CI RISIAMO: in data di ieri il giudice di Sorveglianza di Udine ha respinto una richiesta di riduzione di pena ( 45 giorni ) dell' avvocato Longo. Motivazione: pur avendone diritto, sarebbe sgradita al consiglio forense. L' ufficio penale, infatti, ha dato parere negativo alla concessione, in quanto " l' avvocato Longo utilizzerebbe tale beneficio nei confronti del suo ex ordine di appartenenza". Come se fosse un delitto utilizzare la propria buona condotta per recuperare il lavoro esercitato per 41 anni e scippato illegalmente con una viscida manovra di palazzo !
Non stiamo scherzando. Intanto la prima replica a questo DELIRIO ci è pervenuta da parte di Ufficio Dogale:" Il tuo caso è emblematico della realtà italiana. Certo non rappresenta la situazione generale ma l’esistenza di un pericolo, di una minaccia che può capitare a chiunque e che rende i golpisti al sicuro delle loro cattive azioni (vedi caso Tortora). Siamo stati con te fin dal primo momento e la tua battaglia continuerà ad essere la nostra. Per avere un’idea di quel che ti è capitato e che continua a succederti, bisogna leggere i “Promessi Sposi », dove le istituzioni, manovrate dai signorotti cresciuti alla scuola della prepotenza, facevano valere i loro capricci e i loro interessi contro il bene comune. Manzoni, per far capire l’anomalia dei Ducato di Milano (Italia attuale), ha fatto emigrare Renzo e famigliari a Bergamo, territorio della Serenissima, dove la legge e le istituzioni avevano un senso autentico! L'avversione nei tuoi confronti è un grave e grande scandalo! La risposta più giusta sarebbe un “processo pubblico” contro l’eversione giudiziaria messa in atto dai “signorotti” che occupano indebitamente ruoli in difesa della giustizia pubblica che invece tradiscono e avversano!"
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