venerdì 18 aprile 2025

IL MONITORE INVITA

 


Rispondendo a vari quesiti posti da Lettori del precedente post informativo del Monitore ( https://monitore1980.blogspot.com/2024/09/il-monitore-precisa.html   ), considerato il degrado dell' ordine forense che impedisce il lavoro all' avv. Longo,  INVITIAMO  i Lettori di queste pagine a sostenere l’ avvocato Edoardo Longo in questo difficile frangente, attraverso l’ aiuto più semplice e pratico, cioè l’ acquisto dei volumi della Sua casa editrice Edizioni della Lanterna , in attesa del momento in cui  riprenderà  la sua professione di avvocato penalista. Ricordiamo che l’ acquisto dei libri può avvenire :

1)      o direttamente tramite Catalogo : https://catalogolanterna.blogspot.com/

2)      Oppure direttamente dall’ Editore seguendo le indicazioni del seguente link : https://catalogolanterna.blogspot.com/2018/01/acquisto-diretto-dall-editore.html  

Grazie a tutti.

Il Monitore

L' ATTIVITA' LEGALE ININTERROTTA DELL' AVVOCATO EDOARDO LONGO

 


Tramite il Monitore Veneto, l’ avvocato Edoardo Longo comunica di continuare a svolgere  quella parte di  attività di assistenza legale che non gli è preclusa dalla legge pur in assenza di iscrizione all’ albo degli avvocati. Tale attività consiste, esemplificando in : “ redazione di lettere, diffide, messe in mora, atti interruttivi di prescrizione, redazione di contratti , di scritture private varie, atti di quietanza, consulenze legali scritte e verbali, assistenza in arbitrati irrituali, atti di denuncia e altre attività consimili” .Tutto ciò conformemente a quanto previsto dalla legge e ribadito e disposto dalla sentenza della Corte di Cassazione , sezione sesta, nr. 32952 del 25.3.2017. Un tanto in attesa della inevitabile reiscrizione all' albo degli avvocati e della conseguenziale ripresa dell'  attività giudiziaria penale che l' avvocato ha esercitato per 41 anni ed ora gli è preclusa a seguito di una illegale  " operazione a regia" giudiziario/forense.

Rimangono invariati i numeri telefonici e mail per contattarlo ( mail : longolegal@libero.it , - tel 3381637425 ),  come pure la sede dello Studio in Pordenone, viale della Libertà, 27. L’ avvocato Longo è disponibile a spostamenti pressi domicilii o recapiti degli assistiti per agevolarli nella richiesta di prestazioni legali , previo appuntamento.

Il Monitore

lunedì 14 aprile 2025

VENTUN GIORNI ALLA GIUDECCA


 Il Diario della terribile esperienza carceraria di Maria Marini, pacifica signora veneta catapultata un giorno in carcere con la accusa di "terrorismo", solo per aver creduto che in una sedicente democrazia fosse permesso di esprimere pacificamente sentimenti di dissenso politico e auspicare l'indipendenza delle terre venete sotto il segno millenario della più antica repubblica d'Europa: La Serenissima Repubblica di Venezia. L' allucinante odissea nel carcere femminile veneziano della Giudecca. La pesante realtà dei processi politici in Italia, dalla voce diretta di una perseguitata innocente. Presentazione alla terza edizione di questa opera della Lanterna, di Albert Gardin – CXXI ​​Doge, rappresentante formale della Repubblica Veneta nell'attuale condizione di occupazione politico – militare.

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QUANDO LO STATO UCCIDE

 


Un documento unico sulla malagiustizia in Italia : il memoriale dell’ avvocato Edoardo Longo che ricorda una impressionante excalation di violazioni giudiziarie da lui patite in pochi giorni nella primavera del 2010 ad opera di inquirenti privi di senso della legalità, della misura e della decenza. “ Guantanamo” non è solo una parola in codice che rappresenta la efferatezza della giustizia americana, ma trova fertile terreno anche fra le pieghe delle toghe italiche. Come scrive l’ autore, questo libro ripercorre l’ attacco finale nei suoi confronti per dargli una “ spallata devastante “ per distruggerlo professionalmente ed umanamente, dopo un assalto durato 15 anni. Quando lo Stato vuole uccidere il cittadino che non riesce a trasformare in suddito. Impressionante. Vero fino all’ ultima virgola.

