martedì 30 luglio 2024

E LE STELLE STANNO A GUARDARE

 


Non poca sorpresa ha creato fra i nostri Lettori il post dove si parlava della tecnica assolutamente illegale di non accogliere le istanze di tipo giudiziario quando non si vuole concedere un diritto pacifico a qualcuno , senza respingerle ( che sarebbe infondato), semplicemente lasciandole all’ infinito in un limbo di totale indecisione. Ecco il post :

https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/ladri-di-tempo-ladri-di-stato.html

Nel caso dell’ avvocato Longo ce ne è una altra di queste decisioni di non decidere particolarmente pesante. Anzi ! Una serie di decisioni di non decidere : Riguardano ben 3 istanze per sconti di pena pari a circa sei mesi di sconto per oltre un anno e mezzo di pena eseguita in forma alternativa al carcere. Su queste tre istanze la magistratura del FVG ha deciso di non decidere ( come si vede, la cricca forense del Noncello ha degli autorevoli esempi) a tempo indeterminato. L’ avvocato Longo ha impugnato cotanto fervore di attività avanti al tribunale di Sorveglianza di Trieste. Risultato ? Pare – il condizionale è d’ obbligo, perché tutto avviene sotto traccia , in un clima generalizzato di letargia giudiziaria , manco la mosca TzèTzè avesse fatto strage in quegli angiporti – che, non potendo non decidere all’ infinito e non potendo praticare il vecchio trucchetto di fissare alle calende greche udienza ( magari fra due anni, come usano fare questi galantuomini ) , compreso che udienza debbono fare ( per non finire in “ osservazione internazionale” ), abbiano deciso di fissare udienza alla chetichella, nel cuore di Agosto quando tutti sonnecchiano – clima adatto a cotante laboriose decisioni – ma in modo del tutto anomalo : senza notificare alcunchè ad avvocati difensori  e senza le parti processuali , senza notificare alcun decreto di citazione a nessuno – … ovviamente si preparano a respingere l’ impugnazione perché si può impugnare un diniego, ma non un silenzio…capito  la pensata ? “Se non ti dico di no, non hai in mano un  diniego da impugnare , così io non ti rispondo proprio e tu non puoi impugnare proprio niente. Tanto la vita è la tua e del tempo e della salute che ti rubo non me ne frega proprio niente. Mica devo far fatica io, scherziamo ?  ”. 

Vi sembra legale ed onesto tutto questo ? Come dite, esiste il reato di omissione di atti d’ ufficio ? Ma voi pensate seriamente che altro magistrato indaghi sul non agire di un suo collega ? L’ unica soluzione in questi casi è passare alla osservazione internazionale del caso e redigere un bel dossier. Prima o poi tutti i nodi verranno al pettine.

In circa due anni di esecuzione penale, in/decisione su in/decisione , invece dei circa sei mesi di sconti di pena maturati, quanto è stato “ concesso” all’ avvocato Longo ? Volete saperlo ? DUE GIORNI , quale generoso risarcimento concessogli per gli oltre tre mesi di carcerazione da terzo mondo, in mezzo alle blatte e agli scarafaggi del carcere-fogna di Udine e in seguito alla istanza di cui si parla qui :  https://lanterna88.blogspot.com/2022/12/guantanamo-udine-italia.html

 Scandaloso.

Un piccolo particolare appreso leggendo il libro di cui riproduciamo la copertina e di cui caldeggiamo vivamente la lettura perchè terribilmente attuale anche oggi, nonchè per dare anche un sostegno alle Edizioni della Lanterna che lodevolmente lo hanno pubblicato ( link per l’ acquisto : https://www.lulu.com/it/shop/amerigo-dumini/galera-sos/paperback/product-2m5vnp8.html?page=1&pageSize=4   ) .

Ecco :  fin da 1953 , il problema delle blatte e degli scarafaggi nelle celle dei carceri era stato risolto attraverso il passaggio di agenti disinfettanti con il DDT nelle celle a richiesta. Questo nel 1953. Oggi, anno 2024, questo servizio non esiste più , non si sa neanche da quanti anni . E le stelle stanno a guardare, questo meraviglioso cielo italiano….

Delenda Carthago ac Italia.

Il Monitore

alfatrac88@proton.me

 

ANCORA RISCHIO CARCERE PER L' AVVOCATO EDOARDO LONGO ?

 


Di nuovo rischio carcere per l’ avvocato Longo ?

La domanda è molto seria ed è questa la conseguenza – dopo la perdita del lavoro esercitato ininterrottamente per 40 anni – cui lo espone la cocciutaggine illegale della cricca forense accampata sul fiume Noncello. Poiché, alla fin fine, si tratta di avvocati ( benchè ne usurpino il nome, essendo di fatto solo dei burocrati al servizio dell’ autorità giudiziaria ) non possono non saperlo, ma continuano a  negare il diritto alla reiscrizione all’ albo dopo oltre 18 mesi che l’ avvocato Longo è stato rimesso in libertà. Forse questo è il loro obiettivo occulto, non avendo mai digerito che l' avvocato Longo sia ritornato libero e con l' autorizzazione della magistratura veneta a svolgere la sua professione di avvocato penalista .

 Spieghiamo in parole chiare e concise il problema ai numerosi Lettori di questo blog.

