mercoledì 30 ottobre 2024

L' ARCIPELAGO GULAG DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 


Il secondo volume del Diario  di una lenta esecuzione omicida è fra le tue mani, Lettore. E’ questo e raccoglie i post pubblicati sul blog Monitore Veneto dal 15 settembre 2024 fino al 28 ottobre dello stesso anno, il terzo anno del lento strangolamento che lo Stato sta effettuando, con rara ed efferata crudeltà, nei confronti dell’ avvocato Edoardo Longo, penalista di 41 anni di esperienza finito innocente  nel tritacarne di una  condanna penale dopo una lunga, estenuante operazione a regia per liberarsi di lui e delle sue scomode difese penali. In questo volume troverai : la pugnalata alla schiena della cricca forense – lo strangolamento dei diritti ad opera della magistratura di sorveglianza – la tattica giudiziaria  del “ decido di non decidere” e il kafkiano rinvio all’ infinito dei diritti della vittima, eseguito in accordo con la cricca forense  – commenti sullo stato  totalitario introdotto dalla magistratura italiana – la solidarietà dei Lettori della Lanterna,  del mondo indipendentista e dei propri assistiti.  Raggelante. L’ “ Arcipelago Gulag” del corrotto SistemaItalia . Nella indifferenza colpevole delle istituzioni .

 

Link per l’ acquisto del libro. Acquistare il libro è dare un sostegno concreto  all’ avvocato Edoardo Longo cui da 9 mesi è stato sottratto  illegalmente il diritto al lavoro dall’ ordine forense di Pordenone su istigazione della magistratura  :

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IL LAVORO RENDE LIBERI

 


Avete letto il post “ operazione a regia “? (https://monitore1980.blogspot.com/2024/08/una-operazione-regia.html    ) Benissimo. L’ istanza di cui si parla lì è stata inoltrata e consiste in una istanza per riduzione di pena che vale  135 giorni di sconto per assoluta  buona condotta dell’ avvocato Edoardo Longo. L’ istanza è stata depositata il 4 settembre e il Monitore INFORMA che a tutt’ oggi sono passati

SESSANTA 

    GIORNI

…. E la risposta ancora non giunge, il che non depone favorevolmente. Da adesso in poi si aprono i misteri giudiziari. Un accoglimento aprirebbe  la via ad una accelerazione dell’ iter di ripresa della propria professione all’ avvocato Longo, obiettivo che per legge dovrebbe stare assolutamente a cuore alla magistratura che ha l’ obbligo di favorire al massimo il lavoro delle persone condannate che hanno tenuto buona condotta , tanto più che già l’ 1 marzo 2023 la magistratura veneta aveva revocato la deportazione  dell’ avvocato Longo autorizzandolo allo svolgimento del suo lavoro, lavoro sottrattogli con un illegale colpo di mano successivo  dalla cricca forense di Pordenone in data 21 marzo 2024 , nello sforzo di compiacere la magistratura locale che voleva “ liberarsi una volta per tutte” dello scomodo “ avvocato dei ribelli” e intellettuale non allineato. 

Come pensate che andrà a finire ? Vi terremo informati, con periodici crono-monitoraggi, ma azzardiamo una ipotesi : lunga attesa per la decisione ( nell’ ordine di MESI ),  rigetto, successiva impugnazione dell’ avvocato Longo avanti al tribunale di Sorveglianza di Trieste il quale, se non deciderà di nascosto e senza avvisare nessuno secondo una prassi oscena che abbiamo già visto all’ opera, fisserà una udienza fra  UN PAIO DI ANNI ,  quando la pena dell’ avvocato Longo sarà ormai conclusa e quindi facendo in modo di non agevolarlo neppure un poco nella riconquista ( che gli spetta ) del suo lavoro. Sì, è vero, la magistratura  crede nel principio che “ il lavoro rende liberi”. Sì, vi crede. Esattamente nei termini in cui vi credevano gli amministratori del campo di concentramento di Auschwitz. Ma le Cupole Togate italiche sono ancora più sottili : per non renderti libero, il lavoro te lo tolgono....E così sono " formalmente " a posto e pure " democratici".... Gran bella cosa, l’ amministrazione della giustizia italica....Meglio quella di Auschwitz, almeno era meno ipocrita...

Una informazione finale del Monitore : questi post sono altrettanti capitoli del libri dossier che andiamo elaborando per le autorità internazionali avanti alle quali abbiano posto in osservazione la magistratura del FVG e la sua cricca forense di  riferimento.  ESTOTE PARATI

Il Monitore

lunedì 21 ottobre 2024

CRICCA TOGATA E CANI DA GUARDIA

 


Il cane da guardia preferito dalle toghe corrotte 
è sempre stato il consiglio degli avvocati 

Buona giornata a tutti  Segnalo questo mio articolo  che è stato ripubblicato sul blog Dissonanze : https://lanterna88.blogspot.com/2024/10/il-partito-degli-avvocati-ii.html?m=0 . Dissonanze  è un blog tenuto dall'avvocato Longo, un martire per la giustizia giusta, quel Miraggio che in Italia non è realizzabile. Mi riprometto di pubblicare un articolo sulla vicenda dell'avvocato Longo, ingiustamente e senza prove provate, arrestato al fine di estrometterlo dall'attività legale di avvocato. Un intero tribunale al completo si è schierato contro l'avvocato Longo, e nonostante ciò le sue istanze per il trasferimento del suo processo ad altra sede imparziale in  applicazione dell'articolo 45 CPP sono state tutte respinte. ( Nota del Monitore : se ne parla a lungo nel libro " Io accuso", recensito anche su questo blog. Questo processo avanti al tribunale di Pordenone ha  condotto alla condanna che ha portato in carcere l' avvocato Longo  ) .  Questa è la prova che la giustizia giusta in Italia non esiste, e non ci sarà mai sino a quando non avverrà un cambiamento radicale, come chiedeva e predicava anche l'avvocato Mauro Mellini,  fondatore della  Associazione per la giustizia e il diritto " Enzo Tortora" , di cui è stato a lungo referente - negli anni 95-2005 -  per il Triveneto anche l' avvocato  Edoardo Longo. Onore al Tribunale " Enzo Tortora" che ha celebrato un processo contro i crimini giudiziari che il professionista  ha  patito fino a subire la deportazione in carcere. 