Nuova edizione - raddoppiata e aumentata di una seconda parte - nuova introduzione di pugno dell' Autore ( " Coincidenze ad orologeria"). 

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INDIPENDENTISTA E RIBELLE ? TI MURIAMO VIVO

 


I -TA -LYA, colonia di servi di US-RAEL e  terra dei miracoli dove i reati impossibili si ritengono veri, dove  le persone subiscono anni di carcere ed internamento perchè in possesso di una bombola del gas vuota ed inoffensiva che un tribunale si ostina a ritenere " micidiale arma esplodente" contro le evidenze, le perizie e la ragione. E senza celebrare, in 4 anni, il processo, perchè avrebbe portato  all’evidente assoluzione dell' imputato :  “ meglio in carcere innocente  che assolto” . Soprattutto se sei indipendentista.  Un testo  che svela le tecniche di una raffinata quanto violenta strategia totalitaria per distruggere il dissenso politico radicale. Nel libro la documentazione dell’ istanza di scarcerazione per decorrenza termini misteriosamente sparita in tribunale e  la perizia che acclarava la inoffensività della bombola. Il lungo calvario di Michele Medini  per 215 giorni in carcere da innocente, attraverso il suo inedito  “ diario dall’ inferno”, da cui uscì con la salute irrimediabilmente compromessa.  Il libro contiene anche una lunga intervista al prigioniero  e un suo memoriale , consegnato al difensore poco prima di evadere dalla clinica in cui era sequestrato. Una vicenda raggelante  sulla deriva totalitaria del " nuovo tiranno " : il potere giudiziario .

In vendita riservata da questo link :

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sabato 12 aprile 2025

NOVITA' DAL PALAZZO DELL ' INDECENZA

 


[ Trono " ordinistico " da Gran Maestro ]

CI RISIAMO: in data di ieri il giudice di Sorveglianza di Udine ha respinto una richiesta di riduzione di pena ( 45 giorni ) dell' avvocato Longo. Motivazione: pur avendone diritto, sarebbe sgradita al consiglio forense. L' ufficio penale, infatti, ha dato parere negativo alla concessione, in quanto " l' avvocato Longo utilizzerebbe tale beneficio nei confronti del suo ex ordine di appartenenza". Come se fosse un delitto utilizzare la propria buona condotta per recuperare il lavoro esercitato per 41 anni e scippato illegalmente con una viscida  manovra di palazzo !

Non stiamo scherzando. Intanto la prima replica a questo DELIRIO ci è pervenuta da parte di Ufficio Dogale:" Il tuo caso è emblematico della realtà italiana. Certo non rappresenta la situazione generale ma l’esistenza di un pericolo, di una minaccia che può capitare a chiunque e che rende i golpisti al sicuro delle loro cattive azioni (vedi caso Tortora). Siamo stati con te fin dal primo momento e la tua battaglia continuerà ad essere la nostra. Per avere un’idea di quel che ti è capitato e che continua a succederti, bisogna leggere i “Promessi Sposi », dove le istituzioni, manovrate dai signorotti cresciuti alla scuola della prepotenza, facevano valere i loro capricci e i loro interessi contro il bene comune. Manzoni, per far capire l’anomalia dei Ducato di Milano (Italia attuale), ha fatto emigrare Renzo e famigliari a Bergamo, territorio della Serenissima, dove la legge e le istituzioni avevano un senso autentico! L'avversione nei tuoi confronti è un grave e grande scandalo!  La risposta più giusta sarebbe un “processo pubblico” contro l’eversione giudiziaria messa in atto dai “signorotti” che occupano indebitamente ruoli in difesa della giustizia pubblica che invece tradiscono e avversano!" 

