Pordenone, 21.06.2024
Al
CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI
per Conoscenza :
Al
CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
per Conoscenza :
Ch.mo Sig.
DOTT.
CARLO NORDIO
MINISTRO
DELLA GIUSTIZIA
DIFFIDA AL CONSIGLIO DELL' ORDINE
DEGLI AVVOCATI DI PORDENONE
Il sottoscritto AVV. EDOARDO LONGO di Pordenone sporge
la presente diffida nei confronti del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati
della città di Pordenone e per tale effetto preliminarmente
ESPONE
:
1) In
data 29.12.2022 il sottoscritto veniva cancellato in via amministrativa ( non
disciplinare ) dal COA di Pordenone in quanto posto dal 19.07.2022 in stato di
detenzione muraria a seguito passaggio in giudicato di condanne penali ,
2)
In detto decreto di cancellazione ( qui
allegato) si sottolineava come l’ assenza – provvisoria del requisito F per l’
iscrizione al’ albo ( stato di libertà personale) imponeva la cancellazione
amministrativa, salvo il diritto alla reiscrizione quando detto requisito – la
libertà personale – fosse stato riacquistato.
3)
Ciò avveniva il successivo 1.3.2023 , data
in cui la magistratura di Sorveglianza di Venezia/Padova rimetteva in libertà
il sottoscritto con la concessione della misura dell’ affidamento in prova, non
ostativa all’ esercizio della professione forense, come lo stato di detenzione.
4)
Autorizzato dalla stessa magistratura di
Sorveglianza, il sottoscritto riprendeva subito il suo lavoro fino alla data
del 21.3.2024 , quando passava in giudicato la sentenza del CNF a seguito
impugnazione, la quale confermava la cancellazione amministrativa pronunciata
per la situazione detentiva.
5)
Successivamente, in data 27.3.2024 il
sottoscritto proponeva istanza di reiscrizione all’ albo degli avvocati di
Pordenone, avendone diritto ai sensi dell’ art 17 c.15 LP che stabilisce anche
l’ obbligo in capo al COA di una “ immediata” reiscrizione una volta venuto
meno il fatto ostativo alla iscrizione all’ albo, id est
esecuzione penale detentiva.
6)
Nonostante siano passati già tre
mesi dalla istanza di reiscrizione e quasi 17 mesi dalla
cessazione della detenzione, il COA di Pordenone, avendo anche sforato il
termine di 30 giorni entro cui ha obbligo giuridico di decidere sulla istanza
del 27 marzo us, ancora non si è pronunciato.
7) Che tale ritardo è doloso, illegale ed inaccettabile ed è solo un atto emulativo volto a procrastinare la decisione al fine di danneggiare il più possibile il sottoscritto rallentando il più possibile il ritorno al proprio lavoro del sottoscritto richiedente, rallentando anche l’ inter di impugnazione , poiché il sottoscritto è convinto che il citato COA di Pordenone non rispetterà la legge e respingerà illegalmente ed illegittimamente la istanza di reiscrizione del sottoscritto.
§
Tutto ciò premesso, il sottoscritto, avendo già pazientato anche troppo nell’ attesa di una deliberazione che tarda per motivazioni illegali ,
DIFFIDA
Il consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone e il suo attuale presidente Visentin Igor , dal persistere nel presente comportamento omissivo della decisione , che non merita alcun apprezzamento giuridico ed è inqualificabile, a 3 mesi dalla proposizione della istanza e a 17 mesi dalla fine dell’ impedimento de quo.
SI RISERVA
Ogni tutela legale nei confronti del COA di Pordenone e del suo attuale presidente, nessuna esclusa, e in particolare tutela risarcitoria per il danno professionale derivante da 3 mesi di illecito mantenimento in stato di cancellazione amministrativa. Oltre, chiaramente, alla impugnazione della futura decisione del citato COA, non confidando il sottoscritto che il citato ente rispetterà la legge che garantisce il diritto del sottoscritto alla reiscrizione all’ albo.
RICORDA
Al suddetto COA che già nell’ anno 2001 , di fronte ad comportamenti illegali anche meno gravi dello stesso ente, ebbe già a richiedere il commissariamento dell’ ente al Ministro della Giustizia e non si esclude di procedere ex novo in tal senso anche ora.
INVITA
Sia il Consiglio Nazionale Forense che l’ ecc.mo Sig. Ministro della Giustizia ad esercitare fin d’ ora i poteri ispettivi di loro competenza nei confronti del Consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone per i fatti qui esposti. Evidenza come dall’ autunno scorso sia già stata proposta una impugnazione avanti al CNF per il medesimo comportamenti dell’ ente COA da quando è presieduto dall’ attuale presidente Visentin Igor.
Ci si riserva ogni ulteriore istanza e azione legale.
Si allega copia della chiarissima ed ineludibile delibera di cancellazione amministrativa ( non disciplinare) del 29.12.2022 che sancisce, come per legge, il diritto alla reiscrizione all’ albo del sottoscritto.
Con osservanza .
Avv.
Edoardo Longo
Abbiamo riportato integralmente una diffida spiccata dall' avvocato Edoardo Longo nei confronti della consorteria degli avvocati di Pordenone che, violando in modo sfrontato la legge, sabota il diritto al lavoro del professionista, Tutto ciò accade dopo il cambio di presidenza e tanta arroganza fa riflettere e rende evidente come dietro questo illegale comportamento vi sia la spinta di settori totalitari del mondo giudiziario che vuole impedire al professionista di applicarsi ancora alla difesa di imputati di processi politici, in particolare appartenenti al mondo indipendentista. Terremo informati i Lettori del seguito della vicenda. Nel frattempo, invitiamo a sostenere l' avvocato Longo, in questo difficile momento causato dalla protervia di " toghe" che, in teoria, dovrebbero " stare" dalla parte dei diritti civili, ma preferiscono " stare" dalla parte della magistratura più illiberale.
Un sostegno concreto al professionista - senza lavoro da tre mesi e con un futuro estremamente incerto a causa della ritorsione politico/giudiziaria dei suoi " colleghi" - può essere quello di acquistare i libri della sua scomoda casa editrice, le Edizioni della Lanterna. Ne segnaliamo qui il catalogo :
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Il Monitore
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