Riceviamo molte lettere e mail accorate che ci chiedono se l’ avvocato Edoardo Longo è stato rigettato in galera. RASSICURIAMO tutti che è sempre in libertà, anche se a elevato rischio, da un giorno all’ altro, di essere ributtato in carcere – e precisamente nella galera fogna di Udine essendo residente in quella provincia - dal momento che callidamente l’ ordine forense di Pordenone gli ha scippato con destrezza ladresca il suo lavoro quarantennale di avvocato. Infatti, la legge prescrive che un condannato detenuto in carcere ma di buona condotta e senza altri precedenti penali può essere rimesso in libertà purchè abbia un lavoro. Perduto il lavoro, si apre il percorso inverso che porta dalla libertà al carcere di nuovo. Infatti, senza lavoro il condannato non è ritenuto in grado di poter mantenere né sé, né la propria famiglia ( ricordiamo che l’ avvocato Longo ha due figlie ancora in età scolare) e quindi di rispettare le prescrizioni cui è tenuto per rimanere in libertà.
Né è pensabile che la seconda attività dell’ avvocato Longo ( quella di Editore), possa soddisfare questi requisiti reddituali obbligatori : un Editore assolutamente controcorrente che non dispone di diffusione in libreria e i cui libri sono sistematicamente rifiutati per il loro carattere anticonformista dalla grossa distribuzione on line ( in primis il colosso circonciso di Amazon) , non può certo pensare di mantenere se stesso e la propria famiglia con la vendita di libri. I cespiti delle Edizioni della Lanterna sono a malapena sufficienti a coprire le spese per la pubblicazione dei testi. Probabilmente il ritorno in carcere dell’ avvocato Longo è l’ obiettivo malcelato della cricca forense che da sei mesi tiene illegalmente ferma la pratica di reiscrizione amministrativa automatica dell’ anziano professionista , sotto evidente pressione di elementi del mondo giudiziario.
Ricordiamo anche che a tutt' oggi all' avvocato Longo mancano ancora DUE ANNI di pena , dal momento che l' autorità giudiziaria, pur in presenza di un' ottima condotta certificata e di una rarissima dedizione al lavoro ( da marzo scippatogli) , gli ha finora riconosciuto solo DUE GIORNI di sconto di pena per non agevolarlo in alcun modo nel riprendere la sua professione esercitata per 40 anni. Due anni che, in assenza di reiscrizione all' ordine forense potrebbe dover scontare in qualche fogna penitenziaria italica e " democratica".
Sempre avanti. Come scriveva Giovannino Guareschi, lo scrittore creatore di Don Camillo : " Quando la canaglia impera, la patria degli onesti è la galera".
Lo staff de
Il Monitore Veneto
Nessun commento:
Posta un commento