mercoledì 2 ottobre 2024

ITALIA, GUANTANAMO

 


[ Il carcere di Udine : una via di mezzo 
fra una fogna e uno Spielberg asburgico ]

1)      In data 16 luglio 2022 sono stato gettato in carcere. Sono stato rinchiuso nel carcere di Udine, uno dei tanti carceri degradati che non fanno certo onore all’ Italia, considerando che è al di sotto del livello medio di standard di vita per i detenuti dei carceri del levante arabo e dei paesi balcanici, come  ho avuto pure modo di apprendere dai detenuti stessi.

2)      Sono stato recluso per circa una ventina di giorni in isolamento covid in celle dal livello igienico praticamente inesistente : di notte in esse fuoriuscivano blatte e scarafaggi lunghi anche 10 cm . Fuoriuscivano dagli scarichi  delle docce e dal bocchettone della fogna aperto sul pavimento del bagno. Ho trascorso le notti ad allontanare a colpi  di scopa blatte e scarafaggi dal letto.

3)      Poiché era impossibile bloccare la fuoriuscita delle blatte dagli scarichi semplicemente tappandoli con cartone o plastica, sono stato costretto a tappare gli accessi con i piatti di ferro che il carcere consegna ai detenuti per mangiare. Ovviamente, dato il loro utilizzo anti blatte , mi sono ben guardato dall’ utilizzare detti piatti per mangiare, foss’ anche dopo averli lavati .

4)      Poiché il carcere non mi consentiva durante i primi dieci giorni di avere piatti di plastica, ho praticamente dovuto quasi digiunare.

5)      In queste condizioni la mia vista, molto fragile e malata, ha cominciato a peggiorare sensibilmente, giungendo anche a un quadro clinico anticipante un imminente e possibile distacco di retina. Il tutto andava aggravandosi anche dalla circostanza che non mi veniva concesso di assumere i miei farmaci atti a frenare il degrado dell’ occhio. In circa 4 mesi di detenzione in Udine non mi fu concesso di assumere detti farmaci che potei prendere solo dopo il mio trasferimento alla casa di reclusione dei Due Palazzi di Padova.


[ Carcere di Udine : la scala che conduce alla Sezione di Isolamento al piano terra, 
infettata di blatte e dichiarata inagibile al catasto edilizio, 
ma stabilmente utilizzata per la reclusione .
 Nel novembre 2022 vi si è suicidato un detenuto in cella di isolamento ] 

6)      Venni poi trasferito in altra cella con altri tre detenuti. Eravamo in 4 in una cella per due persone. In questa cella, in cui fui assegnato dalle guardie carcerarie erano reclusi altri tre prigionieri : un giovane – persona civile – e altri due lì reclusi per fatti di violenza alle persone : uno per maltrattamenti alla sorella, l’ altro ( un polacco ) per scontare una lunga pena per tentato omicidio di un altro prigioniero recluso in cella con lui. Poiché i due avevano appreso che nella vita civile ero avvocato, ritenendomi ricco e facile da estorcere in quanto anziano, pretendevano che io comprassi un mare di cibo e di tabacchi ( genere che sostituisce la moneta in carcere ) per loro. Poiché non accettavo il ricatto , iniziarono maltrattamenti psicologici  culminati con maltrattamenti fisici ( schiaffi e sberle ) ad opera di uno dei due ( Il veneto) istigato dall’ altro ( il polacco). Inutile fu il ricorrere alle guardie , ma grazie agli altri detenuti ottenni quanto meno un rapido trasferimento di cella dopo circa un mese di queste sevizie. Tutti gli altri detenuti anziani che la polizia penitenziaria assegnava a questa cella, subivano il mio stesso trattamento da parte del veneto e del polacco . Periodicamente la polizia penitenziaria gettava in questa cella detenuti anziani, lasciando che i due ( il portogruarese e il polacco ) li estorcessero e maltrattassero . Ne ho conosciuti diversi di questi malcapitati che mi avevano preceduto. Uno di loro, un anziano professore di Udine, piuttosto che stare lì,  ha preferito andare nella sezione dei detenuti pakistani  e africani , denominata  dai detenuti italiani La Giungla, per il livello di degrado che la connotava.  Perché le guardie si comportavano così, quasi ad offrire un sacrificio umano a due Minotauri ? Qualcuno sottovoce suggeriva che era per compensare i due , che erano  in odor  di infamità e quindi periodicamente  gli offrivano a ringraziamento dei   loro servigi vittime da estorcere e derubare, scelte fra i detenuti che " gli stavano sui coglioni" . E i criminali sarebbero quelli dietro le sbarre ! 