Per legge e per decreto del dicembre 2022 ( !!) l’ avvocato Longo ha il diritto di riprendere la sua attività professionale di avvocato ( cfr https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/la-legge-e-uguale-per-tutti.html   ) . Ecco il decreto incontestabile e già esecutivo dal 21 marzo 2024 :

 


Il 1 marzo 2023, l’ avvocato Longo è stato rimesso in libertà dall’ autorità giudiziaria di Padova ( fosse stato per quella friulana, marcirebbe ancora in galera e avrebbero buttato via la chiave :  https://lanterna88.blogspot.com/2022/08/conferenza-stampa-al-carcere-di-udine.html  ). Ciò è stato possibile perché la legge autorizza la liberazione dei detenuti incensurati e di buona condotta che dispongano di un lavoro. L’ avvocato Longo era all’ epoca iscritto all’ albo degli avvocati e quindi è uscito dal carcere e ha ripreso la professione forense. Nel frattempo, è cambiato il presidente dell’ ordine degli avvocati del Noncello ed è stato intronato un certo Visentin Igor della campagna  veneta, che si è opposto con la bava alla bocca alla permanenza professionale dell’ avvocato Longo, tanto che è riuscito a cancellarlo, rifiutandosi di reiscriverlo, come obbligato invece  a fare. La pratica per la automatica reiscrizione giace ferma dolosamente dal 27 marzo 2024.

Ritorniamo alla legge. Essa dice che si esce dal carcere se si ha un lavoro, ma se lo si perde, in carcere si ritorna. L’ avvocato Longo a 66 anni si trova da oltre 5 mesi senza lavoro perché gli viene impedito illegalmente di riprenderlo a causa dell’ ordine forense accampato sulle rive del Noncello. Il rischio di essere risbattuto in carcere per altri  DUE ANNI è praticamente reale. E può avverarsi da un giorno all’ altro, a causa della dolosa lungaggine voluta e perseguita con diabolica tenacia dal Visentin. Bei Colleghi… dopo 40 anni di professione , ti risbattono in galera per compiacere qualche magistrato che si sente ancora oggi offeso nell’ onore dalla lesa maestà giudiziaria per la quale è stato ferocemente condannato per 4 anni e 19  giorni ( i 19 giorni erano necessari per poterlo mandare in carcere e “ liberarsi di lui”, come dicono spudoratamente e apertamente  al tribunale di Pordenone : infatti, con condanne fino a 4 anni non si va in carcere , ma si esplica volontariato sociale sostitutivo  . Cfr  https://lanterna88.blogspot.com/2022/10/una-losca-operazione-regia.html  ) .

Può evitare questa conseguenza l’ avvocato Longo ?

Assolutamente no, se non viene reiscritto immediatamente. Sono passati già 5 mesi e ogni giorno potrebbero venire a casa dell’ avvocato Longo i carabinieri a notificargli un ordine di carcerazione, per revoca della misura premiale a causa della perdita del lavoro.

E’ possibile rallentare questo esito tragico e ingiusto in qualche modo, in attesa che venga reiscritto  ?

E’ possibile , attraverso un sostegno all’ attività culturale dell’ avvocato Longo  e precisamente invitandolo a presentare libri o a esporre conferenze in tema di carcerazione o sulla sua tragica esperienza detentiva, essendo questa una attività per la quale la magistratura veneta lo ha autorizzato. Questa attività culturale non risolve il problema , ma lo rallenta un pochino, in attesa che le toghe del Noncello abbiano un risveglio della  coscienza o, più verosimilmente, siano indotte a rispettare la legge e il diritto dell’ avvocato Longo attraverso qualche grana legale nei loro confronti…

Gruppi o realtà che volessero invitare l’ avvocato Longo a tenere qualche conferenza culturale o in materia di giustizia , possono contattare questo blog scrivendo a : alfatrac88@proton.me

Delenda Carthago ac Italia.

Il Monitore




 

domenica 28 luglio 2024

UNA DOPPIA " G" E LE TRE FACCE DELLO STATO AGGRESSORE

 


Caro Avvocato,

chi Le scrive da Roma con il solito pseudonimo è quel Suo lettore che la segue fin dai tempi del blog “ antizog” del 2006, ricorda ? Io le inviai i primi file pdf dei libri del cattolicesimo anti-giudaico dell' ' 800  che Lei prima pubblicò sul blog e poi utilizzò per inaugurare la Sua splendida e coraggiosa attività editoriale. Dei tempi di “ antizog”, però, mi mancano i suoi sulfurei scritti contro quella che io chiamo la lobby della doppia G : La lobby dei Giudici  & dei Giudei… Sono legate assieme, perché dove ci sono soldi sporchi da spartire si gettano a pesce, come tacchini sul granoturco…. Le scrivo per manifestarle la mia solidarietà e per dirLe che la seguo da quei tempi lontani e temevo che prima o poi Le succedesse quello che Le è successo… carcere compreso. Le voglio esporre anche quanto io altri camerati romani pensiamo circa la manina che la ha messa KO, almeno per il momento, perché lei non è tipo da arrendersi.

Nel mondo giudiziario si annidano tre poteri. E’ un nodo centrale, la giustizia : se perde potere  e legittimità casca tutto il baraccone. Ovvio che le pantegane – come dite in Veneto -  del sistema  si trovino annidate lì tutte. Prima di tutti c’è il potere delle toghe. I magistrati sono un potere eversivo dello stato  e sono protetti nei loro crimini dall’ impunità assoluta, che trae origine addirittura dalla legge sulle guarEntigie che risale ancora ai tempi dei Savoia, prima del  Fascismo.

