La recensione
ufficiale al volume “ Toghe e forchette” all’ epoca della sua prima edizione,
nel’ anno 2000. Sempre attuale.
Una realtà misconosciuta,
quella dei consigli dell’ordine (che pur essendo organi di diritto
amministrativo svolgenti funzioni pubbliche e di pubblico interesse) sempre più
frequentemente si esprimono come autentici Tribunali Speciali intesi a
stampellare il potere giudiziario ed a colpire gli avvocati "politically
incorrects": così scrive il prof. Paolo Signorelli sulla Rivista Giustizia
Giusta nell’affrontare l’argomento di questo libro – tabù che ha trovato un
editore coraggioso disposto a squarciare il velo omertoso che avviluppa le
cupole mafiose dell’ordine forense.
Il libro affronta un
argomento totalmente trascurato dagli osservatori del pianeta –Giustizia, il
pianeta impazzito con cui tutti, volenti o nolenti, siamo costretti a
convivere: quello del carattere di Tribunale speciale dei consigli degli ordini
forensi. Nessuno ha mai scritto un volume sull’argomento, sfidando gli strali
di una delle più potenti consorterie mafiose del sistema, veri cani da guardia
ringhiosi al servizio del potere mondialista. Un libro coraggioso, dunque.
Un libro che in larga
misura ripercorre le tappe di quel vero e proprio linciaggio tribale
"democratico" subito dall’avv. Edoardo Longo, aggredito alle spalle
dai suoi "colleghi" dell’ordine forense con micidiali sanzioni
disciplinari.
Colpe? Nessuna, solo
quella di… pensare e scrivere su periodici non allineati al potere
internazionale di usurai senza volto né anima. Un linciaggio (oltre settecento
fra intimazioni, convocazioni "disciplinari", atti connessi. Trenta
procedimenti disciplinari in un pugno di anni all’inizio della professione) che
per dirla col prof. Signorelli, è una vicenda di "ordinaria repressione
democratica" e che, pertanto, di "ordinario" non ha nulla. La
democrazia è un regime di criminalità e di follia e la "democrazia
forense" ne è una delle sue metastasi più ripugnanti. Siamo nel tempo in
cui Giuda si congiunge con Caino, e questo libro testimonia quali trame
repressive si celano dietro gli opulenti orpelli dei consigli forensi.
Tribunali speciali con
licenza di uccidere. Il volume documenta con stile chiaro ed efficace il
disgustoso mondo della "giustizia forense": mondo di abusi, di
prevaricazioni, di trame indecenti, di corruzione, di repressione del dissenso
non omologato.
Nel leggerlo, a chiunque,
nel ripercorrere la vita dell’avv. Longo, prenderà il disgusto verso le
istituzioni democratiche del mondo forense: vere e proprie "Stalle di
Augia", puteolente di guano e di arrogante prevaricazione antifascista,
che attendono ancora un Ercole che le disinfesti radicalmente. Tutto quanto
descritto avviene nei Palazzi di Giustizia. Meditate: quando sentite
pronunciare una sentenza in nome del popolo italiano", pensate che, a
pochi metri dal seggio giudiziario di quel giudice, si annidano i consigli
degli ordini forensi, fucine di illegalità impunite e mandanti di ributtanti
repressioni in nome della democrazia. Finché la giustizia non sarà in gradi di
eliminare tali cellule cancerose, nessuna sentenza sarà legittima. I Tribunali
devono cominciare a fare pulizia in casa propria, per essere credibili di
fronte al "popolo italiano".
La prima parte del libro
esamina questi fenomeni cancerosi della giustizia italiana. Larga parte del
volume dà spazio alla vicenda dell’avv. Edoardo Longo, colpito dagli strali
dell’ordine perché "difensore di nazisti" e pubblicista contro – corrente.
Nella seconda parte
vengono pubblicati documenti esclusivi a riprova dei fatti repressivi
agghiaccianti narrati: le Interpellanze al Parlamento del Senatore Antonio
Serena e del Deputato Nicola Pasetto, i precisi commenti del prof. Signorelli
dell’Associazione "Enzo Tortora", gli articoli che hanno scatenato la
"furia deontologica democratica" del Sublime Ente della Democrazia
Forense, dichiarazioni testimoniali che confermano le trame dell’ordine forense
per distruggere i dissidenti della destra non omologata e… un atto tipico delle
"incolpazioni" disciplinari "democratiche": un’accusa di
ritardato pagamento di Lit. 12.000 per "interessi moratori sulla tassa di
iscrizione all’albo del 1995". Accusa ridicola. Ma essa, unita ad altre
dello stesso livello, è stata il pretesto per comminare all’avv. Longo una pena
di nove mesi di sospensione disciplinare. Previa convocazione, per tali
"orrendi crimini", nell’aula della Corte d’Assise presso il Tribunale
di Pordenone. Sì : la democrazia uccide. Non potendo usare i plotoni
d’esecuzione come per il poeta Brasillach, oppure l’agguato alle spalle da
parte di sbirri prezzolati come nel caso di Codreanu, ora uccide con le accuse
deontologiche fasulle. Tanto, a giudicare il "colpevole" sono le
stesse persone che istruiscono l’accusa. Questa è la giustizia garantista e
democratica dei consigli dell’ordine. Se questa è giustizia…
L’ultima parte del libro
è forse quella più impressionante: come spegleriane "idee senza
parole", l’autore elenca, una per una, con rari commenti, le settecento
"notificazioni disciplinari" inferte all’avv. Longo dai suoi
colleghi: una media di una notificazione ogni cinque giorni. Equivale ad un
plotone di esecuzione. Un calendario che equivale da solo ad un silenzioso ma
ineludibile "J’accuse" verso la democrazia forense.
Il volume raccoglie anche
un’intervista all’avv. Eric Delcroix, difensore del prof. Faurisson che ha
subito anch’egli un violento linciaggio "deontologico" per aver
pubblicato un libro contro le leggi liberticide e la "polizia del pensiero".
Il
volume, giunto ora alla sua quarta edizione, è in vendita riservata attraverso questo link :
https://lanterna88.blogspot.com/2024/03/toghe-e-forchette.html
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