7)      A volte ai malcapitati succedeva anche peggio ( in cella col polacco uno ha rischiato di essere  ammazzato ), cosa che non è successa a me solo  grazie alla totale solidarietà degli altri detenuti che hanno impedito altri maltrattamenti e mi hanno dato la possibilità di un rapido cambio di cella, nella indifferenza delle guardie . I detenuti della Terza Sezione   hanno dimostrato con me  un senso di civiltà maggiore di chi in quella cella mi aveva gettato.

8)      Nel frattempo ero andato dimagrendo  perdendo fra luglio e agosto 2022 circa 20 Kg di peso.

9)

10)  Tralascio  altri punti sgradevoli della detenzione in Udine  , ricordando che nel novembre 2022 venni trasferito per motivi di sicurezza ( Il pericolo sarei stato io !) presso la casa di reclusione Due Palazzi di Padova, carcere di massima sicurezza .

11)  Lì si ripetè quando era successo a Udine nella cella con i due energumeni. Le guardie carcerarie mi assegnarono una cella con un corpulento zingaro, il quale prese nei miei riguardi lo stesso comportamento dei suoi compari in Udine e per le stesse ragioni estorsive. Non arrivai a subire maltrattamenti fisici, ma solo psicologici , fra cui ricordo il divieto di leggere e scrivere in cella ( era la mia valvola di salvezza il leggere e lo scrivere) perché ciò lo disturbava dal momento che era assolutamente ed orgogliosamente analfabeta e il dover tenere aperta la finestra della cella posta sopra il mio letto, di notte, perché diceva che con la finestra chiusa non respirava. Era inverno ed io gelavo . Inutili le mie proteste. Ogni giorno trovava una scusa per vessarmi psicologicamente. Non ho mai amato tanto Hitler e la sua soluzione finale della questione zingari come in quei giorni. L’ energumeno, di oltre 140 kg di peso per due metri di altezza , era pure psicopatico , ma alla sera non assumeva gli psicofarmaci che gli portava l’ infermeria e aveva spesso accessi di ira nei quali mi minacciava di frantumarmi la testa nel water del bagno ( bagno  e cucina incorporati nel medesimo locale, aperto anche verso la stanza con i letti della cella e con metratura inferiore a quella imposta dalla Unione Europea, ma ritenuta adeguata dalla magistratura locale attraverso conteggi mediante matematica non convenzionale, dove 1+1+1 non dà tre, ma  5 …) se non gli avessi comperato più cibo e più tabacchi  : la situazione non precipitò solo perché intervennero gli altri detenuti che mi aiutarono a cambiare di cella. La psicologa del carcere di Padova , nel colloquio di accesso in carcere, sbiancò e  manifestò visibile preoccupazione quando apprese che ero stato messo in cella con questo soggetto.

12)  Venni scarcerato il giorno 1  marzo 2023 dopo 8 mesi di detenzione  a seguito di mia istanza di concessione di affidamento in prova. Nel frattempo, la mia vista aveva avuto un progressivo peggioramento. Il mio  compagno di cella,  mio coetaneo ed ex sottufficiale dell ' esercito, poche  settimane dopo ha perso un occhio. Attendeva vanamente di essere visitato da un oculista per i suoi problemi cronici di diabete. 

13)  Ho trovato più umanità e sensibilità  verso un anziano avvocato di 66 anni finito in carcere a causa della malagiustizia italiana nei detenuti reclusi, che mi hanno pure aiutato ad evitare maltrattamenti fisici e psicologici in cella , che non da parte di tutte le persone perbene delle strutture penitenziarie e giudiziarie alla cui mercè ero stato posto. Giova ricordare che i detenuti che mi hanno maltrattato erano noti per questo comportamento reiterato che ponevano in essere con tutti i compagni di detenzione anziani e fragili che venivano loro assegnati in cella dalla polizia penitenziaria , sia a Udine che a Padova, e la polizia penitenziaria lo sapeva e , pertanto, mi ci ha ficcato in mezzo dolosamente e scientemente, proprio perché subissi quel calvario. Grazie, Stato italiano.

14)   La magistratura di Padova mi conferì il diritto a svolgere il mio lavoro e ripresi subito la mia professione che non avevo abbandonato neanche in carcere. La mia famiglia aveva bisogno del mio lavoro.