 


giovedì 10 aprile 2025

SENTENZA VENETA DI CONDANNA DELLO STATO ITALIANO

 


21 gennaio, 2023 : avanti al sagrato della Basilica di S. Antonio in Padova, faceva irruzione armata la polizia politica italiana , violando la sacralità del luogo ( pure extraterritoriale in virtù dei Patti Lateranensi) per impedire la celebrazione del processo popolare disposto dal tribunale Enzo Tortora, emanazione della magistratura libera, sovrana e indipendente della mai morta Repubblica Veneta di San Marco. Il processo era nei confronti dello stato italiano, reo di crimini giudiziari quali l’ abuso giudiziario e il sequestro di persona, compiuti per gettare in carcere lo scomodo avvocato Edoardo Longo, difensore storico degli oppositori al sistema e attualmente determinato difensore dei Veneti che reclamano la loro storica indipendenza statuale. Una pagina buia di repressione poliziesca in soccorso della malagiustizia italica, un irrespirabile clima da dittatura sudamericana . Bloccato il processo, non è stata bloccata la pronuncia della sentenza , la cui ampia motivazione ( svolta in circa 80 punti ),  qui resa nota  in via ufficiale  , condanna moralmente lo stato italiano, inchiodandolo alle sue indicibili  responsabilità . In attesa che il popolo veneto riacquisti la sua libertà  millenaria  e si svincoli  dal giogo della “ repubblica nata dalla resistenza” e vissuta nella criminalità istituzionalizzata.

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mercoledì 9 aprile 2025

PROFESSIONISTI A SOSTEGNO DELL' AVVOCATO LONGO

 


Nella foto, ancora il volantinaggio di Autorità Dogale presso il tribunale di Pordenone nel gennaio scorso. Qui vediamo il gruppo assieme a uno dei tanti avvocati che hanno manifestato apprezzamento all’ iniziativa e trasmesso la loro solidarietà all’ avvocato Edoardo Longo, vittima di un blocco illegale all’ esercizio della professione posto in atto aggressivamente dal consiglio dell’ ordine di Pordenone , con un inquietante revirement illegale dopo aver disposto la reiscrizione del professionista fin dal 1 marzo 2023, data in cui lo stesso è stato rimesso in libertà. Moltissimi  sono gli avvocati che hanno solidarizzato con l’ iniziativa di sostegno promossa da Autorità Dogale. Li ringraziamo tutti e comprendiamo quindi che la reazione scomposta e terrorizzata  dell’ “ ente ordinistico” a questa iniziativa nasca anche dal comprendere di rappresentare solo una minoranza di professionisti ed esattamente solo quelli che sono gli yesmen  dell’ autorità giudiziaria locale e che non hanno alcuna percezione del carattere di indipendenza della professione forense : a questi ultimi vada il nostro sincero compatimento. 

Il Monitore


PS - Quello che vedete in fondo, sorridente, e che ci tiene a comparire nella foto, è l' agente della Digos mobilitato su accorata richiesta  del tribunale per presidiare il " pericoloso ed eversivo volantinaggio" e che  , invece, ha solidarizzato con l' iniziativa pro Longo e con il nostro Doge, sostenendolo in certi momenti difficili, per esempio, offrendogli qualche caffè caldo,  quando volantinava da solo in certe gelide mattine invernali...

martedì 8 aprile 2025

SALUTI " ORDINISTICI"

 


Un altro documento che prova i termini della illegalità del rifiuto di reiscrivere l’ avvocato Longo dopo 41 anni di esercizio della professione. Quella che leggete è una lettera riservata – che tale non è rimasta in quanto prodotta agli atti processuali - intercorrente fra il presidente dell’ ordine degli avvocati di Treviso e una nostra vecchia conoscenza, il presidente dell’analoga cricca “ ordinistica” di Pordenone. L’ avvocato Longo aveva fatto l’ anno scorso anche un tentativo di reiscrizione presso tale città veneta, nell’ ottica di ricerca di un “ ente ordinistico” che fosse estraneo alla camarilla della sua città .Tentativo fallito, per quanto riguarda Treviso ,  che ha seguito con zelo degno di miglior causa le direttive e i desiderata  di  Pordenone.

