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