Poi c’è il potere delle massonerie. Uso il plurale, perché ce ne è più d’ una e non sempre vanno d’ amore e d’ accordo, avendo a volte interessi particolari contrastanti. E’ un potere annidato soprattutto negli ordini forensi e ha il compito di spartirsi denaro, influenze, potere ,  clientele intrecciando proficue amicizie giudiziarie al costo di qualche diploma massonico. E' un potere legatissimo ai partiti politici. Gli  ordini forensi  furono istituiti dal Fascismo con la funzione di controllare l’ avvocatura e garantire che fosse allineata con il nuovo regime e non con le massonerie che Mussolini aveva abolito e che infarcivano il mondo  puteolento degli avvocati . Ironia della sorte, benchè corporativi e anticostituzionali, gli ordini forensi sono ancora lì , mica aboliti dalla Repubblica democratica, e assolvono ancora il loro compito e servono zelanti anche  il nuovo regime, affinchè nessun  avvocato sgarri. Se lo fa, lo fanno fuori. Lei ne sa qualcosa. Ovviamente, abolito il Fascismo e ripristinate le massonerie, gli ordini forensi  sono tornati agli antichi amori e  ad essere emanazione delle logge . Ogni ordine segue la propria obbedienza d’ origine e le direttive ( balaustre, nel loro gergo autocelebrativo  ) che gli detta . Come nelle logge :  e infatti sono strutturati allo stesso modo.




 Terzo Potere : lo Stato, attraverso i vari gangli dei servizi del ministero degli Interni , che fa sì che vengano condannati gli imputati politici che interessa allo Stato distruggere e opera affinchè  vengano aperti processi allo stesso fine. Lo Stato manovra nell’ ombra e fa sì che in ogni ufficio di procura ci sia un pubblico ministero al loro servizio e che esegua gli ordini, aprendo processi, chiedendo e ottenendo condanne e assolvendo gli “ amici”, per esempio di sinistra o adepti delle loro  logge. Io penso che Lei li abbia individuati, questi magistrati al servizio di loschi interessi di Stato. Non Le dico niente di nuovo, probabilmente.

Nel suo caso, lei è entrato nel mirino di tutti  questi tre poteri sinergici. Un allineamento malefico micidiale. E’ inviso allo Stato perché tutela energicamente imputati politici antisistema, è inviso ai magistrati al servizio di logge e servizi di Stato per le istanze che svolge nei processi ed è inviso alle massonerie che sono in simbiosi con questi altri due poteri e di cui non accetta il modo losco di gestire la professione forense.  Non era per caso un massone quel caporione forense di cui ho letto in “ Quando ruggirà il leone” e che sotto traccia si è lavorato i giudici di Bologna e di Pordenone perché la condannassero  ? Ha fatto anche caso che il giudice che la ha denunciata era amicone   conclamato dei capibastone dell’ ordine forense di Pordenone ai quali non lesinava   successi a pioggia nelle aule dove giudice era lui ? Adesso è andato in pensione e starà contando i tanti trenta denari che ha accumulato in una laboriosa esistenza . E’ un lavoro faticoso anche quello, sa ? E poi Lei non sa, probabilmente, di dove pare fosse  originaria  la bisnonna di questo bel soggetto : ma così, facendo, dovremmo aprire un capitolo sulla seconda G…..Sarà per un ‘ altra volta…ma Io credo che le massonerie la avversino da molto tempo prima… A mio avviso, sono loro che hanno attivato da tanti anni i magistrati sul loro libro paga per distruggerla. Poi il resto è venuto da sé. E’ la prima pietra di una valanga quella difficile da far cadere giù : le altre vengono trascinate per forza di gravità ( e di mazzette) . E nessuno si tira indietro, di lor Signori, nel tirare la propria pietra, proprio come scrive il Vangelo a proposito  dei giudei moralisti che volevano lapidare la vittima di turno. Forse sbaglierò, ma non credo di tanto. Ne ho viste parecchie di orrende situazioni.

Tenga duro e non si arrenda. Vorrei incoraggiarLa ricordandoLe  If” di Kipling, ma credo Lei lo conosca già. Qui a Roma, i vecchi camerati che conoscono la sua situazione sono tutti  con Lei.

Un amico di Roma

SOLIDARIETA' DAL MAGGIOR CONSIGLIO DELLA REPUBBLICA VENETA

 



Caro e stimato Avv. Longo,

E’ con voce unanime che il Maggior Consiglio della Repubblica Veneta esprime la massima solidarietà nei confronti della tua persona, che in questo momento subisce un trattamento vergognoso da parte delle istituzioni italiane e dall’ordine degli avvocati che mettono in atto un comportamento che viola qualsiasi diritto alla persona  impedendogli di fatto di fare il proprio lavoro.

Questo trattamento lo subisci a causa della tua propensione alla verità e alla giustizia, quella giustizia e ormai perduta e non più sentita come giustizia imparziale e giusta ma una giustizia esercitata a seconda di interessi personali.

Per tutti noi sei esempio di combattività, e con il tuo comportamento ci infondi coraggio per lottare affinché si possa porre termine a queste azioni vergognose, che nulla hanno a che fare con quella giustizia che fu esercitata nella Repubblica Veneta che noi Veneti vogliamo libera e indipendente da questa Italia colonialista. Siamo tutti consci che tu stai subendo le angherie messe in atto nei tuoi confronti, anche perché difendi il diritto dei Patrioti veneti all’autodeterminazione del Popolo Veneto.

Questo ti rende maggiormente esposto alle ingiustizie e ritorsioni ma fa anche aumentare la nostra ammirazione per quanto stai facendo perché emerga tutto il marcio e si possa tornare a una giustizia giusta che non teme nessuna verità.