Leggiamo la lettera che ci dichiara, con la sfrontatezza disarmante  tipica di chi è aduso non aver riguardo alcuno delle leggi e dei diritti altrui , che gli “ ordinistici “ di Treviso avevano respinto la richiesta dell’ avvocato Longo senza nemmeno leggere gli atti a suo riguardo ! Così scrive il fraterno  amico del Visentin : “ abbiamo già anticipato all’ avvocato Longo il provvedimento di rigetto del nostro ordine”. Il trevigiano scrive al portogruarese per informarlo di avere eseguito a scatola chiusa quello che lui riteneva essere il suo desiderio bramoso. E non ci è andato lontano, in effetti...Che si fossero anche parlati ? Io lo darei per certo.  Perché? Perché il devoto trevigiano trasmette al ben noto Igor copia della istanza di iscrizione svolta a Treviso.  Questo è un atto riservato che non deve essere trasmesso e quindi è chiaro che l ' invio ( illecito) è avvenuto su richiesta di Igor,  non nuovo a cercare di metter mano su questi documenti e non certo a fin di bene, ma in tutta evidenza per sapere se in essi si faceva cenno all' illecito diniego di Pordenone. Ci ha provato a chiederli a diversi enti, inutilmente,  prima di avere l ' ardire di chiederli addirittura all' avvocato Longo che manco gli ha risposto.  Con Treviso ha trovato una evidente sponda devota, devota fino all' illecito...

Giusto per salvare la faccia ( dato che l’ avvocato Longo avrebbe potuto  chiedere l’ accesso agli atti e scoprire l’ imbroglio ) l' " ordinista "  trevigiano furbescamente chiede che “ comunque” gli si mandino gli atti inerenti. Comunque : cioè nella perfetta irrilevanza  di leggerli prima e dello studio della pratica : tanto il rigetto era già stato  deciso e comunicato " a prescindere", come avrebbe detto Totò.

Torti fra galantuomini non si fanno :  Tu lo hai cancellato, io certo non ti faccio il torto di reiscriverlo. Una mano lava l’ altra.  E se il messaggio  di fraterna devozione non fosse abbastanza chiaro e ossequioso , condiamo  pure la lettera con un bel “caro presidente” e con un deferente e ossequioso saluto, tipo “ … ti ringrazio e ti invio i PIU’ CORDIALI saluti”. 

Semplici e cordiali non bastavano evidentemente : ci voleva qualcosa “ di più”:  di più profondo, di più fraterno ,  di più affettuoso, di più intimo ….  E un saluto un tantinello più composto, dignitoso  ed elegante , no? Lo diciamo per voi, " ordinistici ": poiché,  come dice il Vangelo,  " nulla di ciò che è segreto rimarrà nascosto ", avreste evitato che tutti leggessero questa lettera unticcia che ora vi accusa. 

Il Monitore 


LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

 


Caro Avvocato Longo, ho letto sul Monitore quello che scrive Albert Gardin : “ La tua assenza sul campo giudiziario pesa..” ( https://monitore1980.blogspot.com/2025/02/autorita-dogale-presente.html  ) .

Per quello che posso dire io, da quando Lei non c’è più, noto che : presso il Tribunale di Padova un autodeterminato  veneto , fondatore del CLNV, è stato condannato a sei mesi di carcere per “ resistenza a pubblico ufficiale”, quando durante l’ istruttoria, è stato provato che non aveva opposto alcuna resistenza  e cercava solo di non essere infilzato nello stomaco   dalla punta di un ombrello con cui un poliziotto lo picchiava mentre altri due lo tenevano fermo. 