Un commentatore politico,

Napoli

giovedì 17 ottobre 2024

COMUNICAZIONE DEL MONITORE


" Si vis pacem, para bellum "

Ci informa in data di ieri l' avvocato Edoardo Longo che gli sono pervenute le autorizzazioni PERMANENTI per l' accesso a tutte le biblioteche pubbliche e private di Padova e Venezia per le ricerche in programma, che riprenderanno vigore immediatamente. Circa la misura di allargamento di movimenti per motivi di promozione culturale e libraria  essa dipenderà dalla indicazione, richiesta, dei libri che saranno promossi e/o presentati , dei circoli che terranno le conferenze/incontri e il tema degli stessi. L' avvocato Longo ci dice che non ha volontà di  dettagliare  le indicazioni dei libri in oggetto e abbandonerà questa istanza,  per le conferenze invece  si attiverà nel mese di novembre  rimanendo sempre disponibile fin d' ora in caso di richieste di suoi interventi pubblici, per i quali chiederà le singole autorizzazioni che si può azzardare gli verranno  ormai concesse. Pare un problema ancora , allo stato, la possibilità di spostamenti per svolgimento di attività professionale consentita ( consulenza e attività non giudiziaria) , per la quale inoltrerà domanda specifica nei prossimi giorni. Questa richiesta non verrà certo abbandonata.  Il Monitore però rimarca che tali spostamenti gli erano consentiti senza tante complicazioni fino a marzo ,  quando poteva fare i processi e non si capisce quindi  perchè non possano esserlo ora per le consulenze, che non sono neanche  nei tribunali che, poverini, temono l' accesso dell' avvocato Longo, manco fosse un tifone tropicale.... Al momento è tutto. L' avvocato Longo rileva  che la sua posizione da alcuni giorni risulta assegnata a magistrato diverso da quello precedente. Ci sono ancora altre domande da evadere, ma il cambio di assegnazione giudiziaria fa sperare  che saranno definite  nei prossimi giorni, dal momento che,  dopo il cambio,  la istanza per le biblioteche di Venezia è stata decisa in soli sette giorni : pochi giorni dopo la messa in mora dell' Ufficio Dogale in proposito.  E' ora di smetterla con la tattica del decidere di non decidere !   Ovviamente, qui si monitora tutto e vi informeremo. Il Monitore chiude questa nota rimarcando che lo sblocco della allucinante situazione che si era andata creando dipende certo anche da questa costante attività di monitoraggio e segnalazione e da Voi, Lettori, che avete svolto  in pochi mesi oltre 50.000 visualizzazioni di questo blog e avete spedito un mare di lettere di solidarietà e sostegno. Il popolo neanche ha idea della forza che può avere...

Il Monitore 

lunedì 14 ottobre 2024

CHI HA PAURA DEL LEONE DI SAN MARCO ?

 


Triste giornata, invero, il 15 ottobre prossimo  per l’ avvocato Longo. Perché? - si chiederà qualche lettore. Perché quel giorno si gioca L’ ultima autorizzazione ad accedere alla Biblioteca Marciana in Venezia per le sue ricerche sul Leone di San Marco, alla ricerca di testi antichi e sconosciuti da riproporre con le Edizioni della Lanterna. Si tratta di un permesso graziosamente concesso nel luglio scorso e che adesso, con il clima repressivo che l’ avvocato respira attorno a sé, probabilmente  non gli verrà mai rinnovato, benchè questi permessi siano stati pacificamente concessi ancora dal marzo 2023, quando uscì dal carcere. Come è possibile che due anni quasi di buona condotta conducano al risultato opposto, cioè  di vedersi  respingere autorizzazioni e richieste, anziché il contrario, come prescrive la legge  ? E’ uno dei tanti misteri del sistema giudiziario italiano. E quindi, dopo la ricerca sulla Basilica di San Antonio a Padova ( cfr : https://monitore1980.blogspot.com/2024/09/questa-ricerca-non-s-ha-da-fare.html   ) , ora anche il Leone di San Marco viene messo ai domiciliari.

Ma chi ha paura del  Leone di San Marco ? Mistero. Mica si tratta di una ricerca sui Protocolli dei  Savi di Sion o sui riti omicidi del Giudaismo… niente di inquietante, come pure per la ricerca sulla   Basilica di SantAntonio,  niente che possa inquietare i nasoni padroni del vapore (cfr . https://monitore1980.blogspot.com/2024/09/le-toghe-di-giuda-e-la-cancel-cultur.html ), eppure…Forse l' indipendentismo veneto fa paura ? A chi, alle toghe? Al  vorace deep state italico? Su , su ! Sputate il nome del mandante di questo killeraggio indecente e senza fine  !

Resta una evidente circostanza : dopo la sua brutale  liquidazione dall’ albo degli avvocati, Edoardo si è visto, come in una chiusura violenta di circuito, negare tutte le autorizzazioni a spostamenti culturali. Eppure alle ricerche culturali era stato autorizzato dalla magistratura di Padova ancora l’ 1.3.2023. Eppure dette autorizzazioni gli vennero concesse anche nel FVG fino a quest’ estate. Ma ora l’ impressione che se ne tra è che, liquidato l’ avvocato scomodo grazie ai servigi dei leccapiattini forensi del Noncello , ora si passi a liquidare anche il ricercatore culturale controcorrente. 

A questo punto, a quando la soluzione finale dell’ omicidio ? Ops ! Mi sono dimenticato : prima c’ è la opzione del carcere. Ma sono proprio sbadato ! E’ già stata usata. Per otto lunghi mesi di deportazione. Ma in carcere lo si può sempre risbattere per i prossimi due anni…. In fondo lavoro non ne ha più ( rapinato  con destrezza. Vero, Igor Visentin ? ), non gli si permette di fare il ricercatore culturale …. Se solo si azzarda ad uscire dal suo cortile  …...In fondo gli viene anche vietato di recuperare gli 80 mila euro di parcelle che gli debbono gli onestissimi  tribunali del FVG ( cfr https://monitore1980.blogspot.com/2024/09/un-altra-eroica-impresa-della-banda.html  )… Come si mantiene, eh, sto farabutto  ?  E in carcere lo si può quindi  risbattere di nuovo in tutta serenità e legalità . Perfetto. Va bene, siamo buoni, suvvia, anzi , buonisti….lo ammazzeremo un’ altra volta.