Un cordiale saluto dal Maggior Consiglio


Il Cancelliere

                                                                                                                                                          Silvano Viero

Il Camerlengo

Carlo Dotto

mercoledì 24 luglio 2024

LADRI DI TEMPO, ASSASSINI DI STATO

 


[ Negare giustizia equivale a rubare il tempo  della vita ] 

La lettura delle numerose lettere di solidarietà all’ avvocato Longo, ha un pregio particolare, oltre a  quello di testimoniare stima, amicizia, vicinanza e sensibilità per le vittime degli orrori giudiziari del sistema- Italia : leggendoli, ci si accorge di dettagli della vicenda che a volte paiono sfuggiti, ma – messi assieme – rilevano inquietanti interrogativi. Penso, in questo momento, alla lettera di Vito Potenza, pervenuta dal Territorio Libero di Trieste. Essa ci ricorda un processo politico molto importante, quello di “ Portovecchio”. Ricordate come è andata finire ? (  https://lanterna88.blogspot.com/2023/07/la-parola-fine-al-processo-di.html   ). La sentenza di appello è stata tenuta bloccata per oltre un anno e – per un caso fortuito (?)  – venne pubblicata, guarda un po’, proprio quando il difensore era in carcere e – fra cancellazioni forensi e sbarre delle celle d’ isolamento, nessuno mai avrebbe pensato sarebbe stata impugnata. A parte il fatto che né cancellazioni, né sbarre , hanno impedito all’ avv. Longo di impugnare, avete fatto caso ad un’ altra cosa ? Ora all’ avvocato Longo la domanda di reiscrizione all’ albo – cui ha diritto certificato dal lontano dicembre 2022 – viene tenuta ferma da mesi e mesi ( 5 oramai, e 18 dal ritorno in libertà ) , senza alcuna pronuncia. Stessa metodologia, per tenere bloccate decisioni e future impugnazioni il cui esito sgradito  è fuori controllo e potrebbe essere a favore del malcapitato osteggiato fino alla morte..


[ Una losca strategia ordita da servizi di stato ]

Un caso ? Neanche per idea . E’ la tecnica moderna dell’ impedire le impugnazioni dove non si vuole che l’ imputato vinca. E’ un metodo cui certi servizi dello Stato ricorrono molto volentieri.  E’ un orrore che la dottrina qualifica come diniego di giustizia , molto praticato ai tempi del medioevo quando despoti e re concedevano giustizia solo ai loro leccapiattini . Per i reprobi e i non servili si rifiutavano di decidere, per non dar loro ragione. Da almeno un paio di secoli si insegna che questo comportamento è un crimine grandissimo, incompatibile con uno stato moderno. Nel Codice Napoleone, un giudice o una autorità similare che si comportasse così, finiva diritto in un bagno penale. All' Università gli insegnanti di diritto penale ne parlavano con raccapriccio, spiegavano che da sola giustificava l' uso delle ghigliottine e che neanche il fascismo aveva mai osato riprendere questa insana prassi autocratica. " Per fortuna oggi viviamo in democrazia e questo orrore non si ripete più ", concludevano gli insegnanti fiduciosi. Fine del crimine di denegatio justiciae ?  

Ma scherziamo ?  Oggi  in Italia questo avviene sistematicamente, alla luce del sole , con fare da impuniti  ! 

Anni fa  , era necessario almeno che qualcuno, una misteriosa manina con qualche banconota fra le dita,  corrompesse un miserabile  ufficiale giudiziario per fargli dichiarare di aver effettuato una notifica di sentenza – notifica mai fatta – in modo che il malcapitato non fosse messo in condizione di appellare e kaputt.  Oggi non sono necessari tanti magheggi, un po’ rischiosi e sempre a rischio di essere scoperti. Oggi basta non pronunciare sentenza. Già… certe volte  è sgradevole per la propria reputazione di giudice o di capobanda forense scrivere una sentenza aberrante : magari qualcuno potrebbe prenderti per idiota. Sentenza delirante  che poi viene impugnata e viene annullata, senza vanificare  la figura di cacca  di averla scritta. Molto meglio  tener ferma all’ infinito la decisione che non si vuol prendere, come facevano i signorotti del Medioevo. Bei tempi, quelli !  Molto meglio rubare il tempo e la vita dei malcapitati che si vuole distruggere. …Tanto, non si paga dazio, perché ad ogni crocevia giudiziario c’è un compagno di merende che compiacentemente ti terrà lontano da ogni problema. Ed in ogni caso, questa prassi, non frequente, non avviene se non richiesta da apparati dello Stato che danno la adeguate garanzie di non pagar dazio. E, ovviamente  , le adeguate ricompense per aver negato giustizia a chi lo Stato “ democratico” ha deciso di seppellire vivo. Che il rifiuto di pronunciare sentenza nel caso di Portovecchio e di tirare in lungo all’ infinito una pratica di reiscrizione (  https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/tattiche-istituzionali.html ) che richiede 10 giorni per essere evasa sia un caso ? Sì, se voi credete alla favole e agli asini che volano.  No, se conoscete il modo schifoso di amministrare da parte di questa repubblica, da quasi settant’ anni….Un caso che in entrambe le circostanze riguardino, in un modo o nell’ altro,  l’ avvocato Longo?

 Sì, certo, proprio un caso … e avete notizie dell’ autorizzazione per recarsi a Venezia che pende ormai  da 40 giorni ? ( https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/riflessioni-di-mezz-estate.html  ).

 ... E non sarebbe finita la lista di queste coincidenze…. Diceva ancora Dante Alighieri : “ Ahi, serva Italia ! Non dòmina di province, ma bordello !”

Direi che mille anni dopo il  bordello - Italia  fa proprio schifo….incorreggibile... È ora di disinfettarlo col fuoco, come le famose stalle di Augia….

Il Monitore

alfatrac88@proton.me

SOLIDARIETA' DAL CANTON DOLOMITICO

 


Buon Giorno, Edoardo , con questa lettera il nostro gruppo vuole esserti vicino in questo difficile momento ed eventualmente esserti vicino per darti un sostegno morale in ragione delle angherie che hai dovuto subire da una dittatura di Stato e da una magistratura indifferente ai problemi che essi hanno causato.

