Un altro documento che prova
i termini della illegalità del rifiuto di reiscrivere l’ avvocato Longo dopo 41
anni di esercizio della professione. Quella che leggete è una lettera riservata
– che tale non è rimasta in quanto prodotta agli atti processuali - intercorrente fra il presidente dell’ ordine degli
avvocati di Treviso e una nostra vecchia conoscenza, il presidente dell’analoga
cricca “ ordinistica” di Pordenone. L’ avvocato Longo aveva fatto l’ anno
scorso anche un tentativo di reiscrizione presso tale città veneta, nell’
ottica di ricerca di un “ ente ordinistico” che fosse estraneo
alla camarilla della sua città .Tentativo fallito, per quanto riguarda Treviso ,
che ha seguito con zelo degno di miglior
causa le direttive e i desiderata di Pordenone.
Leggiamo la lettera che ci dichiara, con la sfrontatezza disarmante tipica di chi è aduso non aver riguardo alcuno delle leggi e dei diritti altrui , che gli “ ordinistici “ di Treviso avevano respinto la richiesta dell’ avvocato Longo senza nemmeno leggere gli atti a suo riguardo ! Così scrive il fraterno amico del Visentin : “ abbiamo già anticipato all’ avvocato Longo il provvedimento di rigetto del nostro ordine”. Il trevigiano scrive al portogruarese per informarlo di avere eseguito a scatola chiusa quello che lui riteneva essere il suo desiderio bramoso. E non ci è andato lontano, in effetti...Che si fossero anche parlati ? Io lo darei per certo. Perché? Perché il devoto trevigiano trasmette al ben noto Igor copia della istanza di iscrizione svolta a Treviso. Questo è un atto riservato che non deve essere trasmesso e quindi è chiaro che l ' invio ( illecito) è avvenuto su richiesta di Igor, non nuovo a cercare di metter mano su questi documenti e non certo a fin di bene, ma in tutta evidenza per sapere se in essi si faceva cenno all' illecito diniego di Pordenone. Ci ha provato a chiederli a diversi enti, inutilmente, prima di avere l ' ardire di chiederli addirittura all' avvocato Longo che manco gli ha risposto. Con Treviso ha trovato una evidente sponda devota, devota fino all' illecito...
Giusto per salvare la faccia ( dato che l’ avvocato Longo avrebbe potuto chiedere l’ accesso agli atti e scoprire l’ imbroglio ) l' " ordinista " trevigiano furbescamente chiede che “ comunque” gli si mandino gli atti inerenti. Comunque : cioè nella perfetta irrilevanza di leggerli prima e dello studio della pratica : tanto il rigetto era già stato deciso e comunicato " a prescindere", come avrebbe detto Totò.
Torti fra galantuomini non si fanno : Tu lo hai cancellato, io certo non ti faccio il torto di reiscriverlo. Una mano lava l’ altra. E se il messaggio di fraterna devozione non fosse abbastanza chiaro e ossequioso , condiamo pure la lettera con un bel “caro presidente” e con un deferente e ossequioso saluto, tipo “ … ti ringrazio e ti invio i PIU’ CORDIALI saluti”.
Semplici e cordiali
non bastavano evidentemente : ci voleva qualcosa “ di più”: di più profondo, di più fraterno , di più affettuoso, di più intimo …. E un saluto un tantinello più composto, dignitoso ed elegante , no? Lo diciamo per voi, " ordinistici ": poiché, come dice il Vangelo, " nulla di ciò che è segreto rimarrà nascosto ", avreste evitato che tutti leggessero questa lettera unticcia che ora vi accusa.
Il Monitore
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