martedì 8 aprile 2025

SALUTI " ORDINISTICI"

 


Un altro documento che prova i termini della illegalità del rifiuto di reiscrivere l’ avvocato Longo dopo 41 anni di esercizio della professione. Quella che leggete è una lettera riservata – che tale non è rimasta in quanto prodotta agli atti processuali - intercorrente fra il presidente dell’ ordine degli avvocati di Treviso e una nostra vecchia conoscenza, il presidente dell’analoga cricca “ ordinistica” di Pordenone. L’ avvocato Longo aveva fatto l’ anno scorso anche un tentativo di reiscrizione presso tale città veneta, nell’ ottica di ricerca di un “ ente ordinistico” che fosse estraneo alla camarilla della sua città .Tentativo fallito, per quanto riguarda Treviso ,  che ha seguito con zelo degno di miglior causa le direttive e i desiderata  di  Pordenone.

Leggiamo la lettera che ci dichiara, con la sfrontatezza disarmante  tipica di chi è aduso non aver riguardo alcuno delle leggi e dei diritti altrui , che gli “ ordinistici “ di Treviso avevano respinto la richiesta dell’ avvocato Longo senza nemmeno leggere gli atti a suo riguardo ! Così scrive il fraterno  amico del Visentin : “ abbiamo già anticipato all’ avvocato Longo il provvedimento di rigetto del nostro ordine”. Il trevigiano scrive al portogruarese per informarlo di avere eseguito a scatola chiusa quello che lui riteneva essere il suo desiderio bramoso. E non ci è andato lontano, in effetti...Che si fossero anche parlati ? Io lo darei per certo.  Perché? Perché il devoto trevigiano trasmette al ben noto Igor copia della istanza di iscrizione svolta a Treviso.  Questo è un atto riservato che non deve essere trasmesso e quindi è chiaro che l ' invio ( illecito) è avvenuto su richiesta di Igor,  non nuovo a cercare di metter mano su questi documenti e non certo a fin di bene, ma in tutta evidenza per sapere se in essi si faceva cenno all' illecito diniego di Pordenone. Ci ha provato a chiederli a diversi enti, inutilmente,  prima di avere l ' ardire di chiederli addirittura all' avvocato Longo che manco gli ha risposto.  Con Treviso ha trovato una evidente sponda devota, devota fino all' illecito...

Giusto per salvare la faccia ( dato che l’ avvocato Longo avrebbe potuto  chiedere l’ accesso agli atti e scoprire l’ imbroglio ) l' " ordinista "  trevigiano furbescamente chiede che “ comunque” gli si mandino gli atti inerenti. Comunque : cioè nella perfetta irrilevanza  di leggerli prima e dello studio della pratica : tanto il rigetto era già stato  deciso e comunicato " a prescindere", come avrebbe detto Totò.

Torti fra galantuomini non si fanno :  Tu lo hai cancellato, io certo non ti faccio il torto di reiscriverlo. Una mano lava l’ altra.  E se il messaggio  di fraterna devozione non fosse abbastanza chiaro e ossequioso , condiamo  pure la lettera con un bel “caro presidente” e con un deferente e ossequioso saluto, tipo “ … ti ringrazio e ti invio i PIU’ CORDIALI saluti”. 

Semplici e cordiali non bastavano evidentemente : ci voleva qualcosa “ di più”:  di più profondo, di più fraterno ,  di più affettuoso, di più intimo ….  E un saluto un tantinello più composto, dignitoso  ed elegante , no? Lo diciamo per voi, " ordinistici ": poiché,  come dice il Vangelo,  " nulla di ciò che è segreto rimarrà nascosto ", avreste evitato che tutti leggessero questa lettera unticcia che ora vi accusa. 

Il Monitore 


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