A Pordenone, nota fucina di ogni illegalità giudiziaria, anche peggio : pacifici autodeterminati veneti che attendevano fuori dall’ agenzia delle entrate notizie di un accertamento in corso sono stati tutti condannati a mesi di carcere (!) per “ interruzione di pubblico servizio”, senza neanche essere entrati nel palazzo fiscale e senza neanche avere la vista sugli uffici interni dove i ratti fiscali lavoravano (?) alle loro sudice scrivanie….Li hanno interrotti col pensiero ?

 Il rappresentante della organizzazione della Tutela delle Genti Venete, per aver accompagnato lecitamente un contribuente macellato ad un dialogo con il direttore di questa gente , per questo suo “ ardire”,  è stato macellato  con un anno di carcere (!) e, per aver osato sostenere le ragioni della legge 881 – 77 sulla autodeterminazione chiedendone l’ applicazione , è stato pure denunciato ulteriormente da un giudice spudoratamente  anti-veneto che il presidente del tribunale di Pordenone ha messo al posto dell’ equilibrato magistrato che c’ era prima . E' stato come mettere un gatto a fare da giudice dei topi : questo giudice ha pure inflitto condanne molto  più pesanti di quelle richieste dallo stesso pubblico ministero! Ci rendiamo conto?



[ Autodeterminati veneti 
condannati da innocenti ]

E’ una strage degli innocenti ! Non so se il movimento veneto autodeterminato ne uscirà da questo attacco concentrico e violento delle toghe. Si capisce fin troppo bene chi sono i mandanti di chi le impedisce di lavorare pur avendone pieno diritto ! Dubito che lei possa ritornare in campo prima che questa mattanza sia finita, vedrà che non glielo permetteranno, forse mai…mi scusi la franchezza. Ma quello che deve assolutamente fare il Movimento Veneto è abbandonare le beghe intestine, serrare i ranghi e scendere in campo per protestare contro la violenza delle toghe che sta massacrando il  popolo veneto in autodeterminazione. Non c’è alternativa, prima che sia troppo tardi.

Un cittadino veneto autodeterminato

( Padova )

PER SAPERNE DI PIU' :

https://lanterna88.blogspot.com/2023/09/e-la-cchiamano-repubblica-democratica.html

venerdì 4 aprile 2025

I CALENDARI " ORDINISTICI"

 


Dopo una lunga pausa dedicata alla elaborazione di un nuovo libro ( “ Massoneria e Islam, Edizioni della Lanterna :  https://lanterna88.blogspot.com/2025/03/i-burattinai-dietro-la-mezzaluna.html  ) Il vostro Maurizio Rossetti, alias “ Il Monitore”,  ritorna ad aggiornare questo blog. Molte cose sono accadute nel frattempo, anche se la pertinacia diabolica di certi soggetti in riva al Noncello rende sempre bloccata in un limbo di illegalità “ istituzionale” la situazione dell’ avvocato Longo, ma va detto che la coraggiosa e determinata iniziativa del volantinaggio dell’ Autorità Dogale ha creato non poco panico nel mondo irreale e autoreferenziale delle toghe noncellesi : Il Palazzo è sembrato andare in fibrillazione totale per le quattro giornate di volantinaggio programmate a gennaio. Le divise dietro le quali le toghe si sono vilmente nascoste non sono bastate a frenare il terrore che tutti fossero informati dei loro ben scoperti intrallazzi. Vi documenteremo di tutto, con un po’ di pazienza. Per intanto gustatevi il passaggio che dedichiamo in apertura all’ estratto farneticante di un ente “ ordinistico” non di Pordenone. Nel respingere con ridicoli pretesti una domanda di iscrizione dell’ avvocato Longo, questi garanti della legalità e dei diritti sono sbroccati fuori dalla patina di ipocrisia in cui si ammantano, come dietro le loro sudice toghe. Non si tratta, stavolta, dell’ “ ente ordinistico” del Noncello, ma di altra città. Costoro non sono riusciti a trattenere nella penna il loro vero obiettivo che è quello di “ escludere la possibilità di iscrizione a questo Foro ( …) dell’ avvocato Longo”.

