mercoledì 24 luglio 2024

LADRI DI TEMPO, ASSASSINI DI STATO

 


[ Negare giustizia equivale a rubare il tempo  della vita ] 

La lettura delle numerose lettere di solidarietà all’ avvocato Longo, ha un pregio particolare, oltre a  quello di testimoniare stima, amicizia, vicinanza e sensibilità per le vittime degli orrori giudiziari del sistema- Italia : leggendoli, ci si accorge di dettagli della vicenda che a volte paiono sfuggiti, ma – messi assieme – rilevano inquietanti interrogativi. Penso, in questo momento, alla lettera di Vito Potenza, pervenuta dal Territorio Libero di Trieste. Essa ci ricorda un processo politico molto importante, quello di “ Portovecchio”. Ricordate come è andata finire ? (  https://lanterna88.blogspot.com/2023/07/la-parola-fine-al-processo-di.html   ). La sentenza di appello è stata tenuta bloccata per oltre un anno e – per un caso fortuito (?)  – venne pubblicata, guarda un po’, proprio quando il difensore era in carcere e – fra cancellazioni forensi e sbarre delle celle d’ isolamento, nessuno mai avrebbe pensato sarebbe stata impugnata. A parte il fatto che né cancellazioni, né sbarre , hanno impedito all’ avv. Longo di impugnare, avete fatto caso ad un’ altra cosa ? Ora all’ avvocato Longo la domanda di reiscrizione all’ albo – cui ha diritto certificato dal lontano dicembre 2022 – viene tenuta ferma da mesi e mesi ( 5 oramai, e 18 dal ritorno in libertà ) , senza alcuna pronuncia. Stessa metodologia, per tenere bloccate decisioni e future impugnazioni il cui esito sgradito  è fuori controllo e potrebbe essere a favore del malcapitato osteggiato fino alla morte..


[ Una losca strategia ordita da servizi di stato ]

Un caso ? Neanche per idea . E’ la tecnica moderna dell’ impedire le impugnazioni dove non si vuole che l’ imputato vinca. E’ un metodo cui certi servizi dello Stato ricorrono molto volentieri.  E’ un orrore che la dottrina qualifica come diniego di giustizia , molto praticato ai tempi del medioevo quando despoti e re concedevano giustizia solo ai loro leccapiattini . Per i reprobi e i non servili si rifiutavano di decidere, per non dar loro ragione. Da almeno un paio di secoli si insegna che questo comportamento è un crimine grandissimo, incompatibile con uno stato moderno. Nel Codice Napoleone, un giudice o una autorità similare che si comportasse così, finiva diritto in un bagno penale. All' Università gli insegnanti di diritto penale ne parlavano con raccapriccio, spiegavano che da sola giustificava l' uso delle ghigliottine e che neanche il fascismo aveva mai osato riprendere questa insana prassi autocratica. " Per fortuna oggi viviamo in democrazia e questo orrore non si ripete più ", concludevano gli insegnanti fiduciosi. Fine del crimine di denegatio justiciae ?  

Ma scherziamo ?  Oggi  in Italia questo avviene sistematicamente, alla luce del sole , con fare da impuniti  ! 

Anni fa  , era necessario almeno che qualcuno, una misteriosa manina con qualche banconota fra le dita,  corrompesse un miserabile  ufficiale giudiziario per fargli dichiarare di aver effettuato una notifica di sentenza – notifica mai fatta – in modo che il malcapitato non fosse messo in condizione di appellare e kaputt.  Oggi non sono necessari tanti magheggi, un po’ rischiosi e sempre a rischio di essere scoperti. Oggi basta non pronunciare sentenza. Già… certe volte  è sgradevole per la propria reputazione di giudice o di capobanda forense scrivere una sentenza aberrante : magari qualcuno potrebbe prenderti per idiota. Sentenza delirante  che poi viene impugnata e viene annullata, senza vanificare  la figura di cacca  di averla scritta. Molto meglio  tener ferma all’ infinito la decisione che non si vuol prendere, come facevano i signorotti del Medioevo. Bei tempi, quelli !  Molto meglio rubare il tempo e la vita dei malcapitati che si vuole distruggere. …Tanto, non si paga dazio, perché ad ogni crocevia giudiziario c’è un compagno di merende che compiacentemente ti terrà lontano da ogni problema. Ed in ogni caso, questa prassi, non frequente, non avviene se non richiesta da apparati dello Stato che danno la adeguate garanzie di non pagar dazio. E, ovviamente  , le adeguate ricompense per aver negato giustizia a chi lo Stato “ democratico” ha deciso di seppellire vivo. Che il rifiuto di pronunciare sentenza nel caso di Portovecchio e di tirare in lungo all’ infinito una pratica di reiscrizione (  https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/tattiche-istituzionali.html ) che richiede 10 giorni per essere evasa sia un caso ? Sì, se voi credete alla favole e agli asini che volano.  No, se conoscete il modo schifoso di amministrare da parte di questa repubblica, da quasi settant’ anni….Un caso che in entrambe le circostanze riguardino, in un modo o nell’ altro,  l’ avvocato Longo?

 Sì, certo, proprio un caso … e avete notizie dell’ autorizzazione per recarsi a Venezia che pende ormai  da 40 giorni ? ( https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/riflessioni-di-mezz-estate.html  ).

 ... E non sarebbe finita la lista di queste coincidenze…. Diceva ancora Dante Alighieri : “ Ahi, serva Italia ! Non dòmina di province, ma bordello !”

Direi che mille anni dopo il  bordello - Italia  fa proprio schifo….incorreggibile... È ora di disinfettarlo col fuoco, come le famose stalle di Augia….

Il Monitore

alfatrac88@proton.me

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