Questa è la democrazia giudiziaria , bellezza. Quella che pretende pure di rieducare le sue vittime ai suoi nobili principi. E guai a te se osi peccare di “ lesa maestà giudiziaria”. Spacciare droga, rubare, rapinare, vabbè, cose che capitano, tutto si può perdonare, ma offendere le Sacre Toghe ? Come vi permettete,  sudditi ?

Il Monitore

Crono avviso del Monitore

Il Monitore informa che nella  giornata dell' 8 ottobre Edoardo  ha rinnovato istanza di accesso alle Biblioteche di Venezia per le sue ricerche storiche. Vedremo se e quando ne verrà autorizzato. Il Monitore VI INFORMERA’ con i suoi crono-messaggi periodici .Appuntatevi la data : 8 ottobre, 2024, anno domini.   A buon rendere ( giustizia).

Il Monitore

sabato 12 ottobre 2024

SIGNORI SI NASCE

 


 [ L' antro della cricca forense 

nel tribunale di Pordenone ]

Pordenone , 1.10.2024

Al CONSIGLIO DISTRETTUALE DI DISCIPLINA

Di TRIESTE

ESPOSTO DISCIPLINARE VERSO

AVVOCATO VISENTIN IGOR,

PRESIDENTE PRO TEMPORE DEL CONSIGLIO DELL’ ORDINE DEGLI AVVOCATI DI PORDENONE

§

Il sottoscritto  AVV. EDOARDO LONGO,

ESPONE :

 

1)      Il sottoscritto avv. Edoardo Longo, già iscritto agli ordini professionali forensi di Pordenone da 41 anni, è stato cancellato dall’ albo degli avvocati nel marzo scorso. Pur avendo titolo pacifico alla reiscrizione, essendo venuta meno la causa impeditiva alla reiscrizione ( stato provvisorio di detenzione) , al sottoscritto viene negata la reiscrizione a causa della malcelata ostilità dell’ attuale presidente dell’ ordine di Pordenone, certo avvocato Visentin Igor , che nulla conosce della mia vicenda professionale e personale, proveniendo dalla  ridente cittadina di Portogruaro e conoscendo la città di Pordenone solo dalle carte geografiche.

2)      Da questa vicenda ho acceso tutela legale in altre sedi , ma l’ accenno era doveroso per inquadrare i fatti di cui al presente esposto. 

3)      Nel novembre 2023 era pendente in Roma ricorso ante il CNF da me interposto nei riguardi della cancellazione amministrativa dall’ albo avvenuta nel dicembre 2022 mentre ero sequestrato in carcere dallo Stato italiano. All’ udienza cui presenziai personalmente mi venne data contezza di una comparsa di costituzione depositata dal Visentin, quale presidente forense pro-tempore, particolarmente livida ed oltraggiosa ( oltre che falsa) nei miei riguardi.

4)      Essendo all’ epoca ancora iscritto presso l’ ordine forense di Pordenone  ( ivi iscritto da anni 41, mica da un giorno) , chiesi al mio ordine di appartenenza copia di detta comparsa. Non ho ricevuto risposta, di tal che dovetti inviare una serie di solleciti qui allegati. Una dozzina credo, forse anche di più…. Continui solleciti e nessuna  risposta. Nessuna. Una indifferenza che tracimava di ostilità, di odio allo stato puro, di disprezzo….

5)      Voglio semplicemente ricordare il mio QUINTO sollecito del novembre 2023 , in cui aggiungevo questo sintetico commento : ““Mi costringete a ricordarvi che non avete solo un obbligo di correttezza e deontologico nel dare riscontro alla mia richiesta, ma anche giuridico. Debbo soggiungere anche che l’ accanimento verso persone in difficoltà è disprezzato da tutte le persone per bene”.

6)      Non ricevetti risposta e dovetti ricorrere inutilmente ad altri sette solleciti,  finchè non mi decisi a informare di tanta scorrettezza l’ ufficio UEPE di Udine ( io mi trovo in stato di libertà, ma in affidamento ) , perché lo trovavo indegno di un organismo forense e incivile sia rispetto a un collega, che nei riguardi di un cittadino sfortunato che trovavasi in stato di inferiorità sociale essendo sottoposto a misura giudiziaria. Era un pessimo esempio di una istituzione nei confronti di un cittadino . Il responsabile dell’ ufficio cui mi rivolsi concordò con la mia osservazione ( gli ebbi anche a trasmettere il penoso elenco di mail di sollecito) . Ritengo che detto Dirigente abbia contattato il Visentin poiché solo a quel punto, costui si risolse a rispondermi ( sempre con PEC che mi riservo di depositare) in cui con tono maleducato ed offensivo mi apostrofava dicendo che il COA era la mia “ controparte” e non aveva obbligo di trasmettermi alcunchè.


[ Sorridente selfie con avvocata burundiana militante dell' estrema sinistra
 per il Gran Signore  "migrofilo" dell' ordine forense. 
" La legge è  uguale per tutti"?
...ma solo se sei burundiano, 
non se hai 41 anni di iscrizione all' albo  
ma sei " nazi-indipendentista"]

7)     A parte la villania nei toni e nella sostanza della risposta, debbo rimarcare che l’ obbligo lo aveva,  perché io ero iscritto a detto ordine e come iscritto , avevo il diritto di avere i documenti che mi riguardavano tenuti da codesto ente. Un diritto legale e assoluto. Non solo rimarco questa violazione deontologica in capo al portogruarese ( mancato rilascio all’ iscritto di atti o documenti detenuti dall’ ordine e riguardanti il medesimo iscritto e non coperti da privacy ) , ma rimarco anche che esiste una norma deontologica che impone di rispondere alle mail inoltrate da un collega e aventi, ovviamente, riferimento giudiziario, contenzioso o professionale. Una norma molto seria che non può essere derisa e ignorata da chi pretende di essere presidente di un  ordine forense. Un pessimo esempio di mancato rispetto della legalità e della decenza , in un contesto che avrebbe richiesto una maggior compostezza,  serietà , direi, esemplare, anche se il sottoscritto non ha proprio nulla da prendere ad esempio  da un simile soggetto, né dal punto di vista umano, né dell’ educazione, né del rispetto della legalità, anche deontologica. Tanto meno dal punto di vista professionale, avendo il Visentin la metà degli anni di esperienza professionale del sottoscritto ( e si vede).