 Lo si era capito benissimo , ma sentirselo dire così sfacciatamente , senza alcun rispetto per la legalità e per la decenza, è abbastanza sconcertante. Il tasso di odio in costoro, che manco conoscono l’ avvocato Longo, è assolutamente inusuale e cela, dietro le quinte e in modo smaccato,  la collusione con le toghe noncellesi .

Complottismo ? Neanche per idea, sentite un po’. 

Questa delibera spudorata e indecente è stata notificata all’ avvocato Longo il giorno 21 marzo  2025. Nel medesimo giorno, circa alla stessa ora , è stata notificata analoga delibera di rigetto emanata dall’ “ ente ordinistico” di Pordenone, dopo sei mesi che se la ponzavano. Casualità ?  : Non direi.. .. Il 21 marzo è esattamente l’ anniversario della cancellazione illegale inferta all’ avvocato da Roma l’ anno scorso , per compiacere quegli angioletti di giudici che tanto stavano soffrendo perché non riuscivano a “ togliersi  dai coglioni “ (parole  testuali che usano sfacciatamente  a Pordenone, pure in presenza dell’ interessato ) l’ odiato professionista. Non si può credere ad una, anzi TRE, coincidenze….Tre delibere di rigetto, tutte nello stesso giorno. Non è un caso.

E’ chiaro che il doppio rigetto calibrato il giorno “ rituale” della cancellazione del 2024 è stato concordato fra i due COA  per fare più male possibile. Se poi volessimo  anche sottolineare che il 21 marzo è anche una  data rituale molto importante per i “ lavori massonici”, potremmo anche pensare che ci sia una mano  massonica dietro questo accanimento, una mano che abbia voluto lasciare la firma  . Può capitare anche questo . Non abbiamo però dati sufficienti per affermarlo – benchè questa sia la convinzione di molti lettori di questo blog – e ci limitiamo comunque a registrare  un efferato accanimento degli “ enti ordinistici” in toga non potendo affermare ( ma neanche escludere) che  ci sia dietro anche lo zampino degli “ enti ordinistici” in cappuccio e compasso …. Di certo è che adesso  il " 21 marzo ", data dell' equinozio  di primavera,  è diventata festa grande al tribunale in riva al Noncello,  la " festa della liberazione " da un odiato avvocato che faceva solo il suo dovere: difendere i diritti civili dei " macellati " dall' iniquità delle toghe  e quelli  degli oppositori politici alla corruzione di sistema della repubblica italiana. Ne possono proprio essere orgogliosi. 

Il Monitore

L' " ENTE ORDINISTICO "


La loro gola è un sepolcro spalancato,

tramano inganni con la loro lingua,

veleno di serpenti è sotto le loro labbra,

per tanta iniquità non abbiano scampo. 

Perciò Dio li demolirà per sempre,

li spezzerà e li strapperà dalla tenda

e li sradicherà dalla terra dei viventi.


Salmi

RIFLESSIONI DEL DOGE

 


Caro Edoardo, si capisce  benissimo il senso di quello che ti è accaduto ! Avevi esperienza per dosare l’azione giudiziaria verso risultati proficui. Non operavi nell’interesse dei “giudici”. Una determinazione professionale che dava fastidio ai manovratori delle cause. Una "colpa" che continua ad esserti attribuita e che cercano di farti pagare attraverso l’intervento improprio del COA, per coprire i veri mandanti , che operano in sfere più alte. 