Sappiamo quanto ti costano le imposizioni che il blocco della tua importantissima attività e che in questo particolare momento hanno determinato il fermo della tua professione di Avvocato, creando, purtroppo non solo alla tua persona , ma anche alle persone che si sono affidate a te per essere difesi dalle ingiustizie dello stato occupante.

Ci auguriamo che presto la giustizia possa prevalere e che tu possa ritornare nelle aule dei tribunali onde poter dare dimostrazione del tuo valore di uomo di legge e di valido difensore del diritto.

Franco Pistoia

Canton Dolomitico

sabato 20 luglio 2024

SOLIDARIETA' ALL' AVVOCATO LONGO

 


Caro Edoardo,

Siamo qui a scriverti la nostra solidarietà, la nostra stima come uomo, avvocato, persona di sani principi e dal cuore saldo e coraggioso come un leone che non si fa sopraffare dalla falsità e dalla menzogna di una categoria che dovrebbe invece essere un rifugio di conforto ed affidabilità per tutti coloro che ne necessitano. Tu per noi sei un esempio di integrità e correttezza e ti sosteniamo in questa ulteriore battaglia che stai combattendo per ciò che è giusto, per ciò che ti spetta di diritto!!

Sempre al tuo fianco come tu sei sempre al nostro ..

Grazie.

Paolo Pin

Stefania Citron

Michele Maier

Ingrid Romano

Elia Romano

Stefania Nespolo

 

RIFLESSIONI DI MEZZ' ESTATE

 


Ringrazio gli amici che gestiscono il Monitore e li ringrazio per il sostegno che mi danno. Una chicca che potrebbe interessare i Lettori : ormai un mese fa ho svolto richiesta al Giudice di Sorveglianza di Udine per essere autorizzato a recarmi alla Biblioteca Marciana in Venezia per le mie ricerche sulla storia della Serenissima. Sono sempre stato autorizzato in tal senso, ma questa volta è passato un mese e l’ autorizzazione ancora non si vede. Strano : che c'entri qualcosa il mio contrasto insanabile con le illegalità della Banda Bassotti in toga noncellese e il sostegno massiccio che ricevo dai Veneti Autodeterminati ? Forse perchè Venezia è la Capitale e  c’è il timore che lì  possa incontrare i vertici delle  organizzazioni indipendentiste  lì stabilite, quali l’ Ufficio Dogale o  i membri del Maggior Consiglio Repubblicano ? Forse la mia è solo malignità, ma – come diceva Andreotti - a pensar male si fa peccato ma si indovina sempre…..D’ altro canto, durante la mia deportazione nelle galere di  Udine e di Padova,  ci furono loschi contatti tra ambienti giudiziari, e ordine forense,  soprattutto dopo la intronazione dell’ attuale presidente forense noncellese. Il precedente presidente era una persona degna e ha sempre respinto le losche richieste giudiziarie in mio danno, in primis quella di impedirmi di svolgere la mia professione di Avvocato . Cosa che si sta adesso esattamente realizzando.  Ma di questo si occuperà la Corte di Giustizia Veneta in autunno…

Con l’ occasione ricordo i libri da me editi in tema di Storia della Repubblica Serenissima e Indipendenza Veneta. Sono previste imminenti novità. Sostenete questo progetto editoriale :

https://lanterna88.blogspot.com/search/label/Identit%C3%A0%20Veneta 

 

Grazie del sostegno e della ospitalità. Buona giornata a tutti !

Avv. Edoardo Longo

longolegal@libero.it 


venerdì 19 luglio 2024

RICORDANDO LA DEPORTAZIONE DELL' AVVOCATO DEI RIBELLI

 


Caro Edoardo, per la stima e l’ammirazione che ho sempre avuto di te, sia in ambito professionale che personale, non posso sottrarmi al dovere di sostenerti moralmente in questo travagliato periodo della tua vita.

Ed eccomi, quindi, con questa mia a rinnovare, anzi, direi a imprimere a imperitura memoria, soprattutto in questi afosi giorni di metà luglio che inevitabilmente mi rievocano i tragici momenti dell’illegittima e illegale deportazione in carcere che subisti due anni or sono per il normale fatto di perseguire Verità e Giustizia, la mia più profonda stima e ammirazione nei tuoi riguardi, nei riguardi dell’avvocato dei ribelli.

Riese Pio X (Tv), lì 19.07.2024

Isacco Favaro

 

LA VICENDA DELLA DEPORTAZIONE ILLEGALE :

https://lanterna88.blogspot.com/search/label/Diario%20di%20bordo

 

mercoledì 17 luglio 2024

SOLIDARIETA' ALL' AVVOCATO EDOARDO LONGO DAL COMITATO LIBERAZIONE NAZIONALE VENETO - CLNV

 


Caro Avvocato Longo,

Spero che questa mia lettera La trovi bene.

A nome mio personale d di tutto il Comitato Liberazione Nazionale Veneto – C.L.N.V. desideriamo esprimere la nostra più profonda solidarietà ed il nostro totale sostegno per gli avvenimenti recenti, che la vedono vittima di ingiustizia e discriminazione da parte dell’ ordinamento degli avvocati di Pordenone.

E’ inaccettabile che in una società che si proclama giusta ed equa possano ancora verificarsi episodi di discriminazione che colpiscono la dignità, la professionalità  ed il diritto al lavoro di persone come Lei, che hanno sempre dimostrato dedizione e competenza nella propria professione.

La ammiriamo per il coraggio e la determinazione che ha dimostrato nel difendere i propri diritti e la propria reputazione. Sappia che non è solo in questa battaglia : molte persone  autodeterminate del C.L.N.V. , me compreso, riconoscono l’ ingiustizia che sta subendo e sono pronte a sostenerLa in ogni modo possibile.

