La lettera prosegue con altre riflessioni pertinenti : "E’ ingiusto subire, oltre alla perdita della libertà, altre umiliazioni , pesanti pericoli per la propria incolumità , violenza fisica o psichica. Ricordo di aver letto su un quotidiano a diffusione nazionale un’intervista ad un medico volontario presso la casa di reclusione di Bollate (Milano) il cui padre è stato assassinato dalle brigate rosse. Nel compiere la sua opera meritoria, finalizzata a dare sollievo ai detenuti, affermava che secondo lui il carcere avrebbe dovuto essere come un hotel a 5 stelle perché già la privazione della libertà personale costituiva una pena indicibile. Mi ha molto impressionato perché ha avuto il coraggio di dire una parola di civiltà in un contesto generale in cui domina la convinzione superficiale , unita talvolta ad un maligno compiacimento, che il carcere sia “solo” privazione della libertà , mentre invece da esso derivano conseguenze che possono portare alla disperazione l’essere umano , compromettere la sua speranza per il futuro , il suo destino professionale , economico , sociale e affettivo. Giungendo alla conclusione, il magistrato non manca di sottolineare un auspicio finale : " (..) Le auguro vivamente che la sua situazione vada a buon fine e che trovi la forza di non lasciarsi abbattere , anche nell’interesse della sua famiglia" .
Tagliata la parte finale della lettera con passaggi personali e con la firma del Magistrato ( che non riveleremo mai, benche all' avvocato Longo non si sia chiesto nulla in proposito ) , per non creare all' autore dei problemi con certi suoi nobili colleghi - e benchè la lettera non contenga nulla che possa creare pregiudizio al magistrato, se non i segni di amicizia, stima e rispetto nei confronti del destinatario , ma di questi tempi .. - , non possiamo non sottolineare che la lettera, assolutamente autentica, dimostra che persone d' onore e di coraggio ancora ne esistono anche nel vile mondo giudiziario, ma sono una assoluta eccezione. Senza parlare poi del ripugnante mondo" forense", dove nessuna voce si è levata a favore dell' avvocato Longo e che, anzi, hanno provveduto pure a pugnalarlo vilmente alla schiena. Vero, Visentin Igor? Questo succede nei nostri anni di miseria morale e di viltà , quelli, per dirla con le parole del compianto prof. Paolo Signorelli, martire della malagiustizia italica , in cui "Giuda si congiunge con Caino".
Il Monitore
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