Albert Gardin

autorità dogale

martedì 1 aprile 2025

STILE " ORDINISTICO "



( " Ente ordinistico "
 e il suo Gran Maestro) 

Pordenone, 22.02.2025

AL

CONSIGLIO DISTRETTUALE DI DISCIPLINA

34133 TRIESTE

AL

CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE

 Roma

 

ESPOSTO DISCIPLINARE VS

AVV. IGOR VISENTIN

PRESIDENTE PRO TEMPORE DEL COA DI PORDENONE

 

Spettabile Consiglio distrettuale di disciplina,

Spettabile Consiglio nazionale forense,

il sottoscritto avv. Edoardo Longo, già iscritto per 41 anni all’ albo degli avvocati di Pordenone,

ESPONE

1)      Il sottoscritto ha patito malagiustizia, secondo un copione aggressivo ed illegale non inusuale presso la magistratura italiana ed ha subito una condanna, in parte patita in regime murario , benchè innocente e , anche sotto un profilo meramente accusatorio a voler dar credito a condanne ingiuste, anche sanzionato in modo abnorme ed illegale,

2)      Già cancellato dall’ albo forense a causa del periodo trascorso in carcere e conclusosi ancora l’ 1.3.2023 , ha diritto per legge e per il medesimo decreto che ebbe il 29.12.2022 a disporre la cancellazione amministrativa, alla reiscrizione all’ albo a far data dalla cessazione della detenzione già da due anni. Allego il dispositivo passato in giudicato dal 21.3.2024 in tal senso :

 

 

3)      Fatta questa sintetica  premessa espositiva, vengo al punto di questo esposto disciplinare vs avv. Igor Visentin , presidente pro – tempore del COA di Pordenone.

4)      Il sottoscritto ebbe a svolgere nel marzo 2024 istanza di reiscrizione ut supra. Detta istanza, respinta, pende attualmente in impugnazione. In considerazione di un passaggio della delibera ( illegittima) di reiezione della istanza da parte del COA di Pordenone ed in considerazione di analogo passaggio della sentenza d’ appello del CNF , il sottoscritto chiedeva un chiarimento al COA di Pordenone in data 14.1.2025 ( allegata richiesta di chiarimento).

5)      In sostanza, il sottoscritto chiedeva al COA di esprimersi sul riferimento fatto alla “ fine dello stato di esecuzione penale  del sottoscritto in stato di misura di affidamento in prova da libero” che per il CNF ( nella sentenza d’ appello) era stato inteso come condicione sine qua non per l’ accoglimento della mia istanza di reiscrizione.

6)      Il punto non è banale, in quanto io sono da circa un anno privo della possibilità di lavorare a causa dei vessatori rallentamenti della mia reiscrizione posti in essere dal COA di Pordenone con un atteggiamento di ostilità personale nei miei riguardi che ha già dato la stura ad un pregresso esposto disciplinare verso il Visentin Igor e presto sarà di interesse della magistratura penale. La mia richiesta di chiarimento è legittima, è un atto interlocutorio estremamente corretto in quanto rivolto ad un chiarimento dovuto a causa di locuzioni espressive ambigue su un punto di vitale importanza, a prescindere dalla circostanza che io ho diritto fin da ora alla reiscrizione. In fondo, è anche un atto conciliativo volto a tentare un componimento amichevole .

7)      Non ricevendo risposta, in data 25.1.2025 trasmettevo anche via raccomandata l’ allegato sollecito. A tutt’ oggi non ho ancora ricevuto risposta alcuna.

8)      Il COA di Pordenone, presieduto dal medesimo Visentin che non perde occasione di rivestirsi dei panni di una istituzionalità del suo ente che nelle sue delibere chiama  a più riprese “ ente ordinistico” ( ? ) con una espressione che mi appare francamente come un brutto neologismo non nobilitato dal vocabolario della lingua di Dante  , non ha inteso rispondermi. Che il Visentin non mi consideri -  non dico un collega in virtù dei 41 anni di iscrizione all’ albo dedicati integralmente all’ esercizio della professione, perché in proposito, dopo avermi con grande compiacimento cancellato , non mi considera certo tale – ma neanche una persona con i diritti civili che non si negano a nessuno , lo avevo già capito da tempo e già ho inoltrato un esposto disciplinare in tal senso.

9)      Ma il Visentin , in quanto presidente dell’ “ ente ordinistico “ in riva al fiume Noncello è tenuto, e tenuto disciplinarmente, a darmi una risposta, qualunque essa sia . Non può invocare che non è tenuto a rispondere ( come prescritto dal regolamento disciplinare ) al sottoscritto “ in quanto non collega non essendo iscritto all’ ente ordinistico”, ma è tenuto a farlo non solo in base alle norme  di buona educazione fra persone civili, ma proprio in virtù dell’altra norma disciplinare che impone la correttezza all’ avvocato anche nei rapporti con terzi.

10)  Mi va bene da questo punto di vista anche essere considerato “ un terzo” , un quisque de populo bypassando che quando io già esercitato la professione il Visentin ancora doveva laurearsi, perché non mi formalizzo certo alla mia età , ma il Visentin a questo “ terzo” di 67 anni  che gli chiede umilmente di esprimersi se intende reiscrivermi quando avrò finito la esecuzione penale ( che peraltro svolgo con estrema correttezza e buona condotta avendo già fruito di 135 giorni di liberazione anticipata, con certificazioni di buona condotta espressi dal Giudice di Sorveglianza., dall’ ufficio UEPE, dall’ Arma dei Carabinieri, dal procuratore Generale della Repubblica, tutti documentati al COA) , una risposta la deve dare. Non lo impone solo la legge della buona educazione, lo impone anche il regolamento disciplinare forense. E’ gravissimo che non lo faccia. Ed è reso ancora più grave dal fatto che il Visentin rivesta la carica di presidente degli avvocati di Pordenone, atteso che il ruolo istituzionale di cui è molto orgoglioso gli impone un livello anche maggiore di correttezza rispetto ad un altro avvocato : gli impone quella cioè che si chiama correttezza istituzionale , perché lui nel suo agire  rappresenta circa 500 avvocati di Pordenone che, peraltro, non condividono in larga misura il suo atteggiamento arrogante e scorretto nei miei confronti. La sua condotta offende il prestigio dell’ intiero ordine professionale che lui presiede. Un atteggiamento del genere nei confronti di un anziano professionista, duramente ed ingiustamente provato dalla sorte e che chiede solo di sapere QUANDO potrà riprendere a lavorare per mantenere sé e la sua famiglia è inaccettabile in un paese civile. Ripeto quanto ho scritto nel pregresso esposto disciplinare verso costui , riprendendo una  frase famosa  tratta dalla storia d’ Italia : “ Maramaldo, tu uccidi un uomo morto”…

Ciò premesso , esposto ed allegato, chiedo si proceda disciplinarmente nei confronti di Igor Visentin per i fatti in oggetto, gravati da responsabilità disciplinare palese . Chiedo venga punti severamente sia per la efferatezza della sua condotta nei riguardi del sottoscritto, sia perché è una condotta che un presidente di ordine forense non può permettersi senza danneggiare pesantemente  l’ immagine stessa dell’ Ordine che lui presiede, sporcando così l’ immagine di circa 500 professionisti , di cui molti mi hanno manifestato solidarietà dissociandosi dal comportamento del loro presidente. Poiché l’ “ ente ordinistico “ non può apprezzare questa condotta, umilmente chiedo ai destinatari di questo esposto di svolgere una moral suasion nei confronti di Visentin Igor affinchè si dimetta da presidente del consiglio dell’ ordine degli avvocati di Pordenone.

Chiedo di essere informato dell’ iter e dell’ esito del radicando procedimento disciplinare.

Un’ ultima precisazione : poiché il quesito senza risposta di cui si parla nel presente esposto riguarda anche un passaggio e una relativa valutazione espressa in una sentenza del CNF, ritengo doveroso trasmettere  per doverosa conoscenza il presente esposto con relativi allegati a detto organo.

Chiedo il rispetto che mi è negato da chi attualmente presiede l’ “ ente ordinistico” di Pordenone.

Confido prima o poi di avere giustizia e rispetto.

Con osservanza.

Pordenone, 22.02.2025.

Avv. Edoardo Longo