15)  Purtroppo, nel marzo scorso è accaduto un fatto che sta rendendo molto incerto, cupo e gravoso il futuro della mia famiglia. Ho perso il lavoro essendo stato cancellato amministrativamente dall’ albo degli avvocati a causa della mia detenzione. Ci tengo a sottolineare che un tanto non è una misura di tipo disciplinare ( non avevo conti in sospeso con l’ autorità disciplinare forense ) , ma una misura amministrativa in quanto la legge stabilisce che l’ avvocato, durante il periodo di una detenzione, non possa rimanere iscritto all’ albo in quanto la limitazione alla libertà personale è ostativa all’ esercizio della professione. Come sia stato possibile che io venissi cancellato nel marzo 2024 quando ero già uscito dal carcere nel marzo dell’ anno prima, resta per me un mistero che di giuridico ha poco. Sottolineo come la legge , ribadita dal Consiglio nazionale forense, considera ostativa alla professione forense la detenzione, non le misure alternative al carcere ( alternative, appunto ) quali l’ affidamento in prova.

16)  Comunque sia, dal marzo scorso io non posso svolgere la professione che ho svolto per 41 anni e non sono in grado di mantenere né me, né la mia famiglia. A 66 anni, con una dura e avvilente esperienza carceraria ( peraltro ingiusta, debbo dirlo) appena lasciata alla spalle e con un fine pena che verrà a  scadere fra circa due anni da questo momento in cui vergo questo memoriale , la situazione è molto pesante. E , diciamolo pure, anche francamente molto, molto ingiusta.

17)  Io ho sempre lavorato e non conosco altro modo di guadagnarsi da vivere se non il lavoro, punto ribadito anche dalla nostra Costituzione nel suo primo articolo e avendo due figlie in età scolare, la circostanza è molto pesante.

18)  Né la ipotetica pensione che la cassa forense ( l’ organismo previdenziale degli avvocati ) potrebbe erogarmi ,  mi permette di mantenere la famiglia e neanche di mantenere me stesso, poiché si aggira sui 650 euro mensili. Da fame.

19)  Necessito pertanto di poter riprendere il lavoro quanto prima, ma questa possibilità, già remota alla mia età , è resa molto difficile dalle limitazioni logistiche e di movimento che mi impone la misura in atto che , sia pur concedendomi di vivere fuori dal carcere, mi limita nei miei spostamenti, necessari per potermi cercare un lavoro, peraltro compatibile con la mia età, le mie condizioni fisiche, i miei studi.

20)   In fondo , dei 4 anni ( e 16 giorni : io sono finito nel girone carcerario proprio per questi beffardi 16 giorni elargitimi scientemente  in sovrappiù ..) , ne ho già scontati oltre 2 e finora ho fruito solo di 2 giorni di sconto di pena, essendo  mancata fino ad oggi ogni  valutazione giudiziaria della mia buona condotta e -  non avendo   potuto documentare finora in alcun modo all’ ordine forense un  andamento penale di buona condotta con riduzione progressiva del fine pena – sono finito  così agevolmente cancellato dal mio lavoro dopo 41 anni di iscrizione.

21)  Ho più e più volte richiesto alla magistratura del FVG le dovute dichiarazioni di buona condotta con relativi sconti di pena, perché sarebbero state una utile moneta da spendere per rimanere iscritto all’ albo degli avvocati, ho spiegato queste serie motivazioni,  ma ogni mia istanza finora  è stata vana : mai presa in considerazione con la dichiarazione “ decideremo più avanti”…In pratica  un bel :  “ oggi non si fa credito domani sì…” Voi ci credereste ? In ogni caso il danno è fatto , perché io ora sono cancellato. Io ritengo francamente che vi sia stata una unione di intenti fra cricca forense noncellese e magistratura del FVG : una tattica sinergica per togliere di mezzo un professionista scomodo al potere giudiziario. Nessuna comprensione , nessuna indulgenza per l' avvocato dei ribelli nella italica " democrazia" giudiziaria. Come scriveva il grande Poeta Brasillach, fucilato nel 1945 dai vincitori " democratici",  " Il mio paese mi ha fatto del male". 

Pordenone , 1 ottobre, 2024.

Avvocato Edoardo Longo

Estratto di un prossimo testo dell’ avvocato Edoardo Longo. Ricordiamo che il professionista è disponibile a tenere incontri e conferenze per esporre la sua esperienza carceraria nell’ arcipelago Gulag italiano, di cui questo è solo un sunto estremamente contenuto. Le Edizioni della Lanterna hanno pubblicato numerosi testi sul problema carcerario in Italia. Di seguito il Link con l’ elenco dei testi che invitiamo a leggere e a diffondere :

https://lanterna88.blogspot.com/search/label/Arcipelago%20Gulag



[ Una delle " migliori " celle del carcere di Udine, chiamata " cellulare". 
Non dispone di finestre  ] 

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