La invitiamo a non perdere la speranza e a continuare a lottare per la verità e la giustizia. La Sua forza e la Sua integrità sono un esempio per tutti noi, e siamo convinti che alla fine prevarrà la giustizia.

Se c’è qualcosa che  possiamo fare per aiutarLa, non esiti a farcelo sapere. Siamo una comunità , e in momenti come questi , dobbiamo restare uniti e supportarci a vicenda.

Con grande stima ed affetto,

IL PRESIDENTE DEL C.L.N.V.

Amedeo Casasola

martedì 16 luglio 2024

TATTICHE " ISTITUZIONALI"

 


Ancora una volta, l' ordine forense del Noncello

ha deciso di non decidere ..

Pressata  dalle diffide trasmesse a varie autorità giudiziarie, politiche, istituzionali e internazionali, la cricca forense ha dovuto prendere una decisione,  ricorrendo alla loro più  amata tattica istituzionale che è stata quella di questi 19 mesi  : cioè di decidere  di non decidere.  Per altri 30 giorni , prendendosi altri giorni di  riflessione , al di fuori di ogni regola che impone a tal fine un termine massimo  di giorni 30 : siamo già a QUATTRO mesi dalla domanda e a 19 mesi dalla liberazione del prigioniero politico   ! Altro che “ rapida reiscrizione”, come impone la legge forense ! Il tentativo è quello di autogiustificarsi dinanzi agli occhi delle autorità, ma ancora non si rassegnano a rispettare legge e decreti e a reiscrivere l’ avvocato Longo . Continuano nella tattica ostruzionistica di non decidere, per sabotare l’ impugnazione, posto che già da due anni hanno declamato in tutti i modi  che mai permetteranno all’ avvocato Longo di riprendere la professione . Hanno anche concesso all’ avvocato Longo di essere “ audito” , entro i prossimi 30 giorni , ma egli non presenzierà a questa farsa , poiché è evidente la volontà di costoro  di trascinare ad ogni costo  la procedura, pur di infliggere il maggior danno sia all’ avvocato Longo che alle associazioni indipendentiste sue assistite . Un ulteriore esempio nell' esempio ? Presto fatto. La decisione della pausa di riflessione di ulteriori 30 giorni è avvenuta con seduta plenaria il 2 luglio ( la segnalazione al Procuratore Capo li ha letteralmente fatti saltare sulla sedia..) , ma la notifica di tale grande pensata è  stata fatta solo il 15 luglio... Il più tardi possibile, guadagnando altri 13 giorni di strazio da infliggere  all' avvocato Longo,  perchè la legge sul punto stabilisce che dette notifiche non possano essere fatte oltre  15 giorni  : infatti, ben conosce il legislatore la propensione agli abusi di questo tipo effettuati da tali organismi e ha stabilito termini perentori. Ma quello dei trenta giorni massimi per decidere, proprio non riescono a rispettarlo... è più forte di loro, poverini... Per loro i trenta giorni non sono il totale massimo e stop come prevede la legge , ma vorrebbero fossero seriali : 30 + 30 + 30 + 30 + 30 + 30 , e così all' infinito, in un' orgia di illegalità infinita ....

Ma un fatto è compiuto : finiti sotto il mirino del procuratore della repubblica ( circostanza che li ha oltremodo urtati…), del Ministro della Giustizia, della Corte Europea dei diritti dell’ Uomo, dell’ organismo disciplinare di Trieste e del Consiglio Nazionale Forense, non potranno giustificare altre dilazioni oltre a questa… Le autorità informate intendono smarcarsi da questi imbarazzanti vicini e non hanno alcuna intenzione di far da sponda ad uno stato di illiceità così clamoroso, come quello instaurato dalla cricca forense del Noncello e dal suo attuale presidente. 

A settembre s’ apre la partita. Ma prima maturerà dell’ altro.

Il Monitore

alfatrac88@prton.me

 

SOLIDARIETA' DAL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE ALL' AVV. EDOARDO LONGO

 


Con grande rammarico e stupore, ci giunge notizia del mancato reintegro dell’Avvocato Edoardo Longo all’Ordine degli Avvocati di Pordenone.

Con quest’atto di sostegno, vogliamo evidenziare, con quanto coraggio si sia battuto nel foro del Territorio Libero di Trieste, in questo momento occupato dalla magistratura italiana, difendendo i diritti dei suoi cittadini.

In particolare nel processo che vedeva imputati, diciassette (17) attivisti dell’allora “Movimento Trieste Libera”, rei di aver difeso le attività economiche del Porto Libero ed internazionale1, contro l’aggressiva fase di speculazione edilizia, messa in atto successivamente dalla pseudo sdemanializzazione, proprio dalla parte politica, la quale chiedeva a gran voce di voler essere particolarmente interessata a vedere chi ne trarrà il beneficio.

Un pesante processo politico con il quale la magistratura triestina volle annichilire il Movimento indipendentista che stava dando serie preoccupazioni al sistema attraverso le sue azioni legalitarie e di Diritto.



Nei vari processi, l’avvocato Longo dichiarò la mancata giurisdizione dello stato italiano, nel nostro Territorio. Cosa che i suoi ”colleghi triestini“ si ben guardavano dal fare e a volte rifiutando la difesa a chi conduceva una battaglia di giustizia e legalità.

A nostro parere una lotta così intensa, inerente a temi molto “importanti”, hanno avuto un forte peso in questa vicenda.

Auspichiamo che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pordenone, reintegri quanto prima l’Avv. Edoardo Longo, consentendogli di ritornare al più presto a esercitare la sua professione in difesa di chi reclama il rispetto del diritto e della legge.