8)      Evidentemente, la profonda ostilità che costui riversa nei miei confronti nei colloqui con terzi e nelle carte che scrive, non ha potuto non manifestarla anche in questa triste circostanza in cui ha violato varie norme comportamentali professionali ( da ultimo , quella di cortesia), perché evidentemente non mi considerava neanche un suo collega degno di risposta e non riusciva a celare la bramosia di “ cancellarmi” e di negarmi con voluttà la re-iscrizione. Cosa che ha poi fatto.   A costui e alla sua invereconda arroganza, ben si addice la frase del Poeta : “ Maramaldo, tu uccidi un uomo morto”.

§

Ciò ampiamente esposto, chiedo la punizione disciplinare per i fatti su esposti nei confronti dell’ avv. Visentin Igor , attuale presidente pro – tempore dell’ ordine forense di Pordenone. Chiedo di essere informato delle decisioni che codesto spettabile Consiglio di Disciplina vorrà prendere. Sottolineo la gravità delle  condotte qui esposte perché compiute da un presidente dell’ ordine manifestando  una carica di disprezzo e aggressività che non si possono bypassare nel contesto in oggetto, per di più nei confronti di un iscritto al suo ordine , condotte  che mi impongono di sottolineare ancora una volta la assoluta inadeguatezza del Visentin a svolgere l’ incarico di presidente di un ordine forense cittadino. Dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, cosa che ho intenzione di ricordargli ancora più e più volte.

Avv. Edoardo Longo


LEGGI " TOGHE E FORCHETTE" :


mercoledì 9 ottobre 2024

BENVENUTI NEL NUOVO ORDINE MONDIALE

 


Caro Avvocato, compero i libri della Lanterna  da anni , ma non sapevo che lei era finito nelle spire di ZOG! L’ ho scoperto trovando casualmente questo blog. Ho letto questo passaggio :“Quanto sia immorale un braccio di ferro di questo tipo, ingaggiato dal  potere giudiziario ( e forense, aggregatosi con entusiasmo da zelota e leccapiattini …) compatto come un sol uomo e  nei confronti  un cittadino anziano, onestissimo, padre di famiglia,  reduce da una detenzione ingiusta e tormentosa per " lesa maestà giudiziaria " ,   già sorvegliato da due anni , sottoposto a limitazioni infinite di movimenti con tanto di coprifuoco serale, divieti vari di allontanamento, controlli notturni a sorpresa dei Carabinieri per appurare che sia in casa , cittadino a cui si è pure scippato con satanica perfidia il lavoro e a cui si  impediscono anche le occupazioni intellettuali di ripiego, non c’è bisogno di sottolinearlo”. ( Cfr. https://monitore1980.blogspot.com/2024/10/la-talpa-ci-racconta.html ).

ZOG non perdona, Avvocato ! I nasoni non perdonano !

 Lei sa cosa significa ZOG, ma lo spiego per i tanti suoi amici che forse non lo conoscono  perché non provengono dal nostro mondo, ormai triturato  anch’ esso  : significa Zionist Occupation Government ed è una espressione dei camerati americani per definire il Governo Federale USA, ma vale per tutti i governi occidentali. I suoi amici Veneti parlano di governo di occupazione italiano , hanno ragione, ma non credo sia tanto italiano, quanto nasonico, attraverso la corruzione della peggior classe dirigente italiana  che ci sia mai stata dall’ Unità ad oggi. Governo nasonico, ma anche masonico,  cui non fa eccezione  la magistratura cui si accede attraverso corrottissimi concorsi taroccati, come lei sa avvocato, giudici che stanno a pecoroni ad adorare i quattrini sporchi che ricevono per i propri luridi servigi da macelleria messicana , come se non gli potessero bastare gli stipendi da RE che già ciucciano dalle tasche del popolo fesso. Che rendono il rituale obsculum sub cauda a logge e sinagoghe. E obbediscono alle loro balaustre

 E il trattamento da cani che le hanno riservato i suoi presunti colleghi avvocati , o meglio, presunti avvocati ? Lei conosce i Protocolli di Sion e non se ne deve meravigliare perché era tutto prevedibile cento anni fa : nei Protocolli ( credo sia il XIV)  si programma di rendere gli avvocati  : “dipendenti della giustizia, in modo che non possano così più accordarsi con i clienti per la difesa”. Mi pare , caro Avvocato, che ormai  ci siamo, vero ? Non la lasceranno più vivere, ora che la hanno messo in sorveglianza ! E’ troppo odiato da ZOG e dai suoi tentacoli : i magistrati la odiano per la sua indipendenza e coraggio e perché difende imputati politici cha hanno l’ ordine di triturare, è pure odiato dagli ordini forensi, ignoranti zerbini  che vivono dei favori che i giudici concedono loro, come da Protocolli,  ed è  pure odiato direttamente  dai nasoni dietro le quinte per la sua attività culturale come saggista ed editore. Per loro lei è un naziindipendentista anarchico incontrollabile, da triturare a tutti i costi, fino all’ osso.   Adesso cercheranno di isolarla, è l’ ultimo arma che hanno. E le toghe non chiedono di meglio...E' la tecnica che usano gli sciacalli : isolare la preda dal branco e poi attaccarla in massa e sbranarla. 

