Pordenone , 1.10.2024
Al
CONSIGLIO DISTRETTUALE DI DISCIPLINA
Di
TRIESTE
ESPOSTO
DISCIPLINARE VERSO
AVVOCATO
VISENTIN IGOR,
PRESIDENTE
PRO TEMPORE DEL CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI DI PORDENONE
§
Il sottoscritto AVV. EDOARDO LONGO,
ESPONE
:
1)
Il sottoscritto avv. Edoardo Longo, già
iscritto agli ordini professionali forensi di Pordenone da 41 anni, è stato cancellato
dall’ albo degli avvocati nel marzo scorso. Pur avendo titolo pacifico alla
reiscrizione, essendo venuta meno la causa impeditiva alla reiscrizione ( stato
provvisorio di detenzione) , al sottoscritto viene negata la reiscrizione a
causa della malcelata ostilità dell’ attuale presidente dell’ ordine di
Pordenone, certo avvocato Visentin Igor , che nulla conosce della
mia vicenda professionale e personale, proveniendo dalla ridente cittadina di Portogruaro e conoscendo
la città di Pordenone solo dalle carte geografiche.
2)
Da questa vicenda ho acceso tutela legale
in altre sedi , ma l’ accenno era doveroso per inquadrare i fatti di cui al
presente esposto.
3)
Nel novembre 2023 era pendente in Roma
ricorso ante il CNF da me interposto nei riguardi della cancellazione
amministrativa dall’ albo avvenuta nel dicembre 2022 mentre ero sequestrato in
carcere dallo Stato italiano. All’ udienza cui presenziai personalmente mi
venne data contezza di una comparsa di costituzione depositata dal Visentin,
quale presidente forense pro-tempore, particolarmente livida ed oltraggiosa (
oltre che falsa) nei miei riguardi.
4)
Essendo all’ epoca ancora iscritto presso
l’ ordine forense di Pordenone ( ivi
iscritto da anni 41, mica da un giorno) , chiesi al mio ordine di appartenenza
copia di detta comparsa. Non ho ricevuto risposta, di tal che dovetti inviare
una serie di solleciti qui allegati. Una dozzina credo, forse anche di più….
Continui solleciti e nessuna risposta.
Nessuna. Una indifferenza che tracimava di ostilità, di odio allo stato puro,
di disprezzo….
5)
Voglio semplicemente ricordare il mio QUINTO sollecito del
novembre 2023 , in cui aggiungevo questo sintetico commento : ““Mi costringete
a ricordarvi che non avete solo un obbligo di correttezza e deontologico nel
dare riscontro alla mia richiesta, ma anche giuridico. Debbo soggiungere anche
che l’ accanimento verso persone in difficoltà è disprezzato da tutte le
persone per bene”.
6)
Non ricevetti risposta e dovetti ricorrere
inutilmente ad altri sette solleciti, finchè non mi decisi a informare di tanta
scorrettezza l’ ufficio UEPE di Udine ( io mi trovo in stato di libertà, ma in affidamento
) , perché lo trovavo indegno di un organismo forense e incivile sia rispetto a
un collega, che nei riguardi di un cittadino sfortunato che trovavasi in stato
di inferiorità sociale essendo sottoposto a misura giudiziaria. Era un pessimo
esempio di una istituzione nei confronti di un cittadino . Il responsabile
dell’ ufficio cui mi rivolsi concordò con la mia osservazione ( gli ebbi anche
a trasmettere il penoso elenco di mail di sollecito) . Ritengo che detto
Dirigente abbia contattato il Visentin poiché solo a quel punto, costui si
risolse a rispondermi ( sempre con PEC che mi riservo di depositare) in cui con
tono maleducato ed offensivo mi apostrofava dicendo che il COA era la mia “
controparte” e non aveva obbligo di trasmettermi alcunchè.
7) A parte la villania nei toni e nella
sostanza della risposta, debbo rimarcare che l’ obbligo lo aveva, perché io ero iscritto a detto ordine e come
iscritto , avevo il diritto di avere i documenti che mi riguardavano tenuti da
codesto ente. Un diritto legale e assoluto. Non solo rimarco questa violazione
deontologica in capo al portogruarese ( mancato rilascio all’ iscritto
di atti o documenti detenuti dall’ ordine e riguardanti il medesimo iscritto e
non coperti da privacy ) , ma rimarco anche che esiste una norma deontologica
che impone di rispondere alle mail inoltrate da un collega e aventi, ovviamente,
riferimento giudiziario, contenzioso o professionale. Una norma molto seria che
non può essere derisa e ignorata da chi pretende di essere presidente di
un ordine forense. Un pessimo esempio di
mancato rispetto della legalità e della decenza , in un contesto che avrebbe
richiesto una maggior compostezza, serietà , direi, esemplare, anche se il
sottoscritto non ha proprio nulla da prendere ad esempio da un simile soggetto, né dal punto di vista
umano, né dell’ educazione, né del rispetto della legalità, anche deontologica.
Tanto meno dal punto di vista professionale, avendo il Visentin la metà
degli anni di esperienza professionale del sottoscritto ( e si vede).
8) Evidentemente, la profonda ostilità che costui riversa nei miei confronti nei colloqui con terzi e nelle carte che scrive, non ha potuto non manifestarla anche in questa triste circostanza in cui ha violato varie norme comportamentali professionali ( da ultimo , quella di cortesia), perché evidentemente non mi considerava neanche un suo collega degno di risposta e non riusciva a celare la bramosia di “ cancellarmi” e di negarmi con voluttà la re-iscrizione. Cosa che ha poi fatto. A costui e alla sua invereconda arroganza, ben si addice la frase del Poeta : “ Maramaldo, tu uccidi un uomo morto”.
§
Ciò
ampiamente esposto, chiedo la punizione disciplinare per i fatti su esposti nei
confronti dell’ avv. Visentin Igor , attuale presidente pro –
tempore dell’ ordine forense di Pordenone. Chiedo di essere informato delle
decisioni che codesto spettabile Consiglio di Disciplina vorrà prendere.
Sottolineo la gravità delle condotte qui
esposte perché compiute da un presidente dell’ ordine manifestando una carica di disprezzo e aggressività che non
si possono bypassare nel contesto in oggetto, per di più nei confronti di un iscritto al suo ordine , condotte che mi impongono di sottolineare ancora una
volta la assoluta inadeguatezza del Visentin a svolgere l’ incarico di
presidente di un ordine forense cittadino. Dovrebbe avere il coraggio di
dimettersi, cosa che ho intenzione di ricordargli ancora più e più volte.
Avv. Edoardo Longo
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