Territorio Libero di Trieste

Addì 12 luglio 2024

Vito Potenza

PER IL PROCESSO DI “ PORTOVECCHIO”, CONSULTARE :

1)      INTERVISTA ALL’ AVV. EDOARDO LONGO :

https://www.assemblyproject.org/luglio-2021-il-video-della-sentenza-parla-lavv-edoardo-longo/   

2)      COME SI E’ CONCLUSO IL PROCESSO DI “ PORTOVECCHIO” : 

https://lanterna88.blogspot.com/2023/07/la-parola-fine-al-processo-di.html  





COME GOCCE DEL MARE


 


Continuate a scrivere lettere e commenti di solidarietà. A settembre saranno raccolti, assieme ai post del Monitore, in un libretto intitolato " quando la canaglia impera " che rovinerà i sogni di carriera di qualcuno ...il vostro aiuto è essenziale. La forza del popolo è incontenibile : è come il mare ,  formato da tante gocce,  ma inesorabile quando  entra in tempesta. 

Il Monitore 

alfatrac88@proton.me

UN QUESITO INQUIETANTE

 


Dopo aver letto il post “ Onore contro avidità” (https://monitore1980.blogspot.com/2024/07/onore-contro-avidita.html ), medesimo sostegno abbiamo sentito il dovere morale e civico di dare al, giustamente, appellato SIGNOR Edoardo Longo, vittima della repressione ideologica e politica, non solo dello Stato, ma addirittura della associazione corporativa professionale, emanata dallo stesso, cui egli è obbligato appartenere per svolgere la professione forense, anziché difendere i diritti morali e civili del loro associato che dovrebbero valere per ogni essere vivente.

Se tale associazioni hanno questa etica e morale, ogni cittadino "pensante" dovrebbe chiedersi se tale categoria possa veramente perorare, patrocinare e assicurare una equa  difesa degli individui.

Lettore anonimo

 

venerdì 12 luglio 2024

TOGHE E FORCHETTE

 


La recensione ufficiale al volume “ Toghe e forchette” all’ epoca della sua prima edizione, nel’ anno 2000. Sempre attuale.

 

Una realtà misconosciuta, quella dei consigli dell’ordine (che pur essendo organi di diritto amministrativo svolgenti funzioni pubbliche e di pubblico interesse) sempre più frequentemente si esprimono come autentici Tribunali Speciali intesi a stampellare il potere giudiziario ed a colpire gli avvocati "politically incorrects": così scrive il prof. Paolo Signorelli sulla Rivista Giustizia Giusta nell’affrontare l’argomento di questo libro – tabù che ha trovato un editore coraggioso disposto a squarciare il velo omertoso che avviluppa le cupole mafiose dell’ordine forense.

Il libro affronta un argomento totalmente trascurato dagli osservatori del pianeta –Giustizia, il pianeta impazzito con cui tutti, volenti o nolenti, siamo costretti a convivere: quello del carattere di Tribunale speciale dei consigli degli ordini forensi. Nessuno ha mai scritto un volume sull’argomento, sfidando gli strali di una delle più potenti consorterie mafiose del sistema, veri cani da guardia ringhiosi al servizio del potere mondialista. Un libro coraggioso, dunque.

Un libro che in larga misura ripercorre le tappe di quel vero e proprio linciaggio tribale "democratico" subito dall’avv. Edoardo Longo, aggredito alle spalle dai suoi "colleghi" dell’ordine forense con micidiali sanzioni disciplinari.

Colpe? Nessuna, solo quella di… pensare e scrivere su periodici non allineati al potere internazionale di usurai senza volto né anima. Un linciaggio (oltre settecento fra intimazioni, convocazioni "disciplinari", atti connessi. Trenta procedimenti disciplinari in un pugno di anni all’inizio della professione) che per dirla col prof. Signorelli, è una vicenda di "ordinaria repressione democratica" e che, pertanto, di "ordinario" non ha nulla. La democrazia è un regime di criminalità e di follia e la "democrazia forense" ne è una delle sue metastasi più ripugnanti. Siamo nel tempo in cui Giuda si congiunge con Caino, e questo libro testimonia quali trame repressive si celano dietro gli opulenti orpelli dei consigli forensi.

Tribunali speciali con licenza di uccidere. Il volume documenta con stile chiaro ed efficace il disgustoso mondo della "giustizia forense": mondo di abusi, di prevaricazioni, di trame indecenti, di corruzione, di repressione del dissenso non omologato.

Nel leggerlo, a chiunque, nel ripercorrere la vita dell’avv. Longo, prenderà il disgusto verso le istituzioni democratiche del mondo forense: vere e proprie "Stalle di Augia", puteolente di guano e di arrogante prevaricazione antifascista, che attendono ancora un Ercole che le disinfesti radicalmente. Tutto quanto descritto avviene nei Palazzi di Giustizia. Meditate: quando sentite pronunciare una sentenza in nome del popolo italiano", pensate che, a pochi metri dal seggio giudiziario di quel giudice, si annidano i consigli degli ordini forensi, fucine di illegalità impunite e mandanti di ributtanti repressioni in nome della democrazia. Finché la giustizia non sarà in gradi di eliminare tali cellule cancerose, nessuna sentenza sarà legittima. I Tribunali devono cominciare a fare pulizia in casa propria, per essere credibili di fronte al "popolo italiano".

La prima parte del libro esamina questi fenomeni cancerosi della giustizia italiana. Larga parte del volume dà spazio alla vicenda dell’avv. Edoardo Longo, colpito dagli strali dell’ordine perché "difensore di nazisti" e pubblicista contro – corrente.




Nella seconda parte vengono pubblicati documenti esclusivi a riprova dei fatti repressivi agghiaccianti narrati: le Interpellanze al Parlamento del Senatore Antonio Serena e del Deputato Nicola Pasetto, i precisi commenti del prof. Signorelli dell’Associazione "Enzo Tortora", gli articoli che hanno scatenato la "furia deontologica democratica" del Sublime Ente della Democrazia Forense, dichiarazioni testimoniali che confermano le trame dell’ordine forense per distruggere i dissidenti della destra non omologata e… un atto tipico delle "incolpazioni" disciplinari "democratiche": un’accusa di ritardato pagamento di Lit. 12.000 per "interessi moratori sulla tassa di iscrizione all’albo del 1995". Accusa ridicola. Ma essa, unita ad altre dello stesso livello, è stata il pretesto per comminare all’avv. Longo una pena di nove mesi di sospensione disciplinare. Previa convocazione, per tali "orrendi crimini", nell’aula della Corte d’Assise presso il Tribunale di Pordenone. Sì : la democrazia uccide. Non potendo usare i plotoni d’esecuzione come per il poeta Brasillach, oppure l’agguato alle spalle da parte di sbirri prezzolati come nel caso di Codreanu, ora uccide con le accuse deontologiche fasulle. Tanto, a giudicare il "colpevole" sono le stesse persone che istruiscono l’accusa. Questa è la giustizia garantista e democratica dei consigli dell’ordine. Se questa è giustizia…

L’ultima parte del libro è forse quella più impressionante: come spegleriane "idee senza parole", l’autore elenca, una per una, con rari commenti, le settecento "notificazioni disciplinari" inferte all’avv. Longo dai suoi colleghi: una media di una notificazione ogni cinque giorni. Equivale ad un plotone di esecuzione. Un calendario che equivale da solo ad un silenzioso ma ineludibile "J’accuse" verso la democrazia forense.

Il volume raccoglie anche un’intervista all’avv. Eric Delcroix, difensore del prof. Faurisson che ha subito anch’egli un violento linciaggio "deontologico" per aver pubblicato un libro contro le leggi liberticide e la "polizia del pensiero".

 

Il volume, giunto ora alla sua quarta edizione,  è in vendita riservata attraverso questo link :

https://lanterna88.blogspot.com/2024/03/toghe-e-forchette.html

 

giovedì 11 luglio 2024

SOSTEGNO ALL' AVVOCATO LONGO DALL' ASSOCIAZIONE CUORE VENETO

 


Caro Avvocato Longo,

Le scriviamo per esprimere la nostra piena solidarietà. Quanto Le è accaduto e Le sta accadendo è un modo disonesto e contra legem che il sistema sta attuando nei Suoi confronti per cercare di mettere fuori gioco chi da sempre si batte per libertà, giustizia e indipendenza.

Il Suo spessore morale urta coloro a cui manca; purtroppo c’è chi usa le cariche istituzionali per commettere abusi e ingiustizie e meriterebbe la galera e chi si batte realmente per la giustizia e viene messo in carcere per fermare la diffusione della verità, della conoscenza del diritto internazionale, delle istanze indipendentiste.

ImpedirLe di lavorare significa non poter sostenere la famiglia e non poter tutelare tutti i patrioti a cui vengono imputati reati inesistenti, creati ad hoc per cercare di fermare l’ondata di libertà che si sta propagando ovunque.

Questo vecchio sistema in cancrena si regge sull’obbedienza al potere, anziché sulla legge etica e sulla responsabilità; ma uniti e coesi porteremo alla luce le storture di questo sistema malato.

Le rinnoviamo la nostra vicinanza.

Associazione Cuore Veneto.

Maurizio Bedin

Franco Cozza

Maurizio Reboni

Erica Scandian

VIVA SAN MARCO

 


Stimato Avvocato Longo, ho letto su “ Il Monitore Veneto” di quello che le sta capitando e voglio esprimere a Lei la mia più grande vicinanza e solidarietà. Non si arrenda ! Ho letto la sentenza della Corte di Giustizia Veneta ( “ Quando ruggirà il Leone” ) e sono rimasto senza parole. Vogliono fermarla ? Continui la sua battaglia per una giustizia giusta, libera e onesta, rispettosa dei diritti politici dei cittadini, con il Tribunale Veneto  . Costituisca il tribunale veneto della Santa Vehme  ,  ci aiuti a rendere giustizia al nostro popolo, vittima di uno stato oppressore, tirannico e crudele quanto mai. Scenda in campo con il popolo veneto, lì faremo secchi tutti !

La sua vicenda smentisce un proverbio popolare molto noto che dice : “ senza soldi e senza cultura non si va da nessuna parte”. Mica vero. Lasciamo da parte i soldi, ma oggi in I-ta-lya senza cultura si può anche andare a fare il presidente degli avvocati accampati  in riva al Noncello ( NDR : il fiume di Pordenone), ma con la cultura, dove si va ? 

Si va in galera ! Lei, colpevole solo di 40 anni di professione forense libera e non asservita, al servizio del cittadino e non delle  massonerie,  30 libri scritti contro la malagiustizia , Editore che ha pubblicato 200 libri per amore della cultura, in galera la hanno mandata, per troppa cultura ! E ora le hanno pure tolto il lavoro, perché lei è troppo scomodo, troppo libero, troppo autorevole nelle aule di giustizia. Dà fastidio alle toghe corrotte e ai loro leccapiattini in veste di (pseudo) avvocati. Diceva Giovanni Guareschi : " quando la canaglia impera, la patria degli onesti è la galera". Eccome se imperano ! Eccome se non mandano in galera gli onesti !  Questa è l’ Italia ! Sempre quella della giustizia del gatto e della volpe di Collodi. O si disfa l' Italia o si muore !

WSM !

Un cittadino autodeterminato Veneto