 Un domani, questa sorveglianza assillante, con perdita del lavoro e limitazioni di ogni sorta , con punizioni per i cattivi  disobbedienti e premi per i buoni servi,  sarà estesa a tutti i dissidenti. E’ il Nuovo Ordine Mondiale, che già funziona così, come capita a lei , in Cina, con il sistema del credito sociale. Per questa genia, il suo credito sociale sarebbe ZERO, caro Avvocato nazi - indipendentista e anarchico  : neanche il diritto di vivere. Benvenuto nel nuovo ordine mondiale, avvocato . A tutti noi toccherà presto passare al bosco ,  come scriveva Ernst Juenger.  Con i sensi della mia stima,

Un Lettore della Lanterna,

da Pesaro



martedì 8 ottobre 2024

GUERRIERO DI SAN MARCO

 


Un libro dedicato al processo nei confronti di Luciano Franceschi, indipendentista veneto, accusato del tentato omicidio di un direttore di banca. Il libro raccoglie il testo della eccezione di giurisdizione con cui Franceschi ha contestato vigorosamente la legittimità della giustizia italiana che avrebbe annesso i territori veneti senza alcuna verifica della loro effettiva volontà di essere sudditi dello stato italiano , nonchè gli atti delle sue dichiarazioni e la ricostruzione della sua verità sui fatti di sangue che lo portarono alla sbarra. tratte dalle registrazioni ufficiali, tutti i sabotaggi al diritto di difesa e ricusazione effettuati dal tribunale di Padova. Il lungo interrogatorio di Franceschi , pubblicato integralmente , ricostruisce i retroscena del suo tentativo di vendicarsi, a colpi di revolver, di un sistema bancario che gli negava aiuto e lo condannava al fallimento della sua attività commerciale e della sua esistenza. Il dialogo fra il direttore di banca e il piccolo imprenditore strangolato lentamente . Un dialogo ad alta tensione, nelle dichiarazioni di Franceschi . Il silenzio di un opulento e laccato ufficio direttivo bancario. I colpi di pistola. Le urla. Il caos. Franceschi barricato . L’ irruzione della polizia. La reclusione, conclusa solo con la morte del condannato. Le udienze avanti ai tribunali. La lunga dichiarazione di indipendenza veneta proclamata da Franceschi nel silenzio ostile del tribunali. La brutale condanna.( Per chi volesse leggere il diario dal carcere di Franceschi, legga le sue memorie scritte fra le sbarre del carcere di sorveglianza speciale di Padova : “ Dalle foreste galere nella mia patria” , sempre riedito dalla infaticabile Lanterna).

 Un classico della malagiustizia italic style  . La ricostruzione di una tragedia sullo sfondo della crisi economica che ha portato al suicidio e alla disperazione centinaia e centinaia di imprenditori e piccoli commercianti. I commenti alla eccezione di giurisdizione sono dell' avvocato Edoardo Longo e rappresentano il primo studio organico su questa radicale forma di contestazione della legittimità giudiziaria della repubblica. Un documento sconvolgente di questi anni di crisi economiche convulsive. Da leggere e meditare.



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GUANTANAMO ITALIANA


 Il Diario dal carcere di Luciano Franceschi, nome storico dell' indipendentismo veneto. Scritto in condizioni disagevoli, nel carcere di massima sicurezza di Padova, è un documento eccezionale sulla inumana condizione carceraria in Italia e sui processi politici in corso nel " bel paese". Il libro è edito a cura di Viviana Cattani, presidente del parlamento veneto indipendente e della associazione Veneteka di Venezia. Sue anche le note di carattere storico culturale che arricchiscono il testo. Le note di carattere giuridico sono invece dell' avvocato Edoardo Longo, il solo legale che volle difendere Franceschi al processo di Padova, quando chiedeva inutilmente ai suoi pavidi difensori di ricusare i giudici che lo processavano, in nome del diritto storico del Veneto all' indipendenza, contestando così la legittimità a giudicare dello Stato italiano sulle terre della Serenissima Repubblica, mai morta e mai doma . Un libro eccezionale, da leggere come un romanzo che rappresenta però la realtà dell’ universo concentrazionario italiano, che nel caso di Luciano Franceschi ha assunto il profilo del carcere di massima sicurezza Due Palazzi di Padova, lo stesso dove anni dopo fu anche rinchiuso il suo legale, colpevole di lesa maestà dei  corrotti e cialtroneschi giudici italioti. Guantanamo italiana, appunto . Franceschi, malatissimo, è morto durante la espiazione della condanna penale ferocissima cui non aveva inteso fare appello, testimoniando così la fedeltà ad un ideale fino alla morte. ( III ristampa a cura delle Edizioni della Lanterna).

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lunedì 7 ottobre 2024

INTERVENTO DELL' UFFICIO DOGALE


 Al Giudice di sorveglianza presso il Tribunale di Udine

per conoscenza: avvocato  Edoardo Longo

L’Ufficio Dogale resta in attesa del completamento di una ricerca storico-giuridica commissionata all’avvocato Edoardo Longo. ( NB :  il riferimento è alla ricerca sulla extraterritorialità della Basilica di Sant' Antonio in Padova, di cui si parla nel seguente post " Questa ricerca non s' ha da fare ? " https://monitore1980.blogspot.com/2024/09/questa-ricerca-non-s-ha-da-fare.html     - L' autorizzazione all' accesso alle biblioteche di Padova è stata richiesta da circa UN MESE dall' avv. Longo, ma  nessuno di è degnato di rispondere alla sua richiesta - Nota del Monitore Veneto ).

L’avvocato Edoardo Longo ci avverte di essere momentaneamente impedito a completare il lavoro per mancanza di un benestare del vostro Ufficio a effettuare gli spostamenti nelle biblioteche venete idonee agli approfondimenti necessari. Si prega dunque di mettere l’avvocato Edoardo Longo in condizioni di onorare l’incarico ricevuto.

Saluti.

Venezia, 1 ottobre 2024

Albert Gardin – CXXI Doge

ITALIA, CAMERIERA DI SION


Nuova edizione per questo libro che svela uno dei caratteri totalitari del “ sistema- Italia” meno conosciuti : la repressione giudiziaria delle posizioni critiche nei confronti della onnipresente “lobby che non esiste.: Il volume raccoglie tutte le  lettere inviate dal carcere da Mirko Viola all' amico avvocato Edoardo Longo, e nella seconda edizione trovano posto anche le lettere scritte dopo la prima edizione . In carcere duro e di isolamento, Mirko Viola è stato  un prigioniero politico della incipiente dittatura del pensiero unico, imposta dalla lobby ebraica che inibisce ogni diritto di critica e di ricerca storica. Difficile pensare che in un paese civile ed in uno stato di diritto un cittadino possa marcire in carcere per quasi QUATTROCENTO GIORNI (!!)  per mere accuse  d' opinione, ma in Italia ed in Europa succede molto spesso ed è una prassi sottaciuta ma accettata da una opinione pubblica ignara e controllata dal sistema . Un testo shokkante, ma necessario per risvegliare le coscienze civili. Almeno quelle poche che restano.

