PERCHÉ NEGARE
GLI SCONTI DI PENA ALL' AVVOCATO EDOARDO LONGO ?
I recenti post hanno
sollevato in molti lettori questo legittimo quesito. L' avv. Longo ha serbato
la condotta più corretta del mondo e ciò gli è riconosciuto dall' ufficio
penale e dall' arma dei carabinieri. Perché negargli quindi 6 mesi di riduzione
pena? Ecco perché: per tenerlo sotto ricatto e impedirgli di denunciare a tutti
livelli l’ illegalità della magistratura del FVG che lo ha gettato in carcere
illegalmente e – punto assolutamente prioritario
- perché ciò gli sarebbe di notevole aiuto per la reiscrizione all' albo degli avvocati cui
ha già diritto così, ma sarebbe un " semaforo verde "
da parte dell' Autorità giudiziaria che invece blocca l’ iter dietro le quinte.
Ricordiamoci che questa è
una " operazione a regia" e tutti i terminali
coinvolti nella operazione – magistrati pordenonesi
, friulani, triestini , consiglio forense ( terminale scoperto mentre l’ avvocato Longo era
in carcere, ma, casualmente, riportato alla giusta ( ?) causa
, con il nuovo presidente proprio in tempo per operare la cancellazione e
mancata reiscrizione : le coincidenze,
a volte….) - debbono
dare il medesimo segnale – rosso – affinchè l’ operazione riesca, senza apertura
di falle che la farebbero inevitabilmente affondare. Per questa
ragione è stato negato ogni sconto di pena. Ma la nuova legge del luglio scorso
sul punto introduce una norma che potrebbe aprire una falla presso l’
ufficio di Sorveglianza di Udine : tempo 30 giorni da oggi e avremo la prova di
quanto affermato qui.
Prova che andremo a
pubblicare integralmente e a porre all’ attenzione degli enti che saranno coinvolti
nella osservazione internazionale della tormentata vicenda dell’
avvocato Longo.
Il Monitore
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