sabato 12 ottobre 2024

SIGNORI SI NASCE

 


 [ L' antro della cricca forense 

nel tribunale di Pordenone ]

Pordenone , 1.10.2024

Al CONSIGLIO DISTRETTUALE DI DISCIPLINA

Di TRIESTE

ESPOSTO DISCIPLINARE VERSO

AVVOCATO VISENTIN IGOR,

PRESIDENTE PRO TEMPORE DEL CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI DI PORDENONE

§

Il sottoscritto  AVV. EDOARDO LONGO,

ESPONE :

 

1)      Il sottoscritto avv. Edoardo Longo, già iscritto agli ordini professionali forensi di Pordenone da 41 anni, è stato cancellato dall’ albo degli avvocati nel marzo scorso. Pur avendo titolo pacifico alla reiscrizione, essendo venuta meno la causa impeditiva alla reiscrizione ( stato provvisorio di detenzione) , al sottoscritto viene negata la reiscrizione a causa della malcelata ostilità dell’ attuale presidente dell’ ordine di Pordenone, certo avvocato Visentin Igor , che nulla conosce della mia vicenda professionale e personale, proveniendo dalla  ridente cittadina di Portogruaro e conoscendo la città di Pordenone solo dalle carte geografiche.

2)      Da questa vicenda ho acceso tutela legale in altre sedi , ma l’ accenno era doveroso per inquadrare i fatti di cui al presente esposto. 

3)      Nel novembre 2023 era pendente in Roma ricorso ante il CNF da me interposto nei riguardi della cancellazione amministrativa dall’ albo avvenuta nel dicembre 2022 mentre ero sequestrato in carcere dallo Stato italiano. All’ udienza cui presenziai personalmente mi venne data contezza di una comparsa di costituzione depositata dal Visentin, quale presidente forense pro-tempore, particolarmente livida ed oltraggiosa ( oltre che falsa) nei miei riguardi.

4)      Essendo all’ epoca ancora iscritto presso l’ ordine forense di Pordenone  ( ivi iscritto da anni 41, mica da un giorno) , chiesi al mio ordine di appartenenza copia di detta comparsa. Non ho ricevuto risposta, di tal che dovetti inviare una serie di solleciti qui allegati. Una dozzina credo, forse anche di più…. Continui solleciti e nessuna  risposta. Nessuna. Una indifferenza che tracimava di ostilità, di odio allo stato puro, di disprezzo….

5)      Voglio semplicemente ricordare il mio QUINTO sollecito del novembre 2023 , in cui aggiungevo questo sintetico commento : ““Mi costringete a ricordarvi che non avete solo un obbligo di correttezza e deontologico nel dare riscontro alla mia richiesta, ma anche giuridico. Debbo soggiungere anche che l’ accanimento verso persone in difficoltà è disprezzato da tutte le persone per bene”.

6)      Non ricevetti risposta e dovetti ricorrere inutilmente ad altri sette solleciti,  finchè non mi decisi a informare di tanta scorrettezza l’ ufficio UEPE di Udine ( io mi trovo in stato di libertà, ma in affidamento ) , perché lo trovavo indegno di un organismo forense e incivile sia rispetto a un collega, che nei riguardi di un cittadino sfortunato che trovavasi in stato di inferiorità sociale essendo sottoposto a misura giudiziaria. Era un pessimo esempio di una istituzione nei confronti di un cittadino . Il responsabile dell’ ufficio cui mi rivolsi concordò con la mia osservazione ( gli ebbi anche a trasmettere il penoso elenco di mail di sollecito) . Ritengo che detto Dirigente abbia contattato il Visentin poiché solo a quel punto, costui si risolse a rispondermi ( sempre con PEC che mi riservo di depositare) in cui con tono maleducato ed offensivo mi apostrofava dicendo che il COA era la mia “ controparte” e non aveva obbligo di trasmettermi alcunchè.


[ Sorridente selfie con avvocata burundiana militante dell' estrema sinistra
 per il Gran Signore  "migrofilo" dell' ordine forense. 
" La legge è  uguale per tutti"?
...ma solo se sei burundiano, 
non se hai 41 anni di iscrizione all' albo  
ma sei " nazi-indipendentista"]

7)     A parte la villania nei toni e nella sostanza della risposta, debbo rimarcare che l’ obbligo lo aveva,  perché io ero iscritto a detto ordine e come iscritto , avevo il diritto di avere i documenti che mi riguardavano tenuti da codesto ente. Un diritto legale e assoluto. Non solo rimarco questa violazione deontologica in capo al portogruarese ( mancato rilascio all’ iscritto di atti o documenti detenuti dall’ ordine e riguardanti il medesimo iscritto e non coperti da privacy ) , ma rimarco anche che esiste una norma deontologica che impone di rispondere alle mail inoltrate da un collega e aventi, ovviamente, riferimento giudiziario, contenzioso o professionale. Una norma molto seria che non può essere derisa e ignorata da chi pretende di essere presidente di un  ordine forense. Un pessimo esempio di mancato rispetto della legalità e della decenza , in un contesto che avrebbe richiesto una maggior compostezza,  serietà , direi, esemplare, anche se il sottoscritto non ha proprio nulla da prendere ad esempio  da un simile soggetto, né dal punto di vista umano, né dell’ educazione, né del rispetto della legalità, anche deontologica. Tanto meno dal punto di vista professionale, avendo il Visentin la metà degli anni di esperienza professionale del sottoscritto ( e si vede).

8)      Evidentemente, la profonda ostilità che costui riversa nei miei confronti nei colloqui con terzi e nelle carte che scrive, non ha potuto non manifestarla anche in questa triste circostanza in cui ha violato varie norme comportamentali professionali ( da ultimo , quella di cortesia), perché evidentemente non mi considerava neanche un suo collega degno di risposta e non riusciva a celare la bramosia di “ cancellarmi” e di negarmi con voluttà la re-iscrizione. Cosa che ha poi fatto.   A costui e alla sua invereconda arroganza, ben si addice la frase del Poeta : “ Maramaldo, tu uccidi un uomo morto”.

§

Ciò ampiamente esposto, chiedo la punizione disciplinare per i fatti su esposti nei confronti dell’ avv. Visentin Igor , attuale presidente pro – tempore dell’ ordine forense di Pordenone. Chiedo di essere informato delle decisioni che codesto spettabile Consiglio di Disciplina vorrà prendere. Sottolineo la gravità delle  condotte qui esposte perché compiute da un presidente dell’ ordine manifestando  una carica di disprezzo e aggressività che non si possono bypassare nel contesto in oggetto, per di più nei confronti di un iscritto al suo ordine , condotte  che mi impongono di sottolineare ancora una volta la assoluta inadeguatezza del Visentin a svolgere l’ incarico di presidente di un ordine forense cittadino. Dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, cosa che ho intenzione di ricordargli ancora più e più volte.

Avv. Edoardo Longo


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