In vendita     da questo  link  :

https://www.lulu.com/it/shop/mirko-viola-and-edoardo-longo-and-maurizio-d-angelo/lettere-dal-carcere/paperback/product-zmmjzkv.html?page=1&pageSize=4

sabato 5 ottobre 2024

TOGHE E FORCHETTE

 


Ci scrivono molti Lettori che vogliono notizie sulle figure giudiziarie coinvolte nella vicenda dell' avvocato Longo e in primis sul giudice che ha denunciato Edoardo per “ lesa maestà giudiziaria” e ne ha ottenuto per questo una condanna a due anni e quattro mesi di carcere ( !!!) , robe mai viste in un tribunale. Dobbiamo chiedere all' avvocato Longo  se ci autorizza a parlarne , perché non vorremmo che ciò involontariamente gli nuocesse perché, come sapete, è ancora sotto ricatto giudiziario. Faremo quello che ci sarà possibile. Abbiate pazienza.  Una cosa però, possiamo senz’ altro dirvela perché non è una notizia riservata : questo giudice  si chiama Rino Chiaradia, dovrebbe essere in pensione da qualche anno, a godersi serenamente i frutti del suo lavoro ;  abita ad Aviano, in provincia di Pordenone, alla via Pedemontana , 10, come anche ci indica senza problemi  Pagine Bianche :  https://www.paginebianche.it/aviano/rino-dr-chiaradia.aedegfcbcc  

Questo signore non ha  sostenuto l’ esame di magistratura ed è stato immesso lo stesso nelle funzioni giudiziarie presso il tribunale di Pordenone come Onorario ( parola inappropriata perché deriva da Onore..), ha lucrato oltre 20 mila euro per presunti danni patiti, ciucciandoli dal sangue dell’ avvocato Longo e non ha mai voluto rilasciargli alcuna ricevuta del pingue  ingrasso ricevuto. Per fortuna l' avvocato Longo lo ha pagato con assegni nominativi.  E’ stato anche il giudice che ha condannato l’ avvocato Longo come autore del libro Toghe e forchette ed è nel corso di questo processo che si è sentito oltraggiato ed ha denunciato l' imputato che stava processando.   Per il resto, attendiamo l’ autorizzazione a scriverne. Di più al momento non possiamo aggiungere, al di là di questi brevi fatti di cronaca dell' anno 2007 . Siate comprensivi.....

Il Monitore

alfatrac88@proton.me    


venerdì 4 ottobre 2024

PRIGIONIERO DEL BEL PAESE

 


Il post “Italia , Guantanamo” ( https://monitore1980.blogspot.com/2024/10/italia-guantanamo.html     ) ha riscosso molto interesse e riportiamo brevemente alcuni dei commenti più significativi . Ci scrive un collaboratore laziale delle edizioni della Lanterna :“ Mi dispiace tanto che l’avvocato Longo abbia dovuto subire tutto questo . Queste istituzioni sono un ‘ orgia di traditori senza Dio”.  Un altro ci riporta una dichiarazione di Roberto Giachetti che sottolinea come i suicidi in carcere quest’ anno siano stati 72 - conteggiando anche i detenuti che si sono lasciati morire di fame -  cifra addirittura superiore a quella del 2023 , quando furono 48.Molti  lettori, infine,  ci chiedono altri dettagli della deportazione  dell’ avvocato Longo e in particolare che ne è stato dei Due Minotauri e dello Zingaro. Ringraziamo tutti i Lettori. A quelli interessati all’ arcipelago Gulag dell’ avvocato dei ribelli  diciamo che quello del post era solo un sintetico riassunto della situazione,  e molto altro potrà essere riportato sul Monitore . Invitate l’ avvocato Longo a esporvi in una conferenza la sua esperienza nel carcere e dopo il carcere e ne resterete  raggelati, circa i livelli di efferatezza cui è giunto il Belpaese , che non è terra di pizze e mandolini, ma pascolo di un efferato deep state di cui ancora poco si conoscono le imprese…Circa gli energumeni coccolati dalle guardie, possiamo anticipare che il karma si è già occupato di loro nelle immediatezze dei fatti e in modo abbastanza incisivo . Continuate a seguirci e a diffondere i  links del Monitore. Grazie della vicinanza . Attraverso l’ esperienza patita dall’ avvocato Longo,  liberiamo l’ Italia dal suo deep state criminale.

Il Monitore

alfatrac88@proton.me  



mercoledì 2 ottobre 2024

ITALIA, GUANTANAMO

 


[ Il carcere di Udine : una via di mezzo 
fra una fogna e uno Spielberg asburgico ]

1)      In data 16 luglio 2022 sono stato gettato in carcere. Sono stato rinchiuso nel carcere di Udine, uno dei tanti carceri degradati che non fanno certo onore all’ Italia, considerando che è al di sotto del livello medio di standard di vita per i detenuti dei carceri del levante arabo e dei paesi balcanici, come  ho avuto pure modo di apprendere dai detenuti stessi.

2)      Sono stato recluso per circa una ventina di giorni in isolamento covid in celle dal livello igienico praticamente inesistente : di notte in esse fuoriuscivano blatte e scarafaggi lunghi anche 10 cm . Fuoriuscivano dagli scarichi  delle docce e dal bocchettone della fogna aperto sul pavimento del bagno. Ho trascorso le notti ad allontanare a colpi  di scopa blatte e scarafaggi dal letto.

3)      Poiché era impossibile bloccare la fuoriuscita delle blatte dagli scarichi semplicemente tappandoli con cartone o plastica, sono stato costretto a tappare gli accessi con i piatti di ferro che il carcere consegna ai detenuti per mangiare. Ovviamente, dato il loro utilizzo anti blatte , mi sono ben guardato dall’ utilizzare detti piatti per mangiare, foss’ anche dopo averli lavati .

4)      Poiché il carcere non mi consentiva durante i primi dieci giorni di avere piatti di plastica, ho praticamente dovuto quasi digiunare.

5)      In queste condizioni la mia vista, molto fragile e malata, ha cominciato a peggiorare sensibilmente, giungendo anche a un quadro clinico anticipante un imminente e possibile distacco di retina. Il tutto andava aggravandosi anche dalla circostanza che non mi veniva concesso di assumere i miei farmaci atti a frenare il degrado dell’ occhio. In circa 4 mesi di detenzione in Udine non mi fu concesso di assumere detti farmaci che potei prendere solo dopo il mio trasferimento alla casa di reclusione dei Due Palazzi di Padova.


[ Carcere di Udine : la scala che conduce alla Sezione di Isolamento al piano terra, 
infettata di blatte e dichiarata inagibile al catasto edilizio, 
ma stabilmente utilizzata per la reclusione .
 Nel novembre 2022 vi si è suicidato un detenuto in cella di isolamento ] 

6)      Venni poi trasferito in altra cella con altri tre detenuti. Eravamo in 4 in una cella per due persone. In questa cella, in cui fui assegnato dalle guardie carcerarie erano reclusi altri tre prigionieri : un giovane – persona civile – e altri due lì reclusi per fatti di violenza alle persone : uno per maltrattamenti alla sorella, l’ altro ( un polacco ) per scontare una lunga pena per tentato omicidio di un altro prigioniero recluso in cella con lui. Poiché i due avevano appreso che nella vita civile ero avvocato, ritenendomi ricco e facile da estorcere in quanto anziano, pretendevano che io comprassi un mare di cibo e di tabacchi ( genere che sostituisce la moneta in carcere ) per loro. Poiché non accettavo il ricatto , iniziarono maltrattamenti psicologici  culminati con maltrattamenti fisici ( schiaffi e sberle ) ad opera di uno dei due ( Il veneto) istigato dall’ altro ( il polacco). Inutile fu il ricorrere alle guardie , ma grazie agli altri detenuti ottenni quanto meno un rapido trasferimento di cella dopo circa un mese di queste sevizie. Tutti gli altri detenuti anziani che la polizia penitenziaria assegnava a questa cella, subivano il mio stesso trattamento da parte del veneto e del polacco . Periodicamente la polizia penitenziaria gettava in questa cella detenuti anziani, lasciando che i due ( il portogruarese e il polacco ) li estorcessero e maltrattassero . Ne ho conosciuti diversi di questi malcapitati che mi avevano preceduto. Uno di loro, un anziano professore di Udine, piuttosto che stare lì,  ha preferito andare nella sezione dei detenuti pakistani  e africani , denominata  dai detenuti italiani La Giungla, per il livello di degrado che la connotava.  Perché le guardie si comportavano così, quasi ad offrire un sacrificio umano a due Minotauri ? Qualcuno sottovoce suggeriva che era per compensare i due , che erano  in odor  di infamità e quindi periodicamente  gli offrivano a ringraziamento dei   loro servigi vittime da estorcere e derubare, scelte fra i detenuti che " gli stavano sui coglioni" . E i criminali sarebbero quelli dietro le sbarre ! 

7)      A volte ai malcapitati succedeva anche peggio ( in cella col polacco uno ha rischiato di essere  ammazzato ), cosa che non è successa a me solo  grazie alla totale solidarietà degli altri detenuti che hanno impedito altri maltrattamenti e mi hanno dato la possibilità di un rapido cambio di cella, nella indifferenza delle guardie . I detenuti della Terza Sezione   hanno dimostrato con me  un senso di civiltà maggiore di chi in quella cella mi aveva gettato.

8)      Nel frattempo ero andato dimagrendo  perdendo fra luglio e agosto 2022 circa 20 Kg di peso.

9)

10)  Tralascio  altri punti sgradevoli della detenzione in Udine  , ricordando che nel novembre 2022 venni trasferito per motivi di sicurezza ( Il pericolo sarei stato io !) presso la casa di reclusione Due Palazzi di Padova, carcere di massima sicurezza .

11)  Lì si ripetè quando era successo a Udine nella cella con i due energumeni. Le guardie carcerarie mi assegnarono una cella con un corpulento zingaro, il quale prese nei miei riguardi lo stesso comportamento dei suoi compari in Udine e per le stesse ragioni estorsive. Non arrivai a subire maltrattamenti fisici, ma solo psicologici , fra cui ricordo il divieto di leggere e scrivere in cella ( era la mia valvola di salvezza il leggere e lo scrivere) perché ciò lo disturbava dal momento che era assolutamente ed orgogliosamente analfabeta e il dover tenere aperta la finestra della cella posta sopra il mio letto, di notte, perché diceva che con la finestra chiusa non respirava. Era inverno ed io gelavo . Inutili le mie proteste. Ogni giorno trovava una scusa per vessarmi psicologicamente. Non ho mai amato tanto Hitler e la sua soluzione finale della questione zingari come in quei giorni. L’ energumeno, di oltre 140 kg di peso per due metri di altezza , era pure psicopatico , ma alla sera non assumeva gli psicofarmaci che gli portava l’ infermeria e aveva spesso accessi di ira nei quali mi minacciava di frantumarmi la testa nel water del bagno ( bagno  e cucina incorporati nel medesimo locale, aperto anche verso la stanza con i letti della cella e con metratura inferiore a quella imposta dalla Unione Europea, ma ritenuta adeguata dalla magistratura locale attraverso conteggi mediante matematica non convenzionale, dove 1+1+1 non dà tre, ma  5 …) se non gli avessi comperato più cibo e più tabacchi  : la situazione non precipitò solo perché intervennero gli altri detenuti che mi aiutarono a cambiare di cella. La psicologa del carcere di Padova , nel colloquio di accesso in carcere, sbiancò e  manifestò visibile preoccupazione quando apprese che ero stato messo in cella con questo soggetto.

12)  Venni scarcerato il giorno 1  marzo 2023 dopo 8 mesi di detenzione  a seguito di mia istanza di concessione di affidamento in prova. Nel frattempo, la mia vista aveva avuto un progressivo peggioramento. Il mio  compagno di cella,  mio coetaneo ed ex sottufficiale dell ' esercito, poche  settimane dopo ha perso un occhio. Attendeva vanamente di essere visitato da un oculista per i suoi problemi cronici di diabete. 

13)  Ho trovato più umanità e sensibilità  verso un anziano avvocato di 66 anni finito in carcere a causa della malagiustizia italiana nei detenuti reclusi, che mi hanno pure aiutato ad evitare maltrattamenti fisici e psicologici in cella , che non da parte di tutte le persone perbene delle strutture penitenziarie e giudiziarie alla cui mercè ero stato posto. Giova ricordare che i detenuti che mi hanno maltrattato erano noti per questo comportamento reiterato che ponevano in essere con tutti i compagni di detenzione anziani e fragili che venivano loro assegnati in cella dalla polizia penitenziaria , sia a Udine che a Padova, e la polizia penitenziaria lo sapeva e , pertanto, mi ci ha ficcato in mezzo dolosamente e scientemente, proprio perché subissi quel calvario. Grazie, Stato italiano.

14)   La magistratura di Padova mi conferì il diritto a svolgere il mio lavoro e ripresi subito la mia professione che non avevo abbandonato neanche in carcere. La mia famiglia aveva bisogno del mio lavoro.

15)  Purtroppo, nel marzo scorso è accaduto un fatto che sta rendendo molto incerto, cupo e gravoso il futuro della mia famiglia. Ho perso il lavoro essendo stato cancellato amministrativamente dall’ albo degli avvocati a causa della mia detenzione. Ci tengo a sottolineare che un tanto non è una misura di tipo disciplinare ( non avevo conti in sospeso con l’ autorità disciplinare forense ) , ma una misura amministrativa in quanto la legge stabilisce che l’ avvocato, durante il periodo di una detenzione, non possa rimanere iscritto all’ albo in quanto la limitazione alla libertà personale è ostativa all’ esercizio della professione. Come sia stato possibile che io venissi cancellato nel marzo 2024 quando ero già uscito dal carcere nel marzo dell’ anno prima, resta per me un mistero che di giuridico ha poco. Sottolineo come la legge , ribadita dal Consiglio nazionale forense, considera ostativa alla professione forense la detenzione, non le misure alternative al carcere ( alternative, appunto ) quali l’ affidamento in prova.

16)  Comunque sia, dal marzo scorso io non posso svolgere la professione che ho svolto per 41 anni e non sono in grado di mantenere né me, né la mia famiglia. A 66 anni, con una dura e avvilente esperienza carceraria ( peraltro ingiusta, debbo dirlo) appena lasciata alla spalle e con un fine pena che verrà a  scadere fra circa due anni da questo momento in cui vergo questo memoriale , la situazione è molto pesante. E , diciamolo pure, anche francamente molto, molto ingiusta.

17)  Io ho sempre lavorato e non conosco altro modo di guadagnarsi da vivere se non il lavoro, punto ribadito anche dalla nostra Costituzione nel suo primo articolo e avendo due figlie in età scolare, la circostanza è molto pesante.

18)  Né la ipotetica pensione che la cassa forense ( l’ organismo previdenziale degli avvocati ) potrebbe erogarmi ,  mi permette di mantenere la famiglia e neanche di mantenere me stesso, poiché si aggira sui 650 euro mensili. Da fame.

19)  Necessito pertanto di poter riprendere il lavoro quanto prima, ma questa possibilità, già remota alla mia età , è resa molto difficile dalle limitazioni logistiche e di movimento che mi impone la misura in atto che , sia pur concedendomi di vivere fuori dal carcere, mi limita nei miei spostamenti, necessari per potermi cercare un lavoro, peraltro compatibile con la mia età, le mie condizioni fisiche, i miei studi.

20)   In fondo , dei 4 anni ( e 16 giorni : io sono finito nel girone carcerario proprio per questi beffardi 16 giorni elargitimi scientemente  in sovrappiù ..) , ne ho già scontati oltre 2 e finora ho fruito solo di 2 giorni di sconto di pena, essendo  mancata fino ad oggi ogni  valutazione giudiziaria della mia buona condotta e -  non avendo   potuto documentare finora in alcun modo all’ ordine forense un  andamento penale di buona condotta con riduzione progressiva del fine pena – sono finito  così agevolmente cancellato dal mio lavoro dopo 41 anni di iscrizione.

21)  Ho più e più volte richiesto alla magistratura del FVG le dovute dichiarazioni di buona condotta con relativi sconti di pena, perché sarebbero state una utile moneta da spendere per rimanere iscritto all’ albo degli avvocati, ho spiegato queste serie motivazioni,  ma ogni mia istanza finora  è stata vana : mai presa in considerazione con la dichiarazione “ decideremo più avanti”…In pratica  un bel :  “ oggi non si fa credito domani sì…” Voi ci credereste ? In ogni caso il danno è fatto , perché io ora sono cancellato. Io ritengo francamente che vi sia stata una unione di intenti fra cricca forense noncellese e magistratura del FVG : una tattica sinergica per togliere di mezzo un professionista scomodo al potere giudiziario. Nessuna comprensione , nessuna indulgenza per l' avvocato dei ribelli nella italica " democrazia" giudiziaria. Come scriveva il grande Poeta Brasillach, fucilato nel 1945 dai vincitori " democratici",  " Il mio paese mi ha fatto del male". 

Pordenone , 1 ottobre, 2024.

Avvocato Edoardo Longo

Estratto di un prossimo testo dell’ avvocato Edoardo Longo. Ricordiamo che il professionista è disponibile a tenere incontri e conferenze per esporre la sua esperienza carceraria nell’ arcipelago Gulag italiano, di cui questo è solo un sunto estremamente contenuto. Le Edizioni della Lanterna hanno pubblicato numerosi testi sul problema carcerario in Italia. Di seguito il Link con l’ elenco dei testi che invitiamo a leggere e a diffondere :

https://lanterna88.blogspot.com/search/label/Arcipelago%20Gulag



[ Una delle " migliori " celle del carcere di Udine, chiamata " cellulare". 
Non